Ubisoft e il 'grande esodo' degli sviluppatori: ondata di dimissioni per il publisher francese

Un report di Axios rivela i dettagli della 'crisi' che sta colpendo Ubisoft in questi mesi. Quello che viene chiamato internamente 'il grande esodo' è un fenomeno che ha portato alle dimissioni di oltre 60 dipendenti, tra cui numerosi sviluppatori di AC Valhalla e Far Cry 6. Ecco cosa sta accadendo.
di Pasquale Fusco pubblicata il 21 Dicembre 2021, alle 19:40 nel canale VideogamesUbisoftAssassin's CreedFar Cry
36 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosviluppatori in quel carrozzone putrefatto di software house? Sono tutte
scelte di marketing, ubisoft punta alla massa, i prodotti sono studiati
a tavolino per vendere, non per piacere.
Avresti ragione se Ubisoft non vendesse tutte quelle copie dei suoi giochi copia&incolla.
Ma a quanto pare al giocatore medio piace giocare più e più volte la stessa cosa con texture diverse.
Ovviamente non sapete cosa significa sviluppare e quali competenze è richiesto per riuscire a farlo in maniera indipendente senza dover richiedere costantemente la supervisione di uno sviluppatore senior che vede i problemi molto prima che questi poi compaiano.
In realtà realizzare qualcosa di simile al precedente implica meno lavoro, dovrebbero essere felici gli sviluppatori.
"demoralizzare" poi ..... come se stessimo parlando di artisti o sportivi, il loro morale viene dalla busta paga ! Collaborare ad un AC piuttosto che collaborare ad un Horizon nella vita privata di un professionista conta meno di niente.
No, non funziona così. Uno sviluppatore non è un facchino che si rassegna a fare lo stesso noioso lavoro tutti i giorni (con tutto rispetto per il facchino, ma credo che cambierebbe volentieri anche lui se avesse la possibilità
Uno sviluppatore è in prima cosa un creativo. Se non gli dai la possibilità di fare un lavoro per cui riesce a esprimere il suo talento ma dovendo magari fare solo C&P di roba scritta da altri o modificarla (e non vi sto a raccontare quanto è noioso e difficile mettere mano al codice di altri) alla fine può essere il miglior programmatore del mondo, ma si rompe le pelotas in fretta e appena può cambia lido.
Se poi a tutto questo aggiungiamo il fatto che probabilmente uno sviluppatore esperto vede possibilità immense nell'HW che viene fatto oggi ma poi è costretto a scrivere codice che non sfrutta niente per rimanere compatibili con roba che ha 8 anni sulle spalle o perché così il risultato è più facile, allora cade l'ultima goccia che fa traboccare il vaso.
Compagnie grandi come Ubisoft fanno del marketing il loro punto di forza, investendo in robe che a uno sviluppatore poco interessa: dagli acquisti in-game, alle dinamiche rodate, alla enorme pubblicità e alle sponsorizzazioni che mettono paletti, alla fine quello che dovrebbe essere il risultato di uno sforzo di creatività di gruppo diventa solo il mero seguire delle rigide linee guida che non stimolano nessuno a dare il meglio.
Se a tutto questo si aggiunge uno stipendio che non premia, allora si fa in fretta a usare tali aziende come palestre e andarsene appena possibile.
sviluppatori in quel carrozzone putrefatto di software house? Sono tutte
scelte di marketing, ubisoft punta alla massa, i prodotti sono studiati
a tavolino per vendere, non per piacere.
Sono scelte di marketing tendenzialmente miopi, tranne in rari casi:
- Sostituire due senior con tre junior aumenta la forza lavoro ma diminuisce di molto il know-how, aumentando le possibilità di bugs e altri problemi.
- Produrre giochi che vendano molto grazie alla reputazione del brand senza garantire anche la soddisfazione degli utenti significa impoverire la reputazione del brand ed esporsi alla concorrenza.
Possono anche funzionare per un periodo ma sono strategie molto a rischio e non lungimiranti, tipicamente effettuate da CEO/dirigenti che intendono andarsene dopo pochi anni e cercano di riempire le tasche.
Fare i giochi uguali demoralizza gli sviluppatori ?
In realtà realizzare qualcosa di simile al precedente implica meno lavoro, dovrebbero essere felici gli sviluppatori.
Dipende.
Se uno ha idee nuove e gli vengono bloccate perché la dirigenza preferisce continuare con la solita roba, ad un certo punto può decidere di cercare un altro lavoro.
Non mi riferisco solo ad idee di giochi, ma anche a metodologie di sviluppo, verifica e validazione, ecc.
Poi il fatto che Ubisoft paghi meno della concorrenza e che la gestione del personale non sia il massimo, é un forte incentivo a cercare altro.
"demoralizzare" poi ..... come se stessimo parlando di artisti o sportivi, il loro morale viene dalla busta paga ! Collaborare ad un AC piuttosto che collaborare ad un Horizon nella vita privata di un professionista conta meno di niente.
Questo é quello che credono i manager mediocri.
Se uno fa un lavoro in cui le uniche soddisfazioni vengono dalla paga, significa che é ora di cambiar lavoro prima che sia troppo tardi.
Credo che gli utenti che sostengono questo l'abbiano scritto per evidenziare
il fatto che gente nuova può portare una ventata di freschezza; il problema
è che in aziende enormi e motivate solo dalla vendita, è difficilissimo farsi
valere e non essere considerati una pedina inutile.
In realtà realizzare qualcosa di simile al precedente implica meno lavoro, dovrebbero essere felici gli sviluppatori.
"demoralizzare" poi ..... come se stessimo parlando di artisti o sportivi, il loro morale viene dalla busta paga ! Collaborare ad un AC piuttosto che collaborare ad un Horizon nella vita privata di un professionista conta meno di niente.
La tua supponenza unita alla totale ignoranza dell'argomento sono veramente terribili. Come ti permetti di dire cosa pensano altre persone che non conosci minimamente?
TUTTI gli sviluppatori si stufano di cose ripetitive, banalmente perché anche gli sviluppatori sono creativi e anzi lo sviluppo software si nutre di nuovi e diversi problemi da risolvere.
Ma tanto tu sai tutto, io -sviluppatore da 20 anni- che parlo a fare.
Se uno fa un lavoro in cui le uniche soddisfazioni vengono dalla paga, significa che é ora di cambiar lavoro prima che sia troppo tardi.
20 minuti di applausi
stimolante, mi sale la depressione.
Come ha già detto qualcuno, o il lavoro è poco stimolante e preferiscono andare altrove, o i turni di lavoro sono massacranti e non tutti sono disposti a fare una vita del genere dove vieni spolpato fino all'osso. Sicuramente si lavora più tranquilli in una sh indie con meno pressioni ed un ambiente più creativo/stimolante, magari guadagnando meno ma ne guadagni in salute fisica e mentale.
La stessa cosa si puo' dire per tutti i lavori, se e' per questo.. C'e' gente contenta di fare tutta la vita la stessa cosa, e chi no. Anche nell'ambito della programmazione/ingegneria, uno puo' scegliere una carriera orizzontale o verticale. Orizzontale significa che fai diverse cose, ad esempio ti mettono un po' a fare motori grafici, un po' a fare netcode, un po' a fare algoritmi di IA e cosi' via, ampliando le conoscenze e facendo un po' il jolly; non diventi espertissimo in nessun ambito, ma almeno diversifichi e fai cose diverse. Verticale significa che diventi esperto in uno specifico argomento: ad esempio puoi diventare il super-mega-esperto di sincronizzazione labiale, fondare il tuo lavoro solo su quello e ti chiamano a destra e a manca (anche aziende diverse), ogni volta che hanno una problematica specifica su quell'argomento. Fai sempre la stessa cosa, ma su progetti diversi, quindi hai sempre un po' di varieta'.
Questo, ovviamente, se vuoi "solo" programmare. Molti invece si lasciano affascinare dal lato oscuro e passano al project management, gestendo la gente che scrive il codice invece di scriverlo essi stessi (o comunque non tanto come se programassero e basta). Discutere con i vari dipartimenti del design e dei processi, definire deadline, discutere delle soluzioni ad alto livello e via discorrendo.
Se un'azienda non ti permette, all'atto pratico, di avanzare in almeno uno di questi tre rami, allora e' il momento di cambiare azienda, se un programmatore (ma lavoratore in genere) ha aspettative di crescita; l'ultima volta che ho cambiato lavoro, diversi anni fa, e' stato quando si e' licenziato il mio capo, ed invece di promuovere qualcuno interno (non dico io che ancora non ero molto esperto, ma avevo colleghi a cui potevo soltanto dare tanto di cappello), hanno preso un project manager esterno, che di quello che facevamo noi non ne sapevamo una cippa. Mi sono lamentato del fatto che avevano appena dimostrato come avanzare di carriera li' dentro fosse semplicemente impossibile, e me ne andai dove sono adesso, un'azienda MOLTO piu' piccola, ma dove conto decisamente di piu', e faccio tutto quello che voglio fare, e gestisco il mio piccolo team che non saremo Accenture o Altran, ma intanto per ora sto organizzando trasferte in Australia per uno del mio team dato che abbiamo clienti pure li'...
La mia piccola e inutile esperienza dice sempre di FREGARSENE delle recensioni online di siti tipo Metacritic, perche' in genere hanno un bias negativo per definizione; se ad esempio vai in un ristorante e ti trovi bene, in genere non vai a dirlo in giro, perche' e' quello che ti aspetti. Se invece mangi male allora sei molto piu' propenso a farlo sapere in giro, perche' ti reputi offeso e devi avere la tua rivincita. E' anche il motivo perche', ad esempio, sui forum tecnici la maggior parte dei post e' di gente che si lamenta ed ha problemi, non ci sono post del tipo "ehi, ho un samsung S20 e sta andando tutto bene da piu' di un anno, volevo solo farvelo sapere". Tieni anche conto che online, specialmente per i videogiochi, il review bombing e' una grossa piaga, e vedi un sacco di bimbinimkia che danno voti bassi ad un gioco senza manco saperlo, solamente perche' lo fanno altri e quindi se non lo fai pure tu sei uno sfigato... Personalmente mi sono piaciuti molto giochi che non hanno avuto calde accoglienze da parte del pubblico, perche' semplicemente i miei gusti sono diversi, e dato che so che siti come metacritic e altri che danno voti affidandosi alla gente, sono pressoche' inutili. Quindi un programmatore che lavora nell'industria dei videogiochi queste cose le sa, e da molta piu' importanza a robe piu' vicine a lui, come ambiente di lavoro e stipendio. Ovvio, se il gioco fa il botto loro sono pure contenti, ma piu' che altro per i bonus che arrivano, non credo importi loro molto di quello che dice la gente.
Che sia in crisi perche' FarCry non ha la localizzazione italiana e' una cosa che mi fa semplicemente ridere... Ma ovviamente un singolo giocatore e' convinto di essere rappresentante di tutti... La mancanza della lingua italiana e' dovuta semplicemente al fatto che nelle loro previsioni spendere soldi per la localizzazione non sarebbe stato cosi' conveniente, magari proprio perche' hanno fatto i conti basandosi sui giochi precedenti... Mi fa ridere piu' che altro la totale ignoranza dell'italiano medio per la lingua inglese, che ovviamente lo mette in seria difficolta' rispetto agli abitanti medi delle altre nazioni che l'inglese lo sanno meglio, ma ovviamente invece di rimboccarsi le maniche per sopperire a questa mancanza, e' piu' facile puntare il dito e piangere forte... Abbiamo campato anni e anni senza localizzazione in italiano, abbiamo avuto FFVII in inglese, e nessuno si e' lamentato, Zelda e via discorrendo.
sviluppatori in quel carrozzone putrefatto di software house? Sono tutte
scelte di marketing, ubisoft punta alla massa, i prodotti sono studiati
a tavolino per vendere, non per piacere.
Ovvio che lo guardano, ma specie nei settori lavorativi basati sulla creatività, e il settore videoludico permette a chiunque di potersi esprimere, non è l'unico motivo che porta a fare determinate scelte. E' riduttivo e per certi versi fazioso. Per cui ci sarà quello che guarda solo ai soldi, ma ce ne sono diversi che guardano al tipo di lavoro, al progetto che ha di fronte, alle possibilità espressive, alla libertà d'azione.
Anche perchè in questo campo ci lavora anche gente che prende stipendi normali e si ritrova a fare turni di lavoro da schiavizzato (crunch e non solo), tale per cui si potrebbe tranquillamente pensare che il gioco non vale la candela.
Detto ciò (rispondendo ad una delle questioni sollevate da altri), nel caso specifico la situazione credo sia evidente: la gente non sta levandosi da Ubisoft perchè fa "giochi ripetitivi", se fosse per quello avrebbe sbaraccato almeno 5 anni fa: AC è del 2007, Far Cry 2 del 2008, Splinter Cell del 2002, Watch Dogs è forse il brand più recente che ancora viene portato avanti ed è del 2014... la Ubisoft sono 3 lustri che ripropone i suoi giochi a ripetizione, ma chissà perchè tutte queste uscite importanti ci sono da dopo che è esplosa la bomba al loro interno.
Credo lapalissiano che l'emorragia sia dovuta ai fattori che ulukaii ha riassunto bene. E parimenti questo influenza giocoforza anche le assunzioni: perchè per gli stessi motivi la gente NON vorrà farsi assumere da Ubisoft, che così sarà tendenzialmente costretta a ripiegare per ruoli chiave su figure professionali inesperte o comunque non popolare. Perchè i nomi noti e famosi del settore avranno sicuramente altre opportunità di lavoro.
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