Castlevania: la serie si rinnova a 25 anni dal primo capitolo
Lords of Shadow parte con un doppio peso sulle sue spalle: non solo è il reboot di una serie che ha quasi venticinque anni sulle spalle, ma è anche l’ultimo tentativo di portare la serie stessa al di fuori dei confini del mondo 2d che l’ha resa celebre e amata. Test della versione XBox 360.
di Jonathan Russo pubblicato il 21 Ottobre 2010 nel canale VideogamesXboxMicrosoft
Conclusioni
Insomma il giudizio su Castlevania: Lords of Shadow non è particolarmente positivo. Il problema del calo drastico e frequentissimo di framerate è sicuramente il difetto peggiore del gioco, quantomeno perché è quello più oggettivo. L’aspetto positivo è che si può quantomeno sperare in una patch di correzione, ma rimane il disappunto per un problema così platealmente evidente, specialmente contando che non stiamo parlando del primo titolo di qualche nuova software house alle prime armi ma del reboot di una serie colossale alle cui spalle c’è un marchio non proprio nuovo nel settore dei videogiochi. L’eccellente comparto grafico, oltretutto, testimonia una cura e un investimento che proprio non avrebbero dovuto lasciare alcun margine per una mancanza così netta e grave.
Per quanto riguarda il gameplay è difficile tracciare una linea su cosa va bene e cosa no. E’ fuori questione che Lords of Shadow non sia un titolo intransigente e tecnico come possono esserlo, ad esempio, Ninja Gaiden o Bayonetta; è altrettanto vero che ci sono evidenti limiti, come la presenza di una sola arma, che uniti alla facilità intrinseca del gioco portano l’esperienza a risultare ripetitiva abbastanza in fretta.
E’ anche vero però che per molto giocatori l’idea di un titolo che quasi si gioca da sé non è necessariamente un male, specialmente per chi vuole solo passare qualche ora in assoluto relax sforzandosi il meno possibile e senza vivere il gioco come una vera e propria sfida. Per questi giocatori Castlevania: Lords of Shadow può risultare un buon titolo, superiore al voto che questa recensione gli attribuisce. In definitiva, a fare da scriminante per il reboot della serie sono le aspettative: chi si aspetta un concorrente per giochi del calibro di God of war farà meglio a continuare ad aspettare.
Qui ci sono le premesse per un clone a malapena discreto, ma nessuna per mettere anche solo in discussione i giochi precedenti da cui Castlevania va a pescare con insistenza, senza mai aggiungere nulla di suo e in molti casi senza implementare ciò che ha ‘preso in prestito’ con molta efficacia. Chi invece è solo interessato a un gioco senza pretese, che lo tenga occupato a premere tasti senza tante preoccupazioni, troverà in Lords of Shadow un gran numero di ore di ignaro e felice button-mashing.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPurtroppo il timore che questo Lords of Shadow potesse essere un action/adventure privo degli aspetti e del casrisma che ne hanno reso celebre la serie ha trovato conferma in questa recensione.
Sembra un titolo orientato soprattutto verso i giocatori casual, con alcune doverose citazioni a sfamare i nostalgici.
Complimenti per la recensione e per il sito, sono felice di trovarne uno che abbia opinioni differenti dal gruppo.
A mio parere però i capitoli in 2D restano ancora i migliori da giocare.
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