Tutto sul nuovo BioShock a una settimana dal lancio
Abbiamo giocato la prima ora di BioShock Infinite e quindi siamo in grado di fornirvi le prime sensazioni sul nuovo folle e spiazzante progetto di Ken levine. La versione PC del gioco sembra fornire una profondità non indifferente, con frame rate stabile a 60fps, controlli ottimizzati e più opzioni per la personalizzazione dell'esperienza di gioco. Insomma, i presupposti per bissare e migliorare la qualità del gioco originale ci sono tutti.
di Stefano Carnevali, Rosario Grasso pubblicato il 19 Marzo 2013 nel canale VideogamesColumbia, la città volante
Considero Bioshock uno dei giochi maggiormente ispirati di questa generazione di console. Il genio creativo di Kevin Levine, infatti, è stato in grado di creare un mondo unico (la città sottomarina di Rapture) fondato su presupposti molto articolati e complessi (l’ideologia di Ryan, il fondatore della città) e popolato da un’umanità caduta, ma non per questo dimentica dei particolari rapporti sociali che avevano contraddistinto Rapture nei giorni di splendore (i ricombinanti, le sorelline, i Big Daddy: tutti con precise regole di comportamento reciproco). Questo immaginario fascinoso e originale faceva da supporto a un sontuoso shooter-adventure, divertente e impegnativo da giocare.
Il ritorno a Rapture – in Bioshock 2 – non si è potuto considerare altrettanto indimenticabile. Al di là dell’assenza a capo del progetto di Levine, il principale problema del gioco si rivelò il sostanziale fallimento del presupposto alla base del titolo: Bioshock 2, infatti, proponeva al giocatore di vestire i panni della tipologia di personaggio più carismatica di Rapture – il Big Daddy -, ma non riusciva assolutamente (giustificandosi con risibili pretesti) a essere efficace, in questo senso. Intendiamoci: tornare a Rapture è stato comunque piacevole, ma la ‘simulazione di Big Daddy’ non ha funzionato fino in fondo.
Il ritorno in carica di Levine e la creazione di una nuova e realistica ‘città da sogno’, sita in un contesto diametralmente opposto rispetto a Rapture, hanno immediatamente solleticato la mia immaginazione. Bioshock Infinite è rapidamente diventato uno dei titoli che ho atteso con maggiore interesse.
Ho centellinato spoiler e informazioni preliminari, ma non mi sono potuto sottrarre alla presentazione ufficiale di Infinite dedicata alla stampa, che si è tenuta giovedì scorso a Milano.
In questa occasione, si è potuto assistere all’incipit del gioco – giocato dalla PR di 2K Games, la soave Erica Denning – per poi provarlo direttamente. Ma non solo. La Denning, infatti, ha rivelato gustosi dettagli sul nuovo titolo di Levine – attraverso video interviste allo stesso game designer e grazie a accattivanti finti documentari, in stile anni ‘80’, dedicati alla città volante di Columbia.
Proprio Columbia è la vera grande protagonista di Bioshock Infinte. E mi sbilancio subito: sono sempre più convinto che la città volante si rivelerà maggiormente fascinosa e interessante persino della splendida e sottomarina Rapture. Vediamo perché.
Chi legge con regolarità Gamemag dovrebbe sapere della mia passione per gli Stati Uniti e la loro storia, che ho a lungo studiato e che studio tutt’ora.
Columbia, in tutte le sue declinazioni, appare come un inno alla potenza americana di inizio ‘900. Seppure presenti delle ‘paurose’ deviazioni di pensiero.
L’inizio del secolo scorso ha visto la definitiva trasformazione degli Stati Uniti in grande potenza di livello mondiale. Ricompattata dopo la sanguinosa Guerra Civile, la Nazione americana entrò nel nuovo secolo incarnando sempre più l’idea del sogno americano e mostrando i muscoli anche sullo scacchiere internazionale. Fino alla decisiva partecipazione alla Grande Guerra.
L’immaginario di Infinte ci trasporta di peso in quegli anni. Come magistralmente narrato dai due mini documentari ‘anni ‘80’ di cui si è detto (i due filmati – col fare sensazionalistico tipico del genere a cui appartengono – hanno proposto una visione a posteriori su Columbia, rispetto a quanto sarà narrato in Infinite. Essi, infatti, dopo aver spiegato la genesi della città volante, hanno parlato del mistero della scomparsa di Columbia. Con grande maestria, quindi, sono serviti a farci capire che Infinite racconterà una svolta traumatica nelle vicende della stessa Columbia), Columbia è nata dalla visione (e presumibilmente dalle risorse) di Zachary Comstock.
Comstock è un vero patriota americano, sostenitore convinto delle teorie di Alexis de Tocqueville, secondo cui gli Stati Uniti sono una Nazione diversa da tutte le altre, la cui missione finale è quella di promuovere ideali di libertà e democrazia in tutto il mondo.
Prima di procedere nel resto della lettura, che vi consentirà di apprendere dettagli sul mondo di Infinite in termini di filosofia, politica e religione, oltre che ovviamente gameplay, vi riproponiamo i trailer di Infinite rilasciati finora. Guardarli è un interessante viatico per prepararsi al debutto effettivo del gioco, che è previsto per il 26 marzo nei formati PC, PlayStation 3 e Xbox 360.