Elite Dangerous: un simulatore spaziale puro

Elite Dangerous: un simulatore spaziale puro

Negli ultimi mesi abbiamo provato a lungo il nuovo simulatore spaziale di Frontier Developments, ideato dal mitico David Braben e ancora oggi in fase di Beta. Analizziamo qual è il pressoché infinito potenziale di questa simulazione spaziale e come il gioco si è evoluto tra le varie versioni della beta, all'interno di un articolo che intende anche fare da guida per i novizi di Elite.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Da migliaia di anni luce a pochi metri al secondo

Elite Dangerous prevede poi la gestione di lunghi viaggi intergalattici, resi possibili ovviamente da un sistema che potremmo definire di "salti nell'iperspazio" e di viaggi alla velocità della luce. Come abbiamo visto in precedenza, infatti, Frontier si è sforzata di riprodurre distanze realistiche tra i vari oggetti spaziali, e questo rende i tempi di percorrenza estremamente prolungati. Sostanzialmente sarebbe impossibile colmare quelle distanze senza un sistema di hyperdrive come quello congegnato da Frontier.

Riprendiamo il nostro percorso dal momento dell'atterraggio nel porto spaziale, che abbiamo visto nella pagina precedente. Ammesso di non voler interagire con le autorità e le altre strutture locali e di voler ripartire subito, andiamo sul pulsante "Launch" e premiamo spazio. Ecco che la nostra navicella verrà orientata verso l'uscita e liberata dalla struttura di fissaggio alla piazzola.

Quando vi trovate fuori dalla struttura tornate al menu della nave premendo "4", poi su "Functions" e disabilitate il Landing gear. Adesso dovete individuare il sistema planetario da raggiungere in funzione dei vostri scopi o della missione da affrontare. Sostanzialmente potrete semplicemente voler trasportare una merce da un posto in cui costa di meno a un posto in cui costa di più, oppure rintracciare un bersaglio da abbattere in una delle "Conflict Zones" o raggiungere una zona adibita all'estrazione delle risorse o, ancora, completare una missione di consegna raggiungendo la destinazione assegnataci dal mandante della missione stessa.

Premete "1" e recatevi sulla tab "Navigation", per poi spostarvi con "A" verso "Galaxy Map". Qui potete vedere una mappa dettagliata di tutti i sistemi planetari contemplati in queste prime versioni di Elite Dangerous. Se andate su "View" e poi su "Map" vi apparirà il menu delle rotte commerciali. Andante alla voce relativa alla tipologia di merce che intendete mercanteggiare e poi, aperto il sotto-menu, lasciate selezionata solo la voce relativa a quella merce. Ad esempio potrebbero interessarvi le armi non letali nel menu delle armi o il tè tra il cibo. Una volta lasciata solo quella voce potrete vedere tutte le rotte commerciali che la riguardano, che potrebbero essere favorevoli anche per voi così come lo sono per il resto del sistema. Vedrete spostarsi una piccola luce tra il sistema che esporta quella merce al sistema che la acquista.

Una volta determinata la destinazione cliccate con il tasto sinistro del mouse sul suo nome e la ritrovere impostata come destinazione principale nella visuale standard del simulatore. A quel punto occorre semplicemente puntare verso il sistema galattico evidenziato sull'hud, portare la manetta al massimo della velocità consentita e premere "J" per abilitare l'hyperdrive.

Si tratta di una procedura molto delicata, perché comporta un consumo consistente di carbunare e il surriscaldamento dell'intera navicella. Se non si è dotati di sistemi di raffreddamento avanzati (ricordate che la nave può essere potenziata installando upgrade nei punti di fissaggio - hardpoints - di cui è dotata) diventa praticamente impossibile compiere più di un viaggio in hyperdrive uno dietro l'altro. Bisogna, infatti, aspettare che la nave si raffreddi prima di abilitare nuovamente l'hyperdrive.

Con hyperdrive abilitato la nave entrerà in quello che potremmo definire tunnel spaziale, una sorta di posto ai confini dello spazio e del tempo, e vi rimarrà per qualche secondo, fino al momento in cui verrà raggiunto il sistema planetario impostato come destinazione. Questi momenti sono molto critici nelle prime versioni beta di Elite Dangerous perché il client tende a crashare in circostanze come queste. È inutile rimarcare per l'ennesima volta la natura da gioco non ultimato di queste prime versioni di Elite Dangerous: abbiamo già detto che giocare questa versione, per certi versi, comporta lo svilimento di certe meccaniche di gioco, per quanto possa rimanere molto interessante proprio per capire come si sta evolvendo un progetto enorme come quello Frontier.

Una volta raggiunto il sistema planetario di destinazione, ci ritroveremo catapultati contro il Sole e per questo dovremo rapidamente invertire rotta, perché rischieremmo di surriscaldare eccessivamente il mezzo spaziale. Il sistema di hyperdrive/supercruise si disabilita se ci avviciniamo pericolosamente a un corpo celeste, ma ciò non toglie che sbagliando manovra si possa provocare l'esplosione e la distruzione della navicella.

Adesso che ci troviamo nel sistema planetario di destinazione l'hyperdrive si disabiliterà automaticamente e si abiliterà il cosiddetto regime di supercruise. Ovvero, una velocità nettamente inferiore ma comunque incredibilmente sostenuta e lo si nota soprattutto avvicinandosi ai vari pianeti del sistema, che scorreranno intorno a noi a velocità pazzesche. A questo punto dovremo inquadrare lo starport in cui vogliamo atterrare e aspettare che la nave si avvicini: è il cosiddetto processo di allineamento.

Sostanzialmente dobbiamo ridurre progressivamente la velocità man mano che ci avviciniamo allo starport. Intorno a quest'ultimo compariranno i dati sulla distanza, che ci fanno notare come si passi rapidamente da anni luce a poche migliaia di chilometri, e sul tempo necessario a raggiungere la destinazione in funzione della velocità della nave e dello spazio residuo. In questa procedura c'è molto del fascino di Elite Dangerous, visto che nello spazio di pochi minuti stiamo passando dalle manovre che richiedono precisione al metro al secondo a spostamenti intergalattici a velocità praticamente inconcepibili.

La fase di allineamento non è facile, perché si rischia sempre di essere troppo veloci e di superare lo starport. Pensate a una fionda che lancia una pallina che deve centrare un piccolo bersaglio: ecco, voi siete quella pallina. E dovete rallentare al tempo giusto, sennò rischiate di superare il bersaglio. È facile, insomma, che si debba ripetere per due o tre volte la fase di decelerazione, come al solito tramite il dorsale, per eseguire l'allineamento corretto.

Quando ci troveremo alla distanza e alla velocità giuste bisogna quindi premere nuovamente "J" per uscire dalla modalità supercruise e allinearsi al pianeta. A questo punto saremo nelle condizioni in cui eravamo all'inizio della pagina "Come atterrare".

 
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