Ubisoft e il 'grande esodo' degli sviluppatori: ondata di dimissioni per il publisher francese

Un report di Axios rivela i dettagli della 'crisi' che sta colpendo Ubisoft in questi mesi. Quello che viene chiamato internamente 'il grande esodo' è un fenomeno che ha portato alle dimissioni di oltre 60 dipendenti, tra cui numerosi sviluppatori di AC Valhalla e Far Cry 6. Ecco cosa sta accadendo.
di Pasquale Fusco pubblicata il 21 Dicembre 2021, alle 19:40 nel canale VideogamesUbisoftAssassin's CreedFar Cry
Sono giorni delicati per Ubisoft, compagnia che sta affrontando la più grande ondata di dimissioni della sua storia. Processo che ha assunto tratti quasi apocalittici, al punto da essere battezzato 'il grande esodo' e 'l'arteria recisa' da alcuni dipendenti dell'azienda francese.
Il fenomeno coinvolge tutti i reparti di Ubisoft, ma i numeri più preoccupanti sono stati registrati presso gli studi canadesi del publisher. Tra le ragioni che spingerebbero gli sviluppatori ad abbandonare l'azienda ci sono i salari bassi e un malcontento generale legato alla direzione creativa e ai recenti scandali di cui si sono resi protagonisti alcuni manager della compagnia.
Ubisoft: ecco perché gli sviluppatori stanno lasciando l'azienda
In un report pubblicato sulle pagine di Axios, Stephen Totilo espone i dettagli della vicenda e condivide i retroscena del 'grande esodo' dopo aver intervistato alcuni dipendenti di Ubisoft.
Il significativo aumento delle dimissioni - noto oltreoceano come Great Resignation - è un trend che, dai primi mesi del 2021, interessa la maggior parte delle aziende. Nel caso specifico dell'industria videoludica, Ubisoft è al secondo posto per quanto concerne il numero di dimissioni, con un tasso di 'abbandono' del 12%; seguono Electronic Arts (9%) ed Epic Games (7%). Al primo posto, senza troppe sorprese, troviamo Activision Blizzard (16%).
Con oltre 20.000 dipendenti, Ubisoft è una delle più grandi compagnie del mercato gaming. Stando al report di Totilo, gli studi canadesi (Ubisoft Montreal e Toronto) hanno perso almeno 60 dipendenti negli ultimi sei mesi. Tra questi figura Eric Baptizat, game director del più recente Assassin's Creed Valhalla, che dopo ben 16 anni ha lasciato Ubisoft per entrare in EA Motive, altra software house situata in quel di Montreal. Con Baptizat altri 12 sviluppatori di Valhalla lasciano la compagnia, così come 25 membri provenienti dal team di Far Cry 6.
Dalle interviste con gli ex e attuali dipendenti dell'azienda emergono le cause dell'esodo. Oltre agli stipendi bassi e alla frustrazione innescata dalla cattiva condotta interna, uno dei principali fattori coincide con la forte concorrenza delle aziende rivali che, di fatto, possono garantire opportunità lavorative più invitanti - e salari più alti. Per i reclutatori di queste compagnie Ubisoft sarebbe "un bersaglio facile", visti gli innumerevoli problemi che affliggono la compagnia.
Ai microfoni di Axios, un programmatore dichiara di aver triplicato i suoi guadagni dopo aver lasciato Ubisoft. Di tutta risposta, il publisher ha recentemente offerto degli aumenti salariali per i dipendenti dei suoi studi canadesi: secondo Anika Grant, responsabile delle risorse umane di Ubisoft, i 'boost' salariali hanno incrementato il tasso di fidelizzazione del 50%. Veniamo inoltre a sapere che dall'aprile 2021 sono stati assunti circa 2.600 nuovi dipendenti.
Saranno anche tempi bui per Ubisoft, ma il publisher non ha perso la voglia di sorprendere (e accontentare) il suo pubblico. Pochi giorni fa è stato infatti annunciato il ritorno di Sam Fisher in Splinter Cell Remake, rifacimento dell'iconico gioco stealth che nel 2002 inaugurò uno dei franchise più amati della storia videoludica. Il gioco è ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo e Ubisoft Toronto è alla ricerca di nuovo personale per la realizzazione del Remake.
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36 Commenti
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Boh, prendete lezioni di matematica regà
Infatti i suoi titoli AC e Far Cry vendono bene mediamente sempre belli o brutti che siano e probabilmente non mi stupirebbe se lo stesso valesse pure per altri brands.
Chi critica sono sempre in netta minoranza a chi apprezza, infatti gran parte degli acquirenti non perde tempo a rilasciare un feedback nei siti.
In realtà realizzare qualcosa di simile al precedente implica meno lavoro, dovrebbero essere felici gli sviluppatori.
"demoralizzare" poi ..... come se stessimo parlando di artisti o sportivi, il loro morale viene dalla busta paga ! Collaborare ad un AC piuttosto che collaborare ad un Horizon nella vita privata di un professionista conta meno di niente.
Boh, prendete lezioni di matematica regà
Beh, ma ovvio, non è una questione di numeri, ma delle persone che se ne sono andate (e non solo nell'ultimo periodo) che appunto ricoprivano ruoli importanti all'interno dei vari progetti negli anni. Ovvio, non tutte queste uscite saranno da imputare a quanto emerso sull'azienda, ma che la situazione interna a Ubi non fosse proprio delle migliori era abbastanza evidente dopo quanto scoppiato tra il 2019/2020, lì è stato letteralmente scoperchiato il vaso (denunce, molestie, ambiente tossico, etc.) e la situazione è ben lungi dal placarsi, vedasi ad esempio quanto si leggeva proprio alcuni mesi fa ([U]Ubisoft CEO And Others Blamed For Institutional Harassment[/U]).
Link ad immagine (click per visualizzarla)
In realtà realizzare qualcosa di simile al precedente implica meno lavoro, dovrebbero essere felici gli sviluppatori.
"demoralizzare" poi ..... come se stessimo parlando di artisti o sportivi, il loro morale viene dalla busta paga ! Collaborare ad un AC piuttosto che collaborare ad un Horizon nella vita privata di un professionista conta meno di niente.
in realtà dipende molto dal progetto in sé e dall'attitudine del singolo programmatore. c'è chi vive contento nella sua comfort zone e chi no.
già dopo soli 2 anni sullo stesso stack siamo in tanti a romperci le scatole e cercare altrove. è normale.
per un programmatore con un minimo di obiettivi ed ambizione per la propria carriera, questo ha un impatto anche sulla vita privata.
se professionalmente non hai sfide nuove, finisce che tutto lo studio e la formazione continua ti porta via tempo alla vita privata. e questo succede a tanti.
ma a parte questo, non conosco le cose di Ubisoft in Canada, ma in Francia il discorso dei bassi salari è figlio proprio di questa politica aziendale.
lo stack tecnologico è lì, robusto e rodato, il franchise si vende, e quello che fanno il 90% dei programmatori è mera delivery.
per carità, serve anche questo, ma quando fai solo questo finisce che hai un sacco di senior in uscita ed un sacco di junior in entrata, da qui i salari bassi.
da una parte tanto di cappello ad Ubisoft per rendere tantissima gente intercambiabile.
ma dall'altra devono fare parecchia attenzione perché poi così facendo i processi interni s'irrigidiscono, l'innovazione rallenta, ed il prodotto alla fine scade.
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