Elite Dangerous: un simulatore spaziale puro

Elite Dangerous: un simulatore spaziale puro

Negli ultimi mesi abbiamo provato a lungo il nuovo simulatore spaziale di Frontier Developments, ideato dal mitico David Braben e ancora oggi in fase di Beta. Analizziamo qual è il pressoché infinito potenziale di questa simulazione spaziale e come il gioco si è evoluto tra le varie versioni della beta, all'interno di un articolo che intende anche fare da guida per i novizi di Elite.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Come fare il mining

La Beta 3 che ha debuttato il 28 ottobre è stata la prima occasione per sfruttare le abilità di prospezione in dotazione alla propria navicella spaziale e accumulare crediti tramite mining. Secondo Frontier, infatti, i processi che hanno plasmato la nostra galassia hanno comportato la distribuzione di una grande varietà di minerali e altre risorse nei vari corpi stellari.

Per estrarre risorse bisogna disporre di due elementi: un laser minerario e un modulo di estrazione. Dopo aver praticato la scansione alla ricerca dei materiali più preziosi, bisognerà usare il laser per frantumare le rocce e prepararsi a raccogliere i frammenti da rivendere. Come per molte altre componenti di Elite Dangerous, Frontier vuole ricompensare i piloti più precisi nel volo e nell'esecuzione delle procedure, offrendo un'ulteriore opportunità per fare denaro.

A monte della fase di raccolta, però, bisogna raggiungere le zone di estrazione delle risorse. Nei vari sistemi stellari ci sono diverse aree sensibili alla raccolta, ma il giocatore deve essere a conoscenza dell'ubicazione dei siti di raccolta. Uno di questi, ad esempio, si trova nell'agglomerato planetario di Dahan, nell'orbita di Hathor R1. Una volta dentro il sistema planetario basta puntare la propria navicella sul sito di estrazione delle risorse e usare il supercruising per avvicinarsi velocemente, con una fase di allineamento simile a quella degli starport prima descritta.

State, però, molto attenti al fatto che le zone di estrazione sono sempre pattugliate da piloti gestiti dall'intelligenza artificiale o interpretati da altri giocatori, che si trovano nell'area nel tentativo di accaparrarsi le risorse più remunerative. Non solo si sgomita per entrare in possesso delle risorse, ma i più furbi potrebbero essere intenzionati ad attaccare per rubare quelle già stivate nelle altre navi. Questi combattimenti, probabilmente, sono i più gratificanti in assoluto in questa prima fase di Elite Dangerous, proprio perché i piloti spaziali non solo devono gestire le manovre proprie della parte di combattimento, ma anche cercare di evitare gli ammassi rocciosi che si trovano nelle aree di estrazione e avere quindi consapevolezza della loro posizione.

Una volta individuata la risorsa da raccogliere, con il laser bisognerà separare la parte preziosa dalla roccia e raccogliere quindi le risorse che hanno valore tramite un altro strumento presente a bordo, il cosiddetto "Cargo Scoop". Una volta che le risorse sono a bordo, il modulo di estrazione lavorerà ulteriormente su quanto raccolto. In una singola area di estrazione ci sono diversi tipi di risorse, per cui il giocatore più attento dovrà fare una cernita, anche in funzione dei limiti di immagazzinamento della propria nave.

Visto che le zone di estrazione attirano tanti piloti spaziali, è molto importante individuare i territori più inesplorati, anche perché i combattimenti richiedono tempo e consumo di risorse. Questo elemento, così come molti altri, ricompenserà anche la parte di esplorazione intergalattica. Se non si hanno indicazioni sull'ubicazione dei siti di estrazione può essere conveniente andare ad analizzare innanzitutto quei sistemi dotati di avanzate economie industriali, perché di solito accolgono zone di questo tipo.

Per iniziare la parte di estrazione risorse bisogna innanzitutto acquistare un laser minerario e un modulo di estrazione. Lo si può fare nel sistema Styx, precisamente all'interno del Chu Hub. Il costo di questi strumenti non è proibitivo, visto che ci troviamo sui 6.000 CR circa per entrambi.

Dopo aver raggiunto la zona di estrazione ed equipaggiato il laser minerario come si farebbe per un'arma tradizionale, bisogna tenere premuto il grilletto per qualche secondo prima che qualche pezzo di roccia si stacchi. Operazione tutt'altro che semplice visto che bisogna considerare anche l'inerzia della nave e dell'asteroide stesso da attaccare: nessuno dei due, infatti, rimarrà fermo, costringendo il giocatore a intervenire continuamente durante la fase di incisione con manovre quasi impercettibili. Servitevi anche dei rumori, perché la roccia emetterà un suono simile a quello del frazionamento quando colpita nei punti sensibili. Conviene, poi, procedere alla raccolta solo dopo che tanti pezzi si sono staccati, in modo da risparmiare tempo e ottimizzare gli sforzi. Per raccogliere le risorse, infine, bisogna utilizzare il "Cargo Scoop".

Per farlo, occorre abilitarlo dal solito menù delle funzioni del gioco. Lo si fa premendo il tasto "4", andando su "Functions" e abilitando lo strumento alla voce "Cargo Scoop". Quando sarà attivato, la riquadro dell'abitacolo adibito alle proiezioni olografiche comparirà il contenitore delle risorse da raccogliere.

Per iniziare la procedura di raccolta premete il tasto "1" e poi andate su "Contacts" e selezionate quindi il tipo di minerale da raccogliere. Bisognerà spostare la nave affinché l'elemento da raccogliere risulti collocato al centro della videata, perché solo in quelle condizioni sarà possibile attivare lo scooping e far sì che la macchina inizi la procedura per prelevare le risorse e posizionarle nella stiva. Anche in questo caso potete aiutarvi con il segnale uditivo emesso dallo strumento.

Dopo la parte di raccolta bisogna procedere all'estrazione delle componenti preziose. Premete "4" e recatevi alla sezione "Cargo". A quel punto premete sui minerali che si desidera ottenere. L'interfaccia utente vi indica anche la percentuale di risorsa rispetto a un carico completo (ovvero a un'unità di merce per il mondo di Elite Dangerous). Quando raggiungete il 100% potete commerciare quella risorsa.

Qui però si prensenta un altro problema, perché ben pochi sistemi sono interessati ad acquistare minerali grezzi. È più conveniente recarsi in quei sistemi che hanno delle economie basate sulla raffinazione, come lo stesso Styx. Naturalmente, poi, vendere i minerali negli stessi posti dove si recano altri giocatori allo stesso scopo non è una decisione saggia, perché questo farà calare la domanda e quindi il prezzo. Spostarsi molto distanti dalla fonte presso la quale i minerali sono stati raccolti spesso permette di ottenere più soldi.

L'estrazione delle risorse non è l'unica novità della Beta 3, anzi si aggiunge a uno straordinario elenco di aggiunte. È molto importante, ad esempio, la possibilità di mantenere più di una nave spaziale, ognuna delle quali ormeggiata in un porto spaziale differente. In questo modo il giocatore può disporre di una nave ottimizzata per i traffici commerciali, di un'altra per il combattimento e di un'altra ancora per l'esplorazione.

Ci sono anche nuove missioni che prevedono l'interdizione di pericolose navi guidate da NPC, cercando di bloccare i loro viaggi in modalità supercruise. Non mancano miglioramenti all'interfaccia utente e alla grafica: per esempio, per i pianeti ora il tipo di superficie, i liquidi e i colori atmosferici cambiano la loro fisionomia esterna. Inoltre, ciascun pianeta è dotato di calotte polari con differenti livelli di ghiaccio e di liquidi che cambiano dinamicamente.

Ancora, i pianeti presentano adesso caratteristiche vulcaniche e complessi crateri che possono emettere materiale magmatico e polveri. I pianeti ghiacciati, introdotti nella Beta 2, possono presentare delle profonde fratture visibili dallo spazio.

 
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