Fallisce il progetto segreto del papà di Dead Space: 'Forse ho diretto il mio ultimo gioco'
Glen Schofield, storico creatore di Dead Space e The Callisto Protocol, ha annunciato l'interruzione del suo ultimo progetto indipendente a causa della difficoltà nel reperire finanziamenti adeguati. Un duro colpo per l'autore e per l'industria stessa, che affronta una fase di profonda crisi e incertezza per i titoli AAA.
di Manolo De Agostini pubblicata il 29 Luglio 2025, alle 12:51 nel canale VideogamesGlen Schofield potrebbe aver diretto il suo ultimo videogioco. Il celebre game designer, noto per aver dato vita a Dead Space e, più recentemente, a The Callisto Protocol, ha annunciato la cancellazione del suo più recente progetto indipendente, su cui ha lavorato in segreto per otto mesi insieme alla figlia Nicole e a un piccolo team distribuito tra Stati Uniti e Regno Unito.
Il nuovo titolo, descritto come un "sottogenere inedito dell'horror", puntava a offrire qualcosa di originale rispetto ai canoni tradizionali del genere. Il concept iniziale aveva suscitato interesse nei primi contatti con gli investitori, grazie anche a un prototipo realizzato con un budget iniziale stimato attorno ai 17 milioni di dollari. Tuttavia, le condizioni del mercato hanno reso la sua concretizzazione sempre più difficile.
Secondo quanto riportato da Schofield in un post su LinkedIn, le richieste di ridimensionamento dei costi da parte dei potenziali finanziatori sono state progressive: prima a 10 milioni, poi fino a una forbice tra i 2 e i 5 milioni di dollari. Un livello giudicato insostenibile per realizzare un titolo con ambizioni AAA.
"Alcune idee è meglio lasciarle intatte che realizzarle male e con pochi mezzi", ha spiegato Schofield. La decisione di interrompere i lavori ha avuto anche conseguenze sul piano occupazionale: il gruppo statunitense composto da sei sviluppatori, oltre all'intero gruppo di lavoro britannico, si trova ora senza impiego. Tra loro anche Nicole Schofield, con otto anni di esperienza nel settore e già parte dello staff artistico di The Callisto Protocol.
La cancellazione del progetto arriva in un contesto complesso per l'industria videoludica. La realizzazione di giochi ad alto budget è sempre più condizionata dalla cautela degli investitori, mentre i costi di sviluppo continuano a crescere. Lo stesso Schofield ha evidenziato come l'intero settore sembri attraversare una fase di stallo, con i titoli AAA sempre più lontani dalla realtà di molti studi.

Dopo l'insuccesso commerciale di The Callisto Protocol e l'abbandono di Striking Distance Studios nel 2023, questa potrebbe dunque rappresentare una svolta definitiva nella carriera di Schofield. "Mi manca tutto: il team, il caos, la gioia di costruire qualcosa per i fan", ha scritto. "Sono ancora qui, faccio arte, scrivo storie, idee. Ma forse ho diretto il mio ultimo gioco. Chi lo sa?".
Un epilogo amaro, che riflette lo stato attuale del settore e mette in luce le difficoltà anche per figure di spicco e progetti innovativi. Schofield, tuttavia, non esclude del tutto un futuro ritorno, e rimane vicino al mondo dei videogiochi in qualità di artista e storyteller.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infotu si che hai capito tutto. lo hai letto almeno l'articolo?
Purtroppo quello che frega i giochi attuali so tutti sti tubbari del caxxo dove e' difficile trovare qualcuno che sia equilibrato nelle recenzioni.
Questo purtroppo molto spesso determina il successo o l'insuccesso di un gioco... in tanti lo hanno bocciato CP pero' non hanno giocato neanche DEAD SPACE quindi come fai a dire che e' una cagata ?
Purtroppo quello che frega i giochi attuali so tutti sti tubbari del caxxo dove e' difficile trovare qualcuno che sia equilibrato nelle recenzioni.
Questo purtroppo molto spesso determina il successo o l'insuccesso di un gioco... in tanti lo hanno bocciato CP pero' non hanno giocato neanche DEAD SPACE quindi come fai a dire che e' una cagata ?
Li ho giocati entrambi anch'io. A Callisto Protocol è mancato quel quid in più che DS aveva: lo scagazzo ad ogni angolo che giri, ad ogni passo che compi. CA, affidandosi molto alle meccaniche corpo a corpo, per altro anche piuttosto scriptate, senza un timing stringente, non mi ha fatto vivere quegli stati di ansia che DS mi ha generato.
Carina la storia, bella la grafica e buono l'audio (anche lì, il comparto di DS era una spanna sopra, vuoi anche per il luogo claustrofobico, sinistro e inquietante che era la Ishimura), ma non mi ha azzannato al collo come il suo predecessore, non mi ha messo in un frullatore a piena velocità, non mi ha lanciato giù da un dirupo senza un paracadute.
vorrei essere bollito come Romero!!
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