GeForce NOW perde i giochi 2K Games. Tim Sweeney di Epic Games difende Nvidia e spara su Google e Apple

GeForce NOW perde i giochi 2K Games. Tim Sweeney di Epic Games difende Nvidia e spara su Google e Apple

Anche 2K Games ha richiesto a Nvidia di rimuovere i propri giochi dal servizio di cloud gaming GeForce NOW, dopo scelte analoghe di Activision Blizzard e Bethesda. Tim Sweeney di Epic Games però si scaglia contro queste decisioni e difende Nvidia.

di pubblicata il , alle 09:31 nel canale Videogames
NVIDIAGeForceEpic2K Games
 

Prima Activision Blizzard, poi Bethesda e ora 2K Games. Non c'è pace per GeForce NOW, il servizio di cloud gaming di Nvidia, che perde altri titoli dal proprio catalogo. Nvidia ha scritto sul proprio forum che l'editore ha chiesto la rimozione della sua libreria di titoli dal servizio. "Su richiesta del publisher, sappiate che i giochi 2K Games saranno rimossi da GeForce NOW a partire oggi. Stiamo lavorando con 2K Games per riabilitare i loro giochi in futuro", ha scritto il community manager Cory Banks.

BioShock, Borderlands, Civilization e tanti altri titoli editi da 2K non saranno quindi a disposizione dei giocatori. Il servizio, antagonista di Google Stadia, ha lasciato la fase beta il 4 febbraio, presentandosi ai giocatori in versione Free e Founders. Salvo i titoli gratuiti presenti, GeForce NOW permette di giocare in streaming i titoli già posseduti o acquistati presso uno degli store supportati. È possibile giocare in tempo reale direttamente dal cloud sul vostro laptop, desktop, Mac, SHIELD TV o dispositivo Android.

Il piano gratuito dà ai membri un accesso standard (con breve attesa) con sessioni di gioco da un'ora. Il piano Founders offre ai membri un accesso più rapido ai server, con sessioni di gioco fino a sei ore. La versione Founders della membership offe inoltre l'accesso ai giochi RTX come Wolfenstein: Youngblood (unico gioco Bethesda rimasto) e Metro Exodus. Il piano Founders prevede una prova gratuita di 90 giorni, seguita da un abbonamento mensile di 5,49 € per i successivi 12 mesi. In entrambi i piani i membri possono riconnettersi al servizio subito dopo la scadenza della sessione, per quante volte desiderano. Tanto la versione Free quanto quella Founders supportano lo streaming fino a 1080p e 60fps.

NVIDIA GeForce NOW

I tre publisher che hanno voltato le spalle a GeForce NOW non hanno mai esplicitamente spiegato il motivo per cui hanno rimosso i loro titoli dopo aver dato il benestare per il periodo beta. Il sentore è che il nodo sia puramente economico, legato alla licenza, visto che il problema è sorto quando Nvidia ha richiesto ai giocatori di pagare un abbonamento con la versione Founders.

Non solo defezioni di grido, nei giorni scorsi anche The Long Dark di Hinterland Studio è stato rimosso dalla piattaforma di cloud gaming di Nvidia. Raphael van Lierop, sviluppatore, ha spiegato che il gioco è stato aggiunto senza permesso. "Lamentatevi con loro, non con noi. Gli sviluppatori dovrebbero controllare sono i loro giochi", ha detto van Lierop affermando che Nvidia, come scuse, avrebbe proposto loro una scheda video gratuita.

Fortunatamente per Nvidia, nelle scorse settimane sono stati aggiunti altri cinque titoli al catalogo: Romance of the Three Kingdoms XIV, Dead or Alive 6, Nioh: Complete Edition, Deadliest Catch: The Game e Dungeon Defenders: Awakened. Inoltre, il CEO di Epic Games Tim Sweeney si è espresso in favore di Nvidia e della sua piattaforma tramite Twitter.

"Epic supporta con tutto il cuore il servizio GeForce NOW di Nvidia con Fortnite e con i titoli di Epic Games Store che scelgono di partecipare (comprese le esclusive) e miglioreremo l'integrazione nel tempo. Si tratta del servizio di streaming principale più amichevole per publisher e sviluppatori, con tasse zero sulle vendite dei giochi. Le software house che vogliono traghettare l'industria del gaming verso uno stato più sano per tutti dovrebbero supportare questo tipo di servizio".

Sweeney ritiene che i servizi di cloud streaming "giocheranno un ruolo chiave" per scardinare il modello portato avanti da Google e Apple negli ultimi 10 anni, ossia la quota del 30% trattenuta su ogni acquisto dei clienti. "Apple ha decretato che questi servizi non possono esistere su iOS, e quindi non possono competere, il che è megalomane e non regge", ha aggiunto il CEO di Epic Games. "Sto solo aspettando fine anno, con Google che sta facendo pressioni su Apple per il blocco di Stadia da iOS, mentre Google blocca GeForce NOW, xCloud e Fortnite da Google Play, e tutta questa struttura marcia inizierà a crollare su sé stessa".

La posizione di Sweeney non sorprende: nel dicembre 2018 Epic ha presentato su PC l'Epic Games Store, antagonista di Steam che tra le sue peculiarità ha proprio il modello diverso di suddivisione degli incassi tra piattaforma e sviluppatori. Epic lascia l'88% dei ricavi agli sviluppatori, a fronte del 70% di Steam. Le parole del CEO contro Apple e Google e in favore di Nvidia puntano quindi a rimarcare il concetto di una Epic dalla parte degli sviluppatori, contro le realtà dominanti che, secondo Sweeney, limitano libertà e innovazione.

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