Monolith torna a far paura: ecco F.E.A.R. 2
La software house di Blood, Shogo, Aliens vs Predator 2 e No One Lives Forever ha presentato F.E.A.R. 2: Project Origin, il seguito di uno degli shooter di maggior successo degli ultimi anni. slow motion e tensione alle stelle sono ancora i cardini della serie. All'interno un'intervista a Dave Matthews, art leader principale di Monolith Productions.
di Rosario Grasso pubblicato il 23 Dicembre 2008 nel canale Videogames
76 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPiuttosto, signor 16 post, attento a come parli che le ultime risposte che stai a da, suonano un tantino provocatorie...
ah si, giusto, le persone si misurano in base ai post
tornando IT, la valutazione del primo fear imho dipende anche da come viene giocato, conosco gente che diceva "non mi fa assolutamente paura" e poi ci giocava alle quattro del pomeriggio con finestre spalancate, uccellini che cinguettano e a 3 metri la sorella che guardava saranno famosi magari giocato da soli, di notte, in cuffia qualcs guadagna
tornando IT, la valutazione del primo fear imho dipende anche da come viene giocato, conosco gente che diceva "non mi fa assolutamente paura" e poi ci giocava alle quattro del pomeriggio con finestre spalancate, uccellini che cinguettano e a 3 metri la sorella che guardava saranno famosi magari giocato da soli, di notte, in cuffia qualcs guadagna
le persone non si misurano in base ai post.
Era un modo com un altro, per invogliare un neo iscritto ad assumere un tono meno irriverente. Tutto qua.
Del primo salvo solo l'I.A. ; tuttavia il 90% dell'ambientazione si riduceva a uffici e corridoi, il 90% dei nemici era rappresentato da soldati che, fra l'altro, puntualmente si annunciavano farfugliando idiozie alla radio annullando, di fatto, l'atmosfera di cui tanto si è parlato. Mancava solamente che dicessero: "siamo qui".
Ho finito mezz'ora fa' l'espansione Extraction Point e tre giorni fa il primo Fear.
Assolutamente non è un cattivo titolo.
Del primo è vero che molto si riduce a girovagare per uffici e corridoi. Per ciò che riguarda i difetti in primis può portare alla noia per via dell'eccessiva ripetitività dovuta ad ambienti e nemici non molto vari.
Per quanto riguarda i punti positivi, si nota l'estrema cura nel design delle mappe e dei punti d'ombra che giova in modo particolare all'atmosfera. L'engine grafico è notevole, ma ha qualche piccola difficoltà a gestire ambienti di dimensioni maggiori e presenta talvolta dei crolli di framerate. Ottimo il sonoro, senza il quale buona parte dell'atmosfera si perde: le armi, i dialoghi ottimamente localizzati, il rumore dell'armatura del protagonista e le musiche in generale sono di ottimo livello.
L'espansione al contrario non presenta quasi mai i livelli claustrofobici di fear, anzi sono le ambientazioni aperte a farla da padrone. In fear le apparizioni sono centellinate e avvengono soprattutto alla fine e all'inizio, mentre nell'espansione si hanno lungo tutto il gioco e sono molto più ad effetto, ma gli ambienti sono in generale meno curati.
In definitiva può piacere o non piacere, ma sicuramente è un titolo che vale perchè indubbiamente è stato fatto un lavoro certosino dal punto di vista tecnico con un ottimo bilanciamento della difficoltà.
Giochi che annoiano davvero per me sono stati Halo (in certi frangenti) e Far Cry per esempio.
Beh insomma. Max Payne ha dalla sua parte un gameplay immediato e veloce, una trama di un certo spessore narrata in modo stupendo, l'innovazione del bullet time (nessuno ci aveva mai pensato prima), e un'atmosfera da film noir riprodotta in modo notevole. Mica briciole!
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