Recensione The Witcher 3 PC: ecco com'è sulla piattaforma regina
Nella nostra recensione di The Witcher 3 Wild Hunt vi proponiamo confronti fra le opzioni grafiche disponibili nel nuovo titolo con RED Engine 3, l'analisi delle caratteristiche di gioco e un parere sul valore artistico del nuovo rpg. Che non è certo semplice da recensire, visto che servono più di 60 ore per completarlo!
di Dorin Gega, Rosario Grasso pubblicato il 27 Maggio 2015 nel canale VideogamesBandai NamcoThe Witcher
Conclusioni
A mio modo di vedere le cose, The Witcher 3 ha un numero di difetti leggermente più alto rispetto all'altro gioco di ruolo Tripla A di recente pubblicazione, Dragon Age Inquisition. Riguardano principalmente il sistema di movimento e la capacità che ha il giocatore di personalizzare il mondo di gioco. Nel primo caso è semplicemente troppo ostico controllare Geralt e Rutilia in una moltitudine di situazioni di gioco, e vi capiterà con facilità di imprecare contro il sistema di controllo dopo un fallimento.
Nel secondo, invece, non si ha la possibilità di poter incidere in termini di storia, modifiche visive al mondo e personalizzazione dei personaggi, che invece si ha nel titolo BioWare. È vero che nel gioco proveniente dalla Polonia si possono liberare zone per far tornare i loro abitanti originali o distruggere le tane dei Ghoul per rendere le corrispondenti aree più sicure, ma è ancora troppo poco. In molti momenti di gioco si ha, infatti, la sensazione fin troppo marcata che Geralt sia un oggetto completamente estraneo rispetto allo scenario in cui si trova e che non possa cambiarlo.
Detto questo, possiamo dire che si tratta di problemi marginali dinnanzi alla magnificenza narrativa e alla profondità di gioco che The Witcher 3 Wild Hunt riesce a offrire. Probabilmente CD Projekt ha anche esagerato da questi punti di vista, rendendo The Witcher 3 un gioco letteralmente sterminato. La lunghezza della storia principale e la necessità di dover affrontare le attività facoltative per potenziare adeguatamente il personaggio semplicemente vi escluderanno dalla vostra normale vita sociale, e per molto tempo. Servono almeno 60 ore per completare The Witcher 3, ma in realtà per vedere tutto si può facilmente andare oltre le 100 ore.
Molte quest prensentano dei bivi importanti, e il giocatore può addirittura ritrovarsi a fallire l'obiettivo sulla base delle scelte prese. Ma non si può incidere sui giochi di potere, sullo stesso esito delle vicende e sulla personalizzazione visiva del mondo come capita in altri giochi recenti. Rimangono divertenti i tentativi di portarsi a letto le bellissime fanciulle che costantemente impreziosiscono le missioni di Geralt, visto che lo Strigo, se siete bravi a prendere le giuste decisioni, può conquistare un gran numero di belle ragazze in questo gioco.
Il giocatore, escludendo le attività facoltative, ha sempre molta libertà su quanto tempo risparmiare ma, nonostante questo, anche nel migliore dei casi dovrà dedicare a The Witcher 3 una buona porzione delle sue giornate se vuole portare a termine la storia principale. Certo, qualcuno potrebbe dire che buona parte della longevità è dovuta alle lunghissime sequenze di narrazione, ma non si può assolutamente dire che queste abbassino il livello di qualità del resto, anzi è vero il contrario. Insomma, se Dragon Age Inquisition eccede nel farming, The Witcher 3 impiega la maggior parte del tempo del giocatore con sequenze di narrazione.
Streghe, dark fantasy e mostruosità di ogni tipo, come un alveare al posto di un occhio di una delle Megere che incontrerete nella parte iniziale dell'avventura, rendono l'immaginario di The Witcher 3 incredibilmente accattivante e coinvolgente. Lunghi e rilassati dialoghi, musiche che riportano alla mente lo scenario medievale (anche se forse il numero di tracce musicali risulta essere in quantità inferiore rispetto all'ideale), scorci paesaggistici maestosi rendono The Witcher 3 un prodotto di grande qualità artistica. Arte oltretutto concepita alla maniera europea, e quindi più triste nei contenuti e più ragionata rispetto al modo di fare invece più squisitamente americaneggiante.
Si è parlato molto del sistema di combattimento, che però non mi sento di inserire fra i "contro". Non è preciso come quello di altri giochi di ruolo, come il già citato Inquisition o Divinity Original Sin, ma ha comunque senso dal punto di vista tattico, benché rimanga di tipo action. Solitamente a me piace usare Quen per parare i colpi del nemico, aspettare che finisca il cooldown per i Segni e poi usare Igni per spostare l'avversario e iniziare a colpirlo con le spade. Nel frattempo uso la nuova balestra per infliggere un po' di danno dalla distanza (è l'avvicinarsi al nemico la cosa più difficile in The Witcher, perché esporsi ai suoi colpi può essere definitivamente letale). Il vero problema rimane invece il sistema di movimento, visto che Geralt si incastra con facilità in più punti nelle mappe di gioco e Rutilia a volte sembra non riuscire a sormontare degli ostacoli apparentemente innocui.
Che la grafica di The Witcher 3 sia poi un motivo di ulteriore vanto per CD Projekt RED lo avrete capito dalle diverse pagine e dai moltissimi caratteri che abbiamo dedicato a questo aspetto. Non mi soffermerò oltre se non per ribadire il fatto che i caricamenti sono incredibilmente brevi per il valore che viene dato al giocatore in termini di possibilità di gioco. E fanno riflettere su come siano ingiustificati i caricamenti lunghissimi di altri giochi (compreso Inquisition). I rapidi caricamenti sono poi anche funzionali alla narrazione, contraddistinta da continui cambi di prospettiva che richiedono altrettanti cambi di scenario.
In definitiva, The Witcher 3 è un'occasione unica per vivere in maniera così altamente coinvolgente l'inferno fantasy ideato originariamente da Sapkowski, puntellato da personaggi carismatici e introvabili da altre parti nel mondo videoludico, anche perché qui collocati in un contesto adulto che fa riflettere perché il confine tra il bene e il male è sfumato come mai prima d'ora.
47 Commenti
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Questa "recensione" (o quanto meno la pagina dedicata ad Hairworks) e' stata scritta sotto diretta dettatura dell' ufficio marketing di Nvidia.
Si vede lontano un chilometro.
Si vede lontano un chilometro.
si, certo, come no, è tutto un gomblodddoo!! e attenzione alle scie chimiche eh!
Hairworks su Geralt in effetti fa abbastanza schifo, i capelli sembrano "bucatini"
L'ho trovato cmq interessante per l'aspetto tecnico e per il tentativo di innovare nella gestione grafica ...
Ma, a meno di non cambiare scheda visto che una Titan fa fatica, credo che saranno pochi quelli che avranno la possibilità di utilizzarlo.
.. e purtroppo io non sarò tra loro ... per ora non ho intenzione di comprare una nuova scheda (chi dice nVidia 970 minimo???) solo per questo gioco.
Quello che ho apprezzato invece è l'aspetto narrativo e coinvolgente dichiarato.
Non ho ancora avuto la possibilità di giocarci molto (sono all'inizio) ma spero che sia effettivamente come affermato.
L'ho trovato cmq interessante per l'aspetto tecnico e per il tentativo di innovare nella gestione grafica ...
Ma, a meno di non cambiare scheda visto che una Titan fa fatica, credo che saranno pochi quelli che avranno la possibilità di utilizzarlo.
.. e purtroppo io non sarò tra loro ... per ora non ho intenzione di comprare una nuova scheda (chi dice nVidia 970 minimo???) solo per questo gioco.
Quello che ho apprezzato invece è l'aspetto narrativo e coinvolgente dichiarato.
Non ho ancora avuto la possibilità di giocarci molto (sono all'inizio) ma spero che sia effettivamente come affermato.
La titan è oramai vecchia, e si vede. Non fa testo.
Si gioca benissimo anche con altre schede di prezzo ben inferiore, basta disattivare hairworks e non mettere la foliage distance su estremo.
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