Molestie sessuali in Ubisoft: lasciano alcuni tra i principali dirigenti
In seguito all'inchiesta di Libération su sessismo e molestie nella sede principale di Ubisoft, in Francia, tre dei più noti dirigenti dell'azienda sono stati allontanati
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Luglio 2020, alle 14:01 nel canale VideogamesUbisoft
Se ne parla da diversi giorni, ma alla vigilia dell'evento Ubisoft Forward, cruciale per il futuro dell'azienda, i nodi sono venuti al pettine. Dopo l'inchiesta pubblicata da Libération, dalla quale emerge un quadro piuttosto pesante circa il clima lavorativo nelle varie sedi di Ubisoft, e non solo in quella francese di Montreuil, l'azienda ha annunciato il licenziamento di tre fra i principali dirigenti, Serge Hascoët, Yannis Mallat e Cécile Cornet.
Non se ne è parlato nel corso dell'Ubisoft Forward, anche se il CEO Yves Guillemot, in sede separata, si è espresso duramente. "Ubisoft non è stata in grado di garantire ai suoi collaboratori un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo, e questo non è accettabile" le sue parole. "Ogni comportamento tossico è in opposizione totale con i valori sui quali non transigo".
Le accuse si concentrano sulla figura di Tommy François, uno dei responsabili delle pubbliche relazioni. Istrionico e sempre sopra le righe, sia pubblicamente che privatamente, François aveva trasformato la sede storica di Ubisoft a Montreuil in un covo di battute a sfondo sessuale nei confronti delle dipendenti di sesso femminile, alternando indiscriminatamente momenti di collera a momenti di entusiasmo, spesso ingiustificati. François era solito strusciarsi dietro le colleghe donne o indugiare a lungo nei baci sul viso al momento dei saluti, secondo le accuse. L'ambiente era deteriorato a tal punto che se ne parlava anche ai colloqui di assunzione. Per i dipendenti, inoltre, c'era l'obbligo di partecipazione alle goliardiche serate organizzate da François.
Libération sostiene che il direttore creativo Serge Hascoet fosse a conoscenza dei comportamenti di François: non solo non lo ha fermato, ma incoraggiava questo tipo di clima sregolato all'interno degli uffici. Coinvolta anche la direttrice delle risorse umane Cécile Cornet, che si assicurava che tutti i dipendenti della sede di Montreuil sposassero questo clima aziendale. Fra i licenziati anche il direttore della famosa sede di Montreal, Yannis Mallat, accusato di aver importato in Canada certi atteggiamenti irrispettosi nei confronti delle dipendenti donne.
"Ubisoft annuncia diversi importanti cambiamenti nel personale che fanno parte del lavoro globale dell'azienda volto migliorare e rafforzare la propria cultura del luogo di lavoro" si legge in una nota ufficiale diramata da Ubisoft. "Queste partenze derivano dall'avvio di una revisione avviata dalla Società in risposta alle recenti accuse di cattiva condotta e comportamento inappropriato".
La posizione di Chief Creative Officer di Hascoet sarà occupata momentaneamente dal CEO Yves Guillemot. Come CCO Guillemot si preoccuperà di ripristinare un clima lavorativo più decoroso all'interno dei reparti creativi. Ubisoft Montreal avrà un nuovo CEO e ci sarà la nomina di un nuovo responsabile globale delle risorse umane in sostituzione di Cécile Cornet. La Società sta ristrutturando e rafforzando la sua divisione HR per adattarla alle nuove sfide del settore dei videogiochi. "Ubisoft è nelle fasi finali della designazione di una delle migliori società di consulenza gestionale a livello internazionale per controllare e rimodellare le sue procedure e politiche in materia di risorse umane" si legge ancora nella nota.
Ubisoft, fondata nel 1986 da Yves Guillemot insieme ai suoi quattro fratelli, è il terzo editore di videogiochi dopo Electronic Arts e Activision Blizzard, e il primo in Europa. Conta 18 mila dipendenti fra le sue sedi dislocate in varie parti del mondo, dei quali circa un quarto sono donne. Queste decisioni mirano a tenere lo scandalo il più possibile slegato dagli annunci di Ubisoft Forward, ma sicuramente l'inchiesta di Libération peserà sull'operato di Ubisoft nei prossimi mesi.
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon che voglia giustificare tali comportamenti (figuriamoci io evito ogni parola che possa riportare ad un contenuto sessuale, seppur velato quando si è in presenza di donne in ufficio), però probabilmente ci sono ancora molti passi da compiere verso una certa correttezza.
L'importante però è non confondere l'evento sporadico con un qualcosa di costante... e soprattutto cercare di comprendere se chi abbiamo di fronte sia dotato/a di una sensibilità maggiore della nostra.
Per esempio dove lavoro abbiamo un collega estremamente religioso che inorridisce ogni qualvolta venga semplicemente nominato un essere divino senza alcun sproloquio (segue alla lettera uno dei dettami di non nominare invano).
Consapevoli di questo in sua presenza, evitiamo in tutti i modi di metterlo in difficoltà.
Perdere un ottimo lavoro ed anche qualsiasi contratto futuro (ormai e' bollato come maniaco) per una cosa del genere e' proprio da fessi, con lo stipendio che aveva poteva farsi tutti i festini che voleva al di fuori del lavoro ed invece ha buttato tutto nel cesso.
Non che voglia giustificare tali comportamenti (figuriamoci io evito ogni parola che possa riportare ad un contenuto sessuale, seppur velato quando si è in presenza di donne in ufficio), però probabilmente ci sono ancora molti passi da compiere verso una certa correttezza.
L'importante però è non confondere l'evento sporadico con un qualcosa di costante... e soprattutto cercare di comprendere se chi abbiamo di fronte sia dotato/a di una sensibilità maggiore della nostra.
Per esempio dove lavoro abbiamo un collega estremamente religioso che inorridisce ogni qualvolta venga semplicemente nominato un essere divino senza alcun sproloquio (segue alla lettera uno dei dettami di non nominare invano).
Consapevoli di questo in sua presenza, evitiamo in tutti i modi di metterlo in difficoltà.
Qui hanno fatto i passi da gambero verso la correttezza.
Perdere un ottimo lavoro ed anche qualsiasi contratto futuro (ormai e' bollato come maniaco) per una cosa del genere e' proprio da fessi, con lo stipendio che aveva poteva farsi tutti i festini che voleva al di fuori del lavoro ed invece ha buttato tutto nel cesso.
Più che altro probabilmente si guarda solo a se stessi, pensando che un ambiente di lavoro dove si è il capo, sia un po' il proprio luna park personale.
Lo stesso CEO e fondatore ha parlato duramente e (a quanto pare) pubblicamente sulla questione.
Qui hanno fatto i passi da gambero verso la correttezza.
Ma infatti parlavo più in generale.
Giustissimo quando un certo atteggiamento è frequente e così eccessivo... solo non vorrei che si arrivasse al punto di condannare un giorno anche solo una battutina velatamente "sessista" o una parola non troppo politically correct.
E' necessario avere anche un minimo di intelligenza e tolleranza e comprendere che a volte si sbaglia senza avere la reale volontà di farlo.
Faccio sempre l'esempio delle commedie anni 80 in cui si definivano gli omosessuali con termini sicuramente poco appropriati.
Oggi, ovviamente, tutti noi evitiamo in tutti i modi di usarli perchè siamo consapevoli che siano offensivi (lo erano anche allora, ma c'era per così dire più "tolleranza" o forse meno sensibilità.
Il top sarebbe che nessuno si dimenticasse mai di quanto sia sbagliato usare certe parole, però se capita per errore una singola volta... chi si sente offeso (giustamente) penso che sia tanto intelligente da passarci sopra e far notare la bestialità che si è detta piuttosto che partire per la tangente con il solito "Je accuse"...
Siccome, ormai, l'ambiente di lavoro è dominato da un femminismo tossico, di chi spera di far carriera ( e/o estorcere denaro ) a colpi di denunce, io attenderei il verdetto del giudice.
Ci sono stati fin troppi casi inventati di sana pianta o esagerati oltre modo. Il grosso problema è che, troppo spesso, le finte vittime non vengono perseguite. Il che le incoraggia a continuare nel loro femminismo tossico. L'attitudine della società alla larga, non scoraggia questi fenomeni di pirateria di genere.
Se quanto riferito circa il CEO fosse vero, sarebbe stato il caso di spedirlo in TSO e d'urgenza. Quindi qualcuno ha mancato e di brutto. E su tutto, non solo sulla questione delle molestie. Perchè uno così, può benissimo vendere i segreti dell'azienda a delle spie industriali.
Cioè, se è vero quello di cui è accusato, questo qui è una m**** tout court.
Perdere un ottimo lavoro ed anche qualsiasi contratto futuro (ormai e' bollato come maniaco) per una cosa del genere e' proprio da fessi, con lo stipendio che aveva poteva farsi tutti i festini che voleva al di fuori del lavoro ed invece ha buttato tutto nel cesso.
è così, lo è sempre stato e lo sarà SEMPRE
la fi.a tira, punto.
siamo pur sempre "animali"
non lo dico per giustificare atti di violenza verbale/fisica, ma alcune persone fanno "fatica" a dominare certi istinti (se vogliamo chiamarli così, e sarà così sempre.
Tanto rumore "per nulla"
Queste cose del mobbing e del crunching senza limiti vanno certamente estirpate e c'è di tutto nella nostra società, e nelle nostre aziende, questo è certo. Queste erano canadesi ma in Italia siamo messi malissimo pure.Una cosa importante va detta: sono coinvolte anche donne in questo BISOGNA FINIRLA DI INDICARE l'UOMO COME IL MONOPOLISTA DELLA VIOLENZA, LE PAROLE, LE ABITUDINI, OGNI COSA PUO essere tossica!
Non sono solo gli uomini a comportarsi male e bisogna finirla di essere caustici contro chi fa queste cose, queste persone vanno "recuperate" come chiunque altro. Il femminismo deve fare passi avanti e non ci si può piu nascondere dietro un "sei un anti femminista"... se parlo della palestina allora sono un atni semita.. queste boiate che il fascismo dei NEO FASCISTI è uno dei veri problemi oggi.
Lasciate che la società progredisca NELL'INTERESSE DELLA COMUNITA' non nell'interesse delle femministe, altrimenti creeremo un nuovo stato di mobbing a cui tutti dovremo sottostare. Benvenga che piu diversità e piu donne siano incluse, ce n'é davvero BISOGNO! Ma davvero bisogna finirla di pensare alla vecchia maniera femminista... E' un problema di comunità non MASCHILE.
SOno gli strascichi di vecchie educazioni CON CUI CHIUNQUE DI NOI E' in modo indiretto o diretto venuto in contatto.
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