Xcom Enemy Unknown: che senso ha uno strategico a turni nel 2012?
Vi proponiamo il nostro parere diffuso, accompagnato da qualche suggerimento per il gameplay, su Xcom Enemy Unknown, il nuovo strategico a turni sviluppato da Firaxis Games. Come sanno i giocatori di vecchia data, si tratta del remake di un grande capolavoro MicroProse del 1994: come sarà possibile, dunque, adattare una struttura di gioco così vecchia alle esigenze dei giocatori di oggi?
di Rosario Grasso pubblicato il 22 Ottobre 2012 nel canale VideogamesConclusioni
Xcom Enemy Unknown mi ha letteralmente trascinato nel mondo futuristico che offre in cui bisogna cercare di sventare l'invasione degli alieni. Credo che siano due gli elementi che principalmente attirano i giocatori e non li mollino fino a quando non avranno completato il gioco. Il primo ha a che fare proprio con la struttura a turni.
In Xcom Enemy Unknown puoi agire liberamente, ma fino a un certo punto: agisci sempre entro certi parametri, quindi non puoi sbagliare completamente o indovinare completamente. Le tue mosse hanno un coefficiente di rischio limitato nella misura in cui ci sono delle regole che ti impediscono di andare "fuori dal seminato". Per spiegarmi con maggiore chiarezza, devo fare il riferimento agli scacchi: non puoi certo muovere, ad esempio, il cavallo in qualsiasi punto della scacchiera, e questo ti impedisce di avere un potere sterminato, ma anche di correre molti rischi. Il rischio, insomma, è quasi sempre calcolabile.
Il fatto che il giocatore possa sempre prevedere entro una certa misura l'esito delle sue azioni, insomma, rende il gioco ancora più coinvolgente, visto che a una precisa scelta corrisponde quasi sempre una precisa corrispondente reazione.
Inoltre, Xcom Enemy Unknown si fa apprezzare per il profondo livello di interazione concesso al giocatore: si possono personalizzare ed evolvere i propri agenti, che acquisiscono esperienza sul campo di battaglia e nuove abilità in funzione della classe di appartenenza tra assaltatore, supporto, cecchino e pesante. Il giocatore può dotare i propri agenti delle armi e dell'equipaggiamento che ha sviluppato nella base Xcom.
Il gioco di Firaxis Games fa, insomma, di tutto per far affezionare ai propri soldati sul campo, che possono essere personalizzati anche nell'aspetto e nel nome. Dopo diverse ore di gioco sarà molto difficile accettare la caduta di un agente che così faticosamente si è evoluto nel corso delle missioni, e ciò induce, piuttosto, a ricaricare la partita.
Considerando anche la componente gestionale, si tratta di una struttura che attanaglia il giocatore davanti allo schermo, che lo invoglia come pochi altri giochi, a continuare, a vedere come miglioreranno i suoi agenti e a scoprire quale sarà la successiva ricerca tecnologia che consentirà di aggiornare ancora una volta gli agenti e di impiegare nuove tattiche sul campo di battaglia per arrestare gli alieni.
Anche lo stile visivo mi ha attirato molto. Firaxis ha lavorato duramente affinché dal punto di vista grafico il suo nuovo gioco fosse amichevole per la maggior parte dei giocatori. Il tutto è basato su Unreal Engine 3, che ancora una volta evidenzia la sua versatilità, con un'ottima gestione anche degli effetti particellari e della distruzione degli ambienti (sostanzialmente le mappe possono apparire in forma completamente differente alla fine della sessione di gioco). Nonostante le apparenze, Xcom Enemy Unknown è un gioco alla portata di tutti, proprio perché Firaxis ha trovato i giusti equilibri tra struttura a turni e immediatezza dell'azione.
Il fascino del gioco originale è egregiamente riprodotto in questo remake. Lo diciamo soprattutto per il legame che si crea tra giocatore e agente: quando, alla fine del turno, una volta impostati gli ordini, i soldati li mettono in pratica, si combinano due emozioni nel giocatore: la prima dipende dal verificare se tutto quello che ha preparato ha efficacia nell'azione vera e propria; la seconda nel fatto di doversi affidare all'esperienza del soldato che con tanta cura ha migliorato nel corso della campagna e, come è giusto che succeda in guerra, dover dipendere anche dall'imprevedibilità.
Non escono degli strategici a turni validi da tempo immemore e infatti ci sono tantissimi giocatori che neanche conoscono il genere. Proprio per questo abbiamo dato il massimo dei voti al fattore originalità: Xcom Enemy Unknown reintroduce il genere degli strategici a turni, anzi per certi versi può essere considerato come un prodotto unico.
Certo, ci sono piccoli difetti. Il gioco, innanzitutto, non sembra ben ripulito in tutte le componenti. Ad esempio le sequenze di narrazione spesso non si incastrano nella maniera giusta, mentre alcune texture possono scomparire improvvisamente, soprattutto su console, e certi dialoghi si attivano in maniera troppo ricorrente nella fase di gestione. La versione PC del gioco è stata, d'altronde, patchata recentemente, il che ha consentito di risolvere i problemi nella visualizzazione dei filmati, adesso in alta definizione, e di alcune texture.
Si nota inoltre qualche difetto nella gestione delle mappe con tanti piani di gioco. In molti casi, ad esempio, si può entrare in un palazzo e accedere al secondo piano, mentre le navi aliene atterrate presentano sempre tante stanze dislocate su livelli differenti. In casi come questi si fatica a selezionare il punto giusto dove spostare un soldato e anche semplicemente a selezionare uno degli agenti. In base alla mia esperienza, consiglio in caso di difficoltà di questo tipo di spostarsi sul piano superiore con la rotellina del mouse: la procedura molto spesso consente di eseguire la mossa proprio come la si era pensata.
L'esito di alcuni scontri a fuoco può risultare controverso, in dipendenza dallo strato di imprevedibilità che Firaxis, così come nel gioco originale, ha deciso di inserire. Il fatto che nessun colpo sia completamente certo (tranne in alcuni casi nelle fasi finali della campagna) comporta che alcune situazioni diventino bizzarre, e che la tattica del giocatore vada a monte per un tiro di dadi che presenta un esito imprevedibilmente sconveniente. Ad esempio: ci troviamo davanti a un alieno con un fucile a pompa e il nostro soldato riesce incredibilmente a sbagliare il colpo. Ci sono alcuni errori nel calcolo anche in presenza di certi angoli, ma tutto questo dipende proprio dalla grandezza del mondo di gioco allestito da Firaxis e dal suo livello di varietà.
Il multiplayer poteva essere rifinito meglio, e costituire un significativo passo in avanti rispetto al gioco originale. Purtroppo, invece, non presenta la progressione, che è l'elemento più importante della controparte single player, e non consente di importare i personaggi creati e allenati nella campagna. C'è sempre un certo fascino nel momento in cui si aspetta la fine del turno dell'avversario, quando il giocatore si chiede cosa stia facendo la sua nemesi e che tipo di tattica stia organizzando. Il matchmaking ci sembra ottimo e c'è sempre qualcuno con cui giocare. Molto spesso, inoltre, gli avversari su Steam hanno esperienza.
In definitiva, quindi, la componente multiplayer espande ulteriormente la longevità del gioco, anche in considerazione del fatto che servono almeno 40 ore per finire la campagna. Perlomeno è la quantità di tempo impiegata dal sottoscritto per finirla: la si può completare, però, in meno tempo, ma anche in molto più tempo, proprio per il fatto che è essenzialmente basata su missioni facoltative. Nella campagna, inoltre, ci sono quattro livelli di difficoltà, oltre alla modalità hardcore, che non consente di riprendere un vecchio salvataggio in caso di perdita di uno dei soldati con maggiore esperienza.
Che dire alla fine del nostro percorso? Xcom Enemy Unknown, a mio modo di vedere le cose, è un prodotto di eccellente qualità, che presenta una struttura di gioco che ha perfettamente senso, anche nel 2012. Grazie a un chiaro e godibile tutorial, che riesce a introdurre chiunque in maniera progressiva, Xcom Enemy Unknown è un gioco da consigliare senza riserve a qualsiasi tipo di giocatore.
36 Commenti
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Uno strategico a turni avrà SEMPRE un senso, nel popolo dei videogiocatori, non ci sono solo persone che ragionano a click-per-second o che devono per forza essere più veloci della rete, del pc o di chi sta da un'altra parte.Chi vuole giocare a uno strategico, ma se la vuole prendere calma, studiarselo, goderselo, sceglierà quelli a turni, e alla sera a casa dopo una intensa giornata lavorativa, non tutti vogliono trovarsi con l'adrenalina a mille... per colpa di qualche harrassone trovato in rete che - mentre stavi costruendo qualcosa - lui aveva già spedito degli zergling nella tua base (riferimento a SC2 voluto, che è l'esatto opposto di un gioco a turni).
Ognuno sceglie il suo stile, chi entrambi, chi uno solo. Ma dire che non ha senso (nel 2012 o nel 3200).... non ha senso!
+1
Comunque credo (spero) che il titolo dovesse suonare come:
"Xcom Enemy Unknown: qual'è il senso di uno strategico a turni nel 2012?"
che, parafrasando ulteriormente
"Xcom Enemy Unknown: uno strategico a turni nel 2012 invece del solito fps!"
già, vista poi la conclusione a cui arriva il recensore non credo vi siano dubbi in merito !!!
cmq ho amato il vecchio X-com che ho giocato e rigiocato alla noia, questo lo prenderò di sicuro appena potrò dedicargli il suo tempo
ciauz
Già... c'è evidentemente chi giudica senza neanche aver letto le conclusioni... poveri noi!
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