Elite Dangerous: un simulatore spaziale puro

Negli ultimi mesi abbiamo provato a lungo il nuovo simulatore spaziale di Frontier Developments, ideato dal mitico David Braben e ancora oggi in fase di Beta. Analizziamo qual è il pressoché infinito potenziale di questa simulazione spaziale e come il gioco si è evoluto tra le varie versioni della beta, all'interno di un articolo che intende anche fare da guida per i novizi di Elite.
di Rosario Grasso pubblicato il 05 Novembre 2014 nel canale VideogamesLe promesse
Elite Dangerous mantiene l'impostazione di base dei giochi precedenti della serie: i giocatori, infatti, iniziano con una navicella spaziale di default, il Sidewinder, e con una piccola quantità di denaro. All'inizio dovranno spostare delle merci da un sistema galattico all'altro in modo da poter avere il denaro per migliorare la nave spaziale o per comprarne altre più capienti, più veloci o più efficaci nel combattimento. Nella battute avanzate, potranno poi scegliere se farsi strada in maniera legale o illegale, quindi attraverso il commercio piuttosto che come cacciatori di taglie, assassini, pirati o mercenari.
Frontier promette una galassia realistica sul piano scientifico e un modello di volo che rispetti le leggi newtoniane, in contrapposizione al "brutale realismo" del primo Elite. Più semplicemente, si tratta di un'evoluzione di quanto visto negli ultimi due Elite, all'interno di un sistema che richiede al giocatore di padroneggiare una serie di procedure e di essere preciso nelle manovre più complesse, specificamente quelle che stanno alla base dei combattimenti.
Nella versione definitiva di Elite Dangerous il giocatore potrà esplorare 400 miliardi di sistemi solari riprodotti in una scala 1:1 rispetto alla Via Lattea reale. Avremo pianeti e lune che orbitano intorno ai primi con distanze tra questi corpi celesti sempre in scala 1:1, con conseguenti cicli dinamici giorno/notte. Tutti questi contenuti vengono realizzati in maniera procedurale secondo modelli scientifici reali: circa 150 mila sistemi stellari, infatti, sono tratti da dati astronomici reali.
"Normalmente i simulatori spaziali stravolgono le proporzioni rispetto alla realtà, ma questo si traduce in posizioni spaziali per i vari corpi celesti eccessivamente condensate", ha fatto sapere la stessa Frontier. "Elite riproduce tutte le galassie in una scala realistica, con dimensioni dei pianeti corrette e distanze tra i vari oggetti realistiche. Il nostro motore Cobra ci permette di adattare tutti gli altri elementi di gioco all'esigenza di rispettare le distanze giuste, piuttosto che fare il contrario".
In effetti gli spostamenti intergalattici di Elite Dangerous richiedono precise procedure nella gestione della velocità e nella gestione della percorrenza di ampi spazi, il che avviene sfruttando diversi regimi di andatura come supercruise e hyperdrive, di cui parleremo nel dettaglio dopo. Purtroppo, però, nella Beta non è ancora possibile scendere sui pianeti come da promesse Frontier.
Secondo il team di sviluppo britannico, infatti, nella versione definitiva del gioco avremo pianeti riprodotti in scala 1:1 comprensivi di paesaggi urbani ed elementi naturalistici, come già avveniva in Frontier: Elite II e in Frontier: First Encounters. Si avrà la possibilità di andare liberamente in giro dalla prospettiva in prima persona esplorando superfici interamente popolate con npc che svolgono mansioni quotidiane indipendentemente dall'operato del giocatore. Braben ha anche parlato della possibilità "di andare a caccia di fauna selvatica e di animali simili a grandi dinosauri" con meccaniche di gioco da sparatutto in prima persona. I giocatori, stando alle promesse, potranno anche pilotare dei veicoli terrestri e raccogliere preziose risorse da stivare all'interno della propria nave spaziale.
Ma in futuro dovrebbero esserci combattimenti in prima persona a gravità zero, equipaggi per le navi composti da diversi membri, la possibilità di rubare dalle stive delle altre navi e di dedicarsi ad approfondite relazioni con gli altri personaggi non giocanti che si trovano all'interno delle navi stesse. I giocatori potranno esplorare le stazioni spaziali (cosa ancora non possibile) e camminare sulle carlinghe delle navi per effettuare in prima persona delle riparazioni. Potranno anche condividere la gestione della navicella spaziale insieme ad altri giocatori.
Elite Dangerous è basato su un universo persistente con un tipo di multiplayer di massa, ma allo stesso tempo offre delle opzioni per giocare in single player (già presenti anche nella beta). Le azioni dei giocatori, e parliamo ancora di promesse di Frontier, modificheranno la storia di tutto l'universo di gioco e gli equilibri di potere oltre che commerciali. In Elite Dangerous c'è anche un sistema di eventi che genera automaticamente missioni e quest, mentre i giocatori che trasgrediscono vanno incontro all'intervento delle forze dell'ordine. Non rispettare le regole interne a un porto spaziale metterà la polizia sulle nostre tracce o ci obbligherà al pagamento di multe (caratteristiche già presenti nella beta), e lo stesso avverrà se abbatteremo una nave di un pilota non ricercato dal sistema giudiziario. Tutto questo dovrebbe fungere da deterrente rispetto alle azioni di danneggiamento nei confronti degli altri giocatori. Anche perché dover pagare delle multe salate o la tassa per ricostruire una navicella dopo che la precedente è stata abbattuta dalla polizia causerebbe un forte danno alle proprie finanze.
Frontier consente di far parte di piccoli gruppi, in modo da ritrovare più facilmente gli amici all'interno del complesso meccanismo del gioco di massa multiplayer. Le vicende, inoltre, si contestualizzano nel 3300, circa 45 anni dopo gli eventi di Frontier: First Encounters. E torneranno anche i Thargoids, gli alieni insettoidi resi famosi dal gioco originale, insieme a molte altre razze aliene.