Tutto sul nuovo BioShock a una settimana dal lancio
Abbiamo giocato la prima ora di BioShock Infinite e quindi siamo in grado di fornirvi le prime sensazioni sul nuovo folle e spiazzante progetto di Ken levine. La versione PC del gioco sembra fornire una profondità non indifferente, con frame rate stabile a 60fps, controlli ottimizzati e più opzioni per la personalizzazione dell'esperienza di gioco. Insomma, i presupposti per bissare e migliorare la qualità del gioco originale ci sono tutti.
di Stefano Carnevali, Rosario Grasso pubblicato il 19 Marzo 2013 nel canale VideogamesDegenerazione mistica
Proprio questa ‘degenerazione mistica’ rappresenta il lato ‘misterioso’ di Columbia. Esso è il principale distacco della città sulle nuvole dagli Usa. Non è un caso che l’arrivo del giocatore in città, consista in un atterraggio nel tempio di Columbia. Così come non è privo di significato che – per accedere alle vie della città – Booker DeWitt dovrà sottoporsi a un suggestivo battesimo, per rinascere alla fede ‘Comstockiana’.
Proprio la missione dell’eroe – non più anonimo automa, come in Bioshock, ma carismatico ex militare ed ex Pinkerton ‘decaduto’ – butterà benzina sul fuoco al quadro ‘mistico’ di Infinite. Qualcosa risulterà chiaro: Padre Comstock, nelle sue profezie, non mette solo deliri.
La raffinata e violenta teocrazia di Columbia poggia – per perpetuarsi – sull’Agnello di Columbia: una fanciulla – Elizabeth, apparentemente figlia proprio di Comstock – che, novella Raperonzolo, vive prigioniera sin dalla nascita, nella grande statua della dea Columbia che sovrasta la città.
Inutile dire che la missione di Booker – costretto a portarla a termine per assolvere i pesanti debiti di gioco contratti – sarà proprio quella di rapire (o liberare?) Elizabeth, portandola sulla terra.
E la profezia di Comstock ha messo i columbiani in guardia: un “Falso Pastore” – presto o tardi – si paleserà su Columbia e agirà per corrompere e rapire l’Agnello. Segno distintivo di questo Falso Pastore sono le lettere AD sulla sua mano destra. E cosa pensate che il nostro DeWitt avrà sulla sua mano forte? Ecco, ci siamo capiti.
Come dicevo, è quasi un peccato iniziare a giocare. Una volta scoperti dalle forze di Comstock si entrerà nel vivo dell’azione. E questo – ahimè – sconvolgerà la vita su Columbia e ci impedirà di continuare a indagare ‘con tranquillità’ le dinamiche sociali della città volante.
Un cenno merita anche la splendida Elizabeth. L’Agnello di Columbia sembra avere tutte le carte in regola per diventare un personaggio indimenticabile. Tanto per cominciare è – nella sua semplicità – estremamente fascinosa.
In più, avendo vissuto sempre in una torre d’avorio, ha letto centinaia di libri, quindi può vantare una cultura profonda e varia. Al contempo, però, è prevedibilmente molto molto ingenua. Ma non finisce qui.
L’Agnello ha in sé una componente mistica e misteriosa. Per questo è mantenuta in cattività e sotto osservazione (la sua abitazione è circondata da corridoi segreti che consentono agli uomini di Comstock di tenere sempre Elizabeth monitorata. Un po’ come nella casa del Grande Fratello, per intenderci). Elizabeth, infatti, è dotata di un potere particolare: la capacità di aprire ‘squarci’ spazio-temporali nella realtà che la circonda. Questo significa ‘trasportarsi’ altrove nello spazio e nel tempo, vivendo per davvero gli istanti ‘altrove’ (ci sarà un frangente in cui Elizabeth finirà addirittura teletrasportata nella New York anni ’80), ma non solo: il potere dell’Agnello di Columbia consentirà anche di trasportare sulla scena degli oggetti utili a per DeWitt (protezioni in combattimento, casse di munizioni e così via). Anche ludicamente, quindi, la delicata fanciulla pare destinata a diventare un’IA di tutto rispetto.
Questo mix esplosivo tra gameplay profondo, personaggi carismatici e realizzazione tecnica di gran livello – il tutto ‘installato’ su un immaginario potentissimo e magistralmente collegato alla storia degli Usa – rende Infinite un titolo di grandissimo appeal e un ‘must buy’ per ogni giocatore di buona volontà. A scatola chiusa? Io dico di sì. Pochi giorni e vedremo se sarò smentito.