I giochi acquistati sono davvero nostri? Per Nintendo non lo sono neanche le licenze!

I giochi acquistati sono davvero nostri? Per Nintendo non lo sono neanche le licenze!

Nintendo continua a utilizzare il pugno duro verso l'emulazione e la pirateria, finanche a limitare le console di chi sfruttava giochi originali, ma al di fuori dei supporti ufficiali. Ma ha davvero senso introdurre così tante limitazioni? Non si rischia di scatenare l'effetto opposto?

di pubblicata il , alle 12:06 nel canale Videogames
NintendoNintendo Switch
 

Il dibattito sull'acquisto dei videogiochi e delle relative licenze va avanti ormai da anni. Da quando il digital delivery ha iniziato a rappresentare una fetta significativa del mercato, i giocatori hanno cominciato a chiedersi se i titoli acquistati fossero effettivamente prodotti – seppur in formato digitale – o qualcos’altro.

La risposta, in realtà, è piuttosto chiara: si acquista una licenza d’uso per la riproduzione dell'opera, non una copia dell'opera stessa. Tuttavia, con il formato fisico, la questione si complica. Quando acquistiamo qualcosa di fisicamente "tangibile", tendiamo ad aspettarci di acquisirne la proprietà in toto, funzionalità incluse. La realtà, però, è ben diversa.

Mai come oggi – complice anche l’introduzione delle Game-Key Card per Nintendo Switch 2 – perfino nel caso del formato fisico si acquisisce semplicemente una licenza, nel senso più letterale del termine. Le Game-Key Card, infatti, non contengono il gioco sul supporto fisico, ma solo un "codice di autorizzazione" che abilita al download e all’utilizzo del software.
Chiarito questo concetto, tutt’altro che scontato, arriviamo a ciò che sta accadendo con Nintendo Switch 2, la nuova console ibrida della casa giapponese, disponibile sul mercato dallo scorso 5 giugno.

Nintendo banna le console Switch 2 anche con i giochi "originali"

Qualche giorno fa è emersa la notizia che alcuni giocatori di Nintendo Switch 2 si sono visti escludere dai servizi online, pur utilizzando software originale.
La realtà è questa: in molti casi le licenze erano state regolarmente acquistate. Tuttavia, i giochi non venivano avviati da una scheda originale, ma da un Mig Switch, un dispositivo con lo stesso form factor delle schede Nintendo Switch, ma che ospita una microSD con copie di backup.

L’idea alla base era rendere più semplice l’uso dei giochi acquistati in formato fisico, senza costringere i collezionisti a cambiare continuamente scheda, con il rischio di usura. Inutile dire che in alcuni casi – forse la maggioranza? Impossibile stimarlo con certezza – il dispositivo è stato usato per eseguire copie pirata.
Ciononostante, sono stati bannati anche i giocatori che utilizzavano copie di backup regolarmente acquistate. In altre parole, non era stato eseguito software di terze parti, né utilizzata la licenza di altri. Nonostante questo, Nintendo ha comunque limitato le funzionalità delle console.

Mig Switch sparita dallo store: c'è lo zampino di Nintendo?

Si potrebbe discutere a lungo su cosa sia giusto o sbagliato, ma stavolta vorrei spostare l’attenzione su una questione forse ancora più complessa: è davvero utile imporre così tante restrizioni, o si rischia di ottenere l’effetto contrario?

Il Mig Switch, prima che emergessero i primi casi di ban, era regolarmente disponibile nello store ufficiale del produttore su AliExpress – tra l'altro, l’unica piattaforma su cui attualmente è disponibile Switch 2. Dopo pochi giorni, però, è diventato praticamente introvabile. Le ragioni possono essere due: o Nintendo è intervenuta per bloccarne la distribuzione, o la notizia ha fatto esplodere la domanda.

Nel primo caso, non ci sarebbe da stupirsi. Nintendo è storicamente molto proattiva nella protezione delle sue proprietà intellettuali, e i suoi avvocati vantano numerose vittorie nei tribunali.

Non ci è voluto molto, ad esempio, per convincere gli sviluppatori di Ryujinx, il primo emulatore Switch, a chiudere. Stessa sorte è toccata a Yuzu, il cui team ha patteggiato un risarcimento da 2,4 milioni di dollari. Nintendo ha persino costretto gli sviluppatori di PalWorld a rimuovere le "Pal Sphere", in seguito a una violazione di brevetto rivendicata da The Pokémon Company.

Insomma, un semplice avviso di Nintendo può diventare estremamente persuasivo e scoraggiare chiunque dal tentare una difesa legale. Allo stesso tempo, però, le console Nintendo sono tra le più violate. Ancora oggi, molti utenti cercano il modello originale di Switch per sfruttare un exploit che consente di eseguire software di terze parti senza modificare l’hardware.

Rischio boomerang?

Il secondo scenario – l’esaurimento delle scorte per l’impennata della domanda – potrebbe essere ancora più preoccupante. Se le sanzioni di Nintendo non hanno fatto altro che aumentare l’interesse verso dispositivi potenzialmente destinati alla pirateria, il messaggio inviato al mercato è chiaro: più limiti, più desiderabilità del sistema non ufficiale.

Da questa prospettiva, l’aumento dei prezzi e l’inasprimento delle sanzioni presentano una falla: la percezione del valore – inteso come la capacità di un bene o servizio di soddisfare le esigenze del cliente – viene, almeno in parte, compromessa.

Nintendo ha già chiarito che i giochi originali su scheda non sono copiabili. Anche se acquistati, il loro utilizzo è legato indissolubilmente alla scheda originale. Una scelta che ha fatto discutere perfino la Video Game History Foundation.

In sostanza, è come se Nintendo non vendesse più una licenza, ma un’autorizzazione condizionata, vincolata al rispetto di regole molto strette. Una limitazione significativa alla libertà dell’utente di fruire di ciò per cui ha pagato.

Una strategia vincente?

È evidente che molti di questi dettagli non interessano alla maggioranza degli utenti. Tuttavia, è altrettanto chiaro che una fetta crescente del pubblico sia spinta a cercare alternative. Un fenomeno che nel mondo delle console fisse – così come su PC – ha perso appeal, non solo grazie a politiche di chiusura come quella adottata da Nintendo.

Oggi, la pirateria è un fenomeno marginale, perfino su PC, dove accedere illegalmente ai contenuti resta più semplice. Eppure, è su Nintendo che si concentra la maggior parte dei casi. Paradossalmente, nonostante la pressione legale, la pirateria resta più diffusa sulle piattaforme di Big N che su quelle della concorrenza.

Certo, inutile nascondersi dietro un dito: da un lato si tratta di un fenomeno illegale da combattere, dall’altro è innegabile che abbia contribuito alla popolarità della piattaforma.
Alcune analisi dimostrano che un gioco piratato non equivale sempre a una copia invenduta: molti utenti "illegittimi" non lo avrebbero comprato in ogni caso.

Esiste quindi una parte di pubblico che, in assenza dell’opzione pirata, non avrebbe acquistato né il gioco né l’hardware. Questo rende difficile stabilire se a Nintendo convenga davvero continuare con la linea dura o se non sarebbe meglio adottare una politica più consumer-friendly per limitare il fenomeno.

A questo punto, non ci resta che sentire la vostra opinione: Ritenete che la strategia di Nintendo sia efficace? Le novità (e limitazioni) introdotte con Switch 2 influenzano il vostro orientamento d’acquisto?

11 Commenti
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Silent Bob24 Giugno 2025, 12:27 #1
news che riprende in parte quella della settimana scorsa:
https://gaming.hwupgrade.it/news/vi...ria_139921.html

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Discorso pirateria a parte, l'atteggiamento Nintendo,di venderti perfino giochi in memorie che all'interno non contengono nulla per me continua a non esser una bella mossa.

Già gran parte dell'utenza si è rassegnata a dover aggiornare giochi continuamente, per svariati motivi. Non so quanti preferiscono fare così, invece di inserire disco/cartuccia e giocare quasi subito.

Ma il problema più grave per me rimane il "sempre Connessi", in alcuni giochi senza connessione non puoi fare tanto (parlo per diretto interesse, Hitman WoA ad esempio), quindi oltre a dover aspettare parecchio per scaricare un gioco che poteva avere almeno una base presente sulla memoria, devi fare in modo di esser sempre e comunque connesso, quindi se per qualche motivo ti salta la connessione addio partita.

Boh, a me non piace, è un passo indietro, non avanti.

A sto punto meglio tenersi le vecchie switch.
Cfranco24 Giugno 2025, 12:30 #2
Ci sarebbe da discutere parecchio sulla legalità del comportamento di Nintendo, e spero che presto qualcuno passi ai tribunali, perché, ricordo sempre, questo discorso della "licenza d' uso" in EU è illegale
Warlord83224 Giugno 2025, 12:55 #3
peerates forever.
matrix8324 Giugno 2025, 13:02 #4
Quando fallirà saremo tutti più contenti
TheDarkAngel24 Giugno 2025, 13:04 #5
Originariamente inviato da: matrix83
Quando fallirà saremo tutti più contenti


si può anche non comprare, non ho ancora visto fucili per costringere la gente a comprare software nintendo
Ripper8924 Giugno 2025, 13:07 #6
Originariamente inviato da: matrix83
Quando fallirà saremo tutti più contenti

Finchè non sarà presente la volontà di far concorrenza a Nintendo in modo diretto con piattaforme e soprattutto parco titoli analoghi, quest'ultima non fallirà mai perchè ha un suo mercato dove è monopolista.

Ma la cosa sembra non essere nei piani di nessuno.
aqua8424 Giugno 2025, 13:08 #7
Ma comprate sta Switch e poi quando non ci giocate piu restituitela a Nintendo, senza lamentarvi
Silent Bob24 Giugno 2025, 13:21 #8
Originariamente inviato da: aqua84
Ma comprate sta Switch e poi quando non ci giocate piu restituitela a Nintendo, senza lamentarvi

Guarda che molti lo farebbero pure così, ma se si trattasse di un gioco o 2.

Originariamente inviato da: matrix83
Quando fallirà saremo tutti più contenti


ma non vedo perché, son le scelte attuali a rendere Nintento parecchia antipatica, cose del genere non le ho viste troppo almeno fino ai tempi della Wii/DS/3DS.
Qualcosa è iniziato con la Switch, ma da là è stato un crescendo.

Ora, non sto appresso troppo alle politiche interne, ma pare un modo di fare più all'americana che giapponese.
Jack.Mauro24 Giugno 2025, 14:21 #9
Finché ci saranno clienti disposti a pagare per essere presi in giro, nintendo fa benissimo a comportarsi così, anzi, sarebbe stupida a smettere.
Quando finiranno i soldi nelle tasche o enterà consapevolezza nelle zucche dei clienti e queste strategie commerciali smetteranno di funzionare, nintendo cambierà atteggiamento, ma fino ad allora.......
matsnake8624 Giugno 2025, 15:56 #10
Insomma la pensano come ubisoft.
Va bene. Prendiamo atto.

Ma se comprare non è possedere allora la pirateria non è rubare.

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