Recensione The Witcher 3 PC: ecco com'è sulla piattaforma regina
Nella nostra recensione di The Witcher 3 Wild Hunt vi proponiamo confronti fra le opzioni grafiche disponibili nel nuovo titolo con RED Engine 3, l'analisi delle caratteristiche di gioco e un parere sul valore artistico del nuovo rpg. Che non è certo semplice da recensire, visto che servono più di 60 ore per completarlo!
di Dorin Gega, Rosario Grasso pubblicato il 27 Maggio 2015 nel canale VideogamesBandai NamcoThe Witcher
Lo Strigo
È proprio sul fascino del suo protagonista che The Witcher costruisce buona parte della sua profondità narrativa e artistica. Geralt di Rivia è un cacciatore di mostri, ma con dei sentimenti. Protegge i più deboli ma persegue allo stesso tempo uno scopo più grande, ed è molto sensibile al fascino femminile. Dopo che nel secondo capitolo si era infatuato della rossa Triss Merigold, qui lo troviamo totalmente rapito da Yennefer di Vengerberg, bellissima grazie alle mirabilie tecnologiche consentite dal RED Engine 3. "Ti ho tradita perché avevo perso la memoria", si giustifica così Geralt con Yennefer quando fa riferimento ai fatti del precedente capitolo.
Ci ritroviamo in un mondo in preda a un conflitto perenne tra Nilfgaard e Temeria, con le forze imperiali che hanno preso quasi completamente il controllo del Regno, dopo averlo indebolito con un sicario (Letho, storia raccontata in The Witcher 2) che era stato assoldato proprio per uccidere tutti i più carismatici Re di Temeria. Questo è lo sfondo all'interno del quale vengono incastonate le nuove vicende, che punteranno a esplicitare nella massima magnificenza il ruolo del witcher, e che riguarderanno inizialmente la ricerca di una giovane fanciulla, Cirilla, nei panni della quale ci ritroveremo a dover agire in alcuni momenti di gioco di The Witcher 3.
Due mondi che collidono portano alla Congiunzione delle Sfere e consentono alla magia di dilagare su Temeria. Ma l'essere umano, si sa, non è naturalmente in grado di gestire un potere così forte, e la magia è diventata l'ennesimo elemento tra i giochi di potere dei signori più avidi di Vizima e di Nilfgaard. Solo i più illuminati, come i witcher, riescono a indirizzarla nel modo giusto e a usarla per moderare la smania di potere che muove le gesta dei potenti. Agiscono all'interno ormai fatto di mostruosità e di avidità, dove il torbido e il raccapricciante sono diventati i veri motori che muovono tutto.
Ma in questo terzo capito Geralt viene assoldato proprio dall'Imperatore nilfgaardiano Emhyr. Entrerà nelle stanze del massimo potere all'interno di una sequenza di gioco altamente enfatica ed evocatrice, ricostruita alla perfezione in modo da far respirare al giocatore l'atmosfera medievale. CD Projekt RED ha, infatti, inteso ricostruire il mondo medievale sotto tutti i punti di vista, anche sul piano musicale. Abbiamo così uno stile di narrazione realistico, senza esagerazioni e con dialoghi lenti con argomentazioni ben dettagliate. Insieme all'attenzione per gli scorci paesaggistici, tutto questo rende The Witcher 3 un'esperienza di intrattenimento in nessun caso scontata.
L'Imperatore ha assoldato Geralt e Yennefer affinché ritrovino la figlia Ciri, braccata dagli spettri della Caccia Selvaggia, che sono tornati su Temeria per portare di nuovo odio e devastazione. Il tutto mentre impazza ancora la guerra tra la stessa Temeria e Nilfgaard, il che rende ancora più inospitali i luoghi che il giocatore sarà chiamato a esplorare. Oltretutto Ciri non è propriamente una normale ragazzina, anzi dispone di poteri incredibilmente forti e capaci da soli di cambiare gli equilibri a Temeria. Per questo viene chiamata la Signora del Tempo e dello Spazio.
All'interno di tutto questo il giocatore è chiamato a prendere delle scelte morali che modificheranno il corso degli eventi e il rapporto con i personaggi non giocanti. All'inizio bisognerà prendere delle semplici decisioni sulla connotazione del witcher: è un semplice mercenario che aiuta la gente per far soldi o la sua magninimità ha un'origine differente? Ma poi le sue scelte saranno sempre più determinanti, fino a far pendere l'ago della bilancia verso un potere invece che un altro.
Lo Strigo, del resto, non è un mago che sprigiona tanto DPS, tanto per usare il gergo ruolistico, sul campo di battaglia. Vince, invece, grazie all'astuzia e alla sua capacità di preparare in anticipo il combattimento, elemento che accomuna in qualche modo la serie The Witcher a quella dei Dark Souls. I giocatori, infatti, possono preparare delle pozioni consumabili per potenziare Geralt o indebolire l'avversario, e possono creare armi e bombe mettendo insieme, secondo le opportune ricette, i tantissimi oggetti disseminati all'interno del mondo di gioco.
È molto importante soprattutto l'alchimia, proprio perché con gli unguenti adatti Geralt riesce a conferire alle sue armi le caratteristiche necessarie ad affrontare l'esercito infernale che è chiamato a contrastare. Con i mutageni, invece, può migliorare le sue abilità, mentre le cote gli consentono di affilare le spade e farle rendere al meglio durante i combattimenti. La preparazione delle battaglie, poi, passa anche attraverso la collezione di oggetti consumabili che ripristinano le risorse vitali, ed è altrettanto importante riparare le armi e le armature. Come al solito, il witcher può meditare per ripristinare i valori ottimali e trovarsi nelle migliori condizioni per affrontare lo scontro.
Molto importanti si rivelano anche i glifi, ovvero delle pietre che è possibile incastonare all'interno delle armi e dei pezzi di equipaggiamento dotati degli opportuni slot. Questo stravolge la scala di valore dei vari oggetti presenti nel mondo di The Witcher 3, perché quelli con il maggior numero di slot per i glifi diventano i più preziosi. I glifi aumentano l'intensità e il potere dei Segni del witcher. Per aumentare il valore dell'arma, invece, bisogna ricorrere alle rune.
Nella sezione del bestiario, invece, il giocatore può verificare i punti di debolezza di ciascuna delle creature prensenti nel mondo di gioco. A ciascuna di esse, infatti, corrisponde un unguento che, se applicato sulla spada d'argento, permette di sconfiggere con più facilità la creatura in questione.
Nell'enorme mondo di gioco di The Witcher 3 (in particolare sono due le mappe più grandi: Velen e Skellige) si trovano quattro tipi di missioni: principali, secondarie, tesori e contratti. È quest'ultima tipologia che merita un commento in più, perché si tratta di annientare delle bestie rare, che spesso richiedono unguenti o bombe apposite, ma che alla loro morte consegnano al witcher oggetti altrettanto rari, come le reliquie o i trofei. Nel primo caso si tratta di armi o pezzi di equipaggiamento particolarmente efficaci, nel secondo di trofei da collocare sul cavallo e che conferiscono vantaggi permanenti, come il 10% di esperienza in più per l'uccisione di un particolare tipo di avversario o il 10% di probabilità in più di realizzare uno smembramento.