Nvidia GeForce Now perde i giochi di Xbox Game Studios, Warner Bros. e Codemasters
Il servizio GeForce Now di Nvidia continua a perdere supporto dai publisher: si preparano a uscire dal catalogo i titoli di Microsoft Xbox Game Studios, Codemasters, Warner Bros. e Klei Entertainment. Nel frattempo sbarcano sulla piattaforma le serie Assassin's Creed e Far Cry di Ubisoft.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Aprile 2020, alle 09:01 nel canale VideogamesNVIDIAGeForce
GeForce Now, il servizio di cloud gaming di Nvidia, perderà i giochi di Warner Bros. Interactive Entertainment, Xbox Game Studios, Codemasters e Klei Entertainment a partire dal 24 aprile. A dare questa spiacevole notizia è stata la stessa Nvidia, in un lungo post sullo stato dell'arte del servizio, a cui finora si sono iscritti milioni di giocatori.
Senza i titoli Xbox Game Studios, GeForce Now non permetterà di giocare in streaming alla Halo: The Master Chief Collection o ai giochi della serie Gears of War o Forza. La divisione gaming di Warner Bros. possiede i diritti di serie come Batman: Arkham e Mortal Kombat. Codemasters è nota per i giochi delle serie Formula 1 e Dirt, infine Klei ha realizzato indie di grande successo come Don't Starve e Mark of the Ninja.
Dopo aver annunciato l'arrivo di nuovi titoli ogni giovedì, il servizio di game streaming vede altre defezioni dopo quelle di Activision Blizzard, Bethesda Softworks e 2K Games. Nvidia ricorda però che 30 dei primi 40 titoli tra i più giocati su Steam sono già nel catalogo e che sta lavorando "per portare oltre 1500 altri giochi nel servizio".
Il produttore delle GPU GeForce segnala inoltre il supporto da parte di editori come Ubisoft, Epic, Bungie e Bandai Namco, tanto che Ubisoft porta da oggi su GeForce Now tutta le serie di giochi di Assassin's Creed e Far Cry, con altri titoli dell'azienda francese in arrivo nel corso delle settimane. "Ubisoft supporta pienamente GeForce Now con accesso completo ai nostri giochi per PC dall'Ubisoft Store o da qualsiasi negozio di giochi supportato", ha affermato Chris Early, senior vice president partnership di Ubisoft. "Riteniamo che si tratti di un servizio all'avanguardia che offre ai giocatori PC nuovi e vecchi un'esperienza di alto livello, garantendo una maggiore scelta su come e dove giocare i loro titoli preferiti".
Potete leggere le nostre impressioni su GeForce Now, maturate al lancio, in questo articolo. Ricordiamo che il servizio di Nvidia è differente da Google Stadia: offre due modalità di membership (Free e Founders) e la possibilità di giocare con il supporto dell'elaborazione via cloud a qualsiasi titolo acquistato tramite Steam e altri store. Il problema con alcuni editori sembra legato all'abbonamento Founders (5,49€ al mese): non solo gli editori non guadagnerebbero nulla, ma ci sarebbe anche un problema relativo alle licenze.
Quanto alle defezioni, Nvidia conclude affermando che alcuni publisher stanno ancora "valutando la loro strategia cloud", il che lascia aperta la porta a un possibile ritorno dei titoli usciti dal catalogo. "Mentre mettiamo a punto il servizio commerciale a giugno, aggiungeremo e rimuoveremo giochi entro la fine di maggio. Dietro le quinte, stiamo lavorando con i negozi digitali affinché gli editori possano taggare i loro giochi per lo streaming su GeForce Now quando li pubblicano. Questo ci aiuterà a portare più giochi nella libreria, più velocemente, oltre a fornire un catalogo più stabile".
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÉ palese che Microsoft sta forzando per avere certe esclusive sul suo servizio.
Da quanto avevo capito GeForce Now permetterebbe di giocare in streaming titoli che GIA' SI POSSEGGONO sui vari client (steam, uplay, origin and so on), soluzione che permetterebbe a chi possiede il gioco, una buona connessione, ma non un hardware adeguato di godersi i titoli del proprio parco videoludico.
Sulla base di queste premesse la frase "Il problema con alcuni editori sembra legato all'abbonamento Founders (5,49€ al mese): non solo gli editori non guadagnerebbero nulla, ma ci sarebbe anche un problema relativo alle licenze." mi lascia perplesso: se il gioco lo posseggo vuol dire che tu, editore, ci hai già guadagnato. Oppure mi sfugge qualcosa.
Parimenti non capisco a che pro non dare il supporto a questo meccanismo, visto che permetterebbe di fruire dei prodotti anche utenze poco interessate a spender soldi per aggiornare il proprio HW, ma i giochi andrebbero comprati comunque, ergo guadagno per gli editori.
Quindi sulla base di questo penso che mi sfugge decisamente qualcosa, qualcuno può darmi delucidazioni?
Semplici accordi di Boicottaggio, e sarà il motivo per cui il Game in Streaming non avrà il suo Boom, fin che non ci sarà il Massacro Totale, tempo che Amazon aggiunga il suo "Prime" anche per questo.
Rimango che alla fine un PC e Steam e sei più che apposto, non avrai l'hardware all'ultimo grido, ma alla fine te lo pagheresti per sostenere una 20ina di servizi di streaming ogniuno con le sue esclusive.
Da quanto avevo capito GeForce Now permetterebbe di giocare in streaming titoli che GIA' SI POSSEGGONO sui vari client (steam, uplay, origin and so on), soluzione che permetterebbe a chi possiede il gioco, una buona connessione, ma non un hardware adeguato di godersi i titoli del proprio parco videoludico.
Sulla base di queste premesse la frase "Il problema con alcuni editori sembra legato all'abbonamento Founders (5,49€ al mese): non solo gli editori non guadagnerebbero nulla, ma ci sarebbe anche un problema relativo alle licenze." mi lascia perplesso: se il gioco lo posseggo vuol dire che tu, editore, ci hai già guadagnato. Oppure mi sfugge qualcosa.
Parimenti non capisco a che pro non dare il supporto a questo meccanismo, visto che permetterebbe di fruire dei prodotti anche utenze poco interessate a spender soldi per aggiornare il proprio HW, ma i giochi andrebbero comprati comunque, ergo guadagno per gli editori.
Quindi sulla base di questo penso che mi sfugge decisamente qualcosa, qualcuno può darmi delucidazioni?
l'unica possibilità che nvidia ha per uscirne è includere il servizio in via ufficiale negli accordi di vendita steam , e credo che ci sia interesse per entrambe le parti che ciò avvenga.
ciòè una roba del genere: per poter vendere un gioco su steam questo deve poter essere riprodotto su qualunque macchina compatibile , fisica o virtuale .
Da quanto avevo capito GeForce Now permetterebbe di giocare in streaming titoli che GIA' SI POSSEGGONO sui vari client (steam, uplay, origin and so on), soluzione che permetterebbe a chi possiede il gioco, una buona connessione, ma non un hardware adeguato di godersi i titoli del proprio parco videoludico.
Sulla base di queste premesse la frase "Il problema con alcuni editori sembra legato all'abbonamento Founders (5,49€ al mese): non solo gli editori non guadagnerebbero nulla, ma ci sarebbe anche un problema relativo alle licenze." mi lascia perplesso: se il gioco lo posseggo vuol dire che tu, editore, ci hai già guadagnato. Oppure mi sfugge qualcosa.
Parimenti non capisco a che pro non dare il supporto a questo meccanismo, visto che permetterebbe di fruire dei prodotti anche utenze poco interessate a spender soldi per aggiornare il proprio HW, ma i giochi andrebbero comprati comunque, ergo guadagno per gli editori.
Quindi sulla base di questo penso che mi sfugge decisamente qualcosa, qualcuno può darmi delucidazioni?
Siamo nello spinoso campo delle f*ttut3 leggi antipirateria
Perché nel momento in cui fai lo streaming il codice ce l'hai su una macchina virtuale e quindi secondo le leggi USA ci vuole l' autorizzazione dell' editore dei giochi.
In UE la cosa sarebbe borderline, in quanto
1 - L' EULA non ha alcun valore
2 - È nel diritto dell' utente giocare su qualsiasi macchina lui decida
Per cui se uno giocasse su una macchina virtuale, posto che possegga il gioco, non è tenuto a chiedere il permesso a nessuno, tuttavia nel caso è complicato in quanto la macchina non è di proprietà del giocatore e non è stato lui a metterci sopra il gioco per cui si va molto a cavillare sulle definizioni.
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