Hands-on The Witcher 3: benvenuti nella nuova generazione
Le nostre prime impressioni su The Witcher 3 Wild Hunt dopo aver giocato la parte iniziale per circa un'ora. In un evento organizzato da CD Projekt RED a Milano, infatti, abbiamo avuto modo di provare le versioni PC e Xbox One dell'attesissimo action rpg.
di Rosario Grasso pubblicato il 07 Aprile 2015 nel canale VideogamesBandai NamcoThe Witcher
La storia
Chi sta aspettando da tempo un gioco in grado di sfruttare al massimo la propria configurazione PC o, più semplicemente, le nuove console, quasi sicuramente sta aspettando con grande ansia The Witcher 3 Wild Hunt. Questo perché si tratta di un titolo pensato alla base per rendere al meglio in termini di grafica e per gestire enormi mondi di gioco, riempiti da tante attività di tipo ruolistico. A differenza di molti altri titoli del recente periodo, inoltre, The Witcher 3 non è sviluppato con l'hardware delle console in mente, e quindi non è limitato alla base per quanto riguarda la vastità del mondo di gioco e la libertà concessa al giocatore.
CD Projekt RED ragiona come una software house indipendente, e ciò risulta particolarmente evidente con la politica di GOG.com, il suo store digitale completamente DRM-free. E risulta evidente anche per questo: il target principale è il PC e solo in un secondo momento si pensa a depotenziare il gioco in modo da averlo fluido e comunque godibile anche su console. Dopo questi primi test, e dopo aver provato The Witcher 3 Wild Hunt sia su PC che su Xbox One, possiamo confermare tutto questo.
Enorme dettaglio visivo su PC, con mondi di gioco che si perdono letteralmente a vista d'occhio, e con grande precisione per quanto riguarda i modelli poligonali e le loro armature, oltre che per la vegetazione. Elementi che vantano meno complessità su console, e 30fps invece che 60fps, ma comunque grande fluidità e sufficiente dettaglio visivo anche su Xbox One. Anzi, The Witcher 3 ci sembra uno dei giochi con frame rate più stabile su Xbox One tra quelli che abbiamo provato finora sulla console Microsoft.
Ma naturalmente quando si parla di CD Projekt RED non si parla solamente di grafica. In ambito giochi di ruolo l'ultimo periodo è stato contrassegnato da un titolo in particolar modo, e mi riferisco ovviamente a Dragon Age Inquisition. Per quanto riguarda la profondità del mondo di gioco e la densità di attività da svolgere al suo interno, probabilmente il titolo BioWare è il primo titolo a riuscire a trasporre la complessità dei giochi di ruolo classici all'interno dell'impostazione che prevede la grafica tridimensionale. È per questo che, a mio modo di vedere le cose, The Witcher 3 deve vedersela prima di ogni cosa con Inquisition.
Questo vuol dire che, rispetto a The Witcher 2, deve espandere la struttura delle sue mappe in modo da eguagliare la grandezza delle mappe di Inquisition e, soprattutto, deve essere molto più intenso in termini di azione e denso in termini di attività da svolgere all'interno delle mappe. Credo che i recenti posticipi della data di uscita di Wild Hunt si spieghino proprio con queste motivazioni: CD Projekt RED, evidentemente, non vuole sfigurare nei confronti di Inquisition e, anzi, giustamente vuole superarlo.
Chi ha giocato il precedente capitolo, The Witcher 2: Assassins of Kings, sa che le vicende si interrompevano bruscamente. Ci si aspetta, insomma, che questo Wild Hunt dia le risposte a certi avvenimenti che non avevano trovato conclusione nel gioco precedente. Allo stesso tempo, però, i due giochi traggono solo vaga ispirazione dai romanzi di Andrzej Sapkowski, l'autore polacco che ha inventato la figura dello Strigo, il celebre Geralt di Rivia che si trova al centro delle vicende.
Secondo le stesse dichiarazioni di CD Projekt, Wild Hunt può essere giocato anche senza saper nulla delle vicende narrate nei due precedenti capitoli. Coloro che hanno cercato di raggirare Geralt nel precedente capitolo adesso sono fuori combattimento, mentre Wild Hunt racconterà una nuova storia personale dello Strigo, scendendo ancor più in profondità soprattutto dal punto di vista psicologico.
Il mondo è in procinto di attraversare una profonda fase di cambiamento, e gli antichi giochi di potere non esisteranno più. Ci saranno nuove forze a contendersi il potere e nuovi personaggi prenderanno il posto dei vecchi. Sono tempi bui perché un esercito di creature misteriose e ultraterrene conosciuto come Wild Hunt invade i Regni Settentrionali, lasciando alle sue spalle solo sangue e rovine ardenti. Il Witcher è l'unica chiave per fermare il cataclisma.