The Witcher 2 si candida come miglior rpg del 2011
Le caratteristiche principali del gameplay di The Witcher 2 Assassins of Kings, il nuovo rpg di CD Projekt con grandi velleità. L'articolo include l'intervista a Tomasz Gop, senior producer.
di Jonathan Russo pubblicato il 13 Ottobre 2010 nel canale VideogamesThe Witcher
Introduzione
Geralt di Rivia porta un peso notevole sulle sue spalle. Tre anni fa, alla sua prima apparizione nel mondo dei videogiochi, preso in prestito dalla serie di libri dell’autore polacco Andrzej Sapkowki, il Lupo Bianco reso vivo dalla Cd Projekt stupì tutti con un’avventura entusiasmante, complessa, matura, piena di scelte e relative conseguenze come gli amanti dei giochi di ruolo non ne vivevano da un bel pezzo, almeno sullo schermo del loro computer.
In poche parole, spuntato quasi di soppiatto sulla scena videoludica, il primo The Witcher conquistò tutti grazie alla sua qualità e alla bravura dei suoi sviluppatori. Oggi a Geralt e alla Cd Projekt spetta il compito di dimostrare per una seconda volta che è ancora possibile sviluppare giochi di ruolo profondi e complessi, dotati di una grafica all’avanguardia e di un gameplay efficace e coinvolgente. Una strada per nulla facile, che molte software house sembrano aver abbandonato in favore di sistemi di gioco più semplici, meno impegnativi sia per lo sviluppatore sia per il giocatore.
Abbiamo avuto modo di parlare con Tomasz Gop, senior producer di Cd Projekt, che ha risposto a molte delle nostre domande relative al prossimo titolo della software house polacca. Una cosa appare subito certa: negli ultimi 3 anni la voglia dei ragazzi della Cd Projekt di raccontare una storia, quella di Geralt, e di dare ai giocatori tutti i mezzi possibili per vivere questa storia a modo loro, non è affatto cambiata.
Già questo punto dovrebbe bastare a tranquillizzare gli appassionati: The Witcher non è si “venduto l’anima”, non sarà superficiale come molti titoli moderni ma forse ancora più profondo del primo capitolo, e tutto questo nonostante un sistema di gameplay fortemente modificato, soprattutto per quanto riguarda il poco apprezzato sistema di combattimento di The Witcher 1.
L’intenzione della Cd Projekt, a quanto si è capito finora dalle dichiarazioni e dai video, è quella di rendere il combattimento più coinvolgente e d’azione rispetto al passato, dove il tutto si riduceva a cliccare al momento giusto con il mouse e nonostante le ottime animazioni l’esperienza di gioco vera e propria risultava piuttosto frustrante. Per “Assassins of Kings” l’intenzione è invece quella di tenere il giocatore col fiato sospeso e mettere l’accento sull’azione, partendo però per prima cosa da tutti gli elementi strettamente Rpg che stanno alla base del successo di The Witcher. Niente fughe in avanti, insomma, per cercare di trasformare le avventure di Geralt in una sorta di hack’n’slash: su questo gli sviluppatori sono molto chiari e decisi, tutto quello che si è visto nel primo gioco, a livello di profondità di storia, personaggi e scelte, non è stato diminuito ma anzi aumentato. Tutto il resto è un “di più”.
Si sa molto poco, per ora, della trama di “Assassins of Kings”. Quel che è certo è che, come del resto suggerisce il titolo del gioco, Geralt dovrà vedersela contro i misteriosi assassini dalle sembianze di Witcher, uno dei quali appariva proprio nella sequenza finale del primo gioco, inscenando un attentato alla vita di Re Foltest. Quali siano le intenzioni di questi assassini, da dove vengano e soprattutto perché abbiano l’aspetto fisico caratteristico dei Witcher è ovviamente tutto pane per i denti dei giocatori.
Dalla Cd Projekt assicurano che il gioco sarà molto meno lineare di The Witcher 1, e a quanto pare lo sviluppo della storia sarà suddiviso in tre filoni principali, ciascuno con i suoi momenti clou, le sue decisioni da prendere, e ovviamente le conseguenze che queste scelte comporteranno. Non mancheranno alcuni personaggi ripresi dal precedente capitolo, tra cui la maga Triss e l’amico di Geralt Dandelion, in aggiunta ovviamente a una folla di nuovi personaggi. Tra gli elementi più interessanti c’è la possibilità di importare il salvataggio finale del primo gioco: una possibilità che a quanto pare avrà risvolti concreti nello svolgimento di questo seguito, perché, a quanto spiegano gli sviluppatori, il mondo di gioco terrà conto delle scelte compiute in passato da Geralt e gli npc del gioco potrebbero reagire in modo diverso proprio in base a queste scelte. Questo tipo di meccanica è già stato introdotto dalla Bioware con Mass Effect 2, e l’idea (se non necessariamente la messa in atto) ha riscosso un tale apprezzamento che anche la Cd Projekt ha pensato di introdurla nel suo nuovo titolo.