EA rivela Project Atlas: una piattaforma che unisce AI e cloud computing

EA rivela Project Atlas: una piattaforma che unisce AI e cloud computing

Più di mille persone stanno lavorando su un progetto che nei piani di Electronic Arts getta le fondamenta per un futuro di videogiochi che sono nativamente basati sul cloud

di pubblicata il , alle 11:31 nel canale Videogames
Electronic Arts
 

Ken Moss, chief technology officer di Electronic Arts, ha condiviso alcune interessanti e lungimiranti intuizioni su Project Atlas, la piattaforma con cui EA vuole rivoluzionare il cloud gaming, rendendo proprio il cloud l'elemento più importante e basilare per il gaming del futuro. "Ci troviamo in un momento in cui vari aspetti stanno cambiando in maniera considerevole: in quanto industria, abbiamo compiuto notevoli progressi tecnologici in intelligenza artificiale, cloud, calcolo distribuito, social features e motori", scrive Moss su Medium.

"Poiché tutte queste tecnologie si sono evolute separatamente, è stato difficile, fino a oggi, capire che risultati avremmo potuto ottenere unendole". L'idea è quella di riunire su un'unica piattaforma le tecnologie grafiche a disposizione di EA con i servizi online, sfruttando il cloud computing. I giocatori dovranno semplicemente scaricare un piccolo client e accederanno a giochi che vengono processati da remoto nei data center di EA.

Zune

Non sembra un piano molto diverso rispetto ai sistemi di cloud computing già esistenti ma EA promette "maggiore personalizzazione e un universo pieno di contenuti generati dagli utenti, sfumando la linea tra motori di gioco e servizi di gioco". L'intelligenza artificiale è una componente centrale del piano di EA: Moss afferma che con l'evolversi dell'IA, gli sviluppatori la utilizzeranno per tutto, "dalla distribuzione delle risorse agli sparatutto online fino a incontri con gli NPC (personaggi non giocanti) che saranno indistinguibili rispetto al contatto con altri esseri umani".

A tal proposito, Moss descrive una situazione di gioco in Madden: se il giocatore tenterà per più volte di eseguire la medesima giocata, il commentatore affidato all'intelligenza artificiale rileverà i tentativi uguali e li sottolineerà vocalmente, offrendo un maggiore realismo contestuale.

Il cloud computing potrà aiutare anche in termini di gestione della fisica e della distruzione realistica degli ambienti
L'intelligenza artificiale aiuterà anche gli sviluppatori nel loro lavoro, velocizzando il completamento dei progetti e permettendo di realizzare contenuti seriali senza stanziare ingenti risorse. Moss riconosce che esistono già tecnologie simili a quelle di cui sta parlando "ma sono troppo difficili da usare per i non specialisti e mancano di integrazione, il che significa che, per ogni modifica apportata, bisogna riadattare tutto il resto al cambiamento effettuato".

"Questo influisce soprattutto sui piccoli sviluppatori e sugli indie, le cui risorse in termini di capitale umano sono finite", scrive ancora. "Se investi tempo e sforzi in un aspetto dello sviluppo, automaticamente sacrifichi qualcos'altro".

Il cloud computing potrà aiutare anche in termini di gestione della fisica e della distruzione realistica degli ambienti, "che potrà essere gestita in alta definizione e in maniera fondamentalmente indistinguibile rispetto alla vita reale. Project Atlas va oltre qualsiasi cosa oggi disponibile, pur rientrando nel campo del plausibile".

"Più di mille dipendenti di EA lavorano tutti i giorni su questo progetto, e dozzine di studi in tutto il mondo contribuiscono con le loro innovazioni, stabilendo quali sono le priorità e utilizzando già alcuni strumenti". In futuro EA comunicherà aggiornamenti sullo stato dei lavori su Project Atlas in maniera costante nel tempo.

Molte compagnie hanno già fatto esperimenti con il cloud gaming, non sempre con risultati brillanti. OnLive è stata una delle società precorritrici in tal senso: la sua tecnologia, dopo l'acquisizione di Sony nel 2015, è alla base del servizio PlayStation Now. Anche Square Enix ha provato la scalata al cloud gaming, nel 2014 con il servizio denominato Shinra. La società con radici italiane Cloudgine, inoltre, ha lavorato con Microsoft per la gestione sul cloud della fisica di Crackdown 3. Infine, qualche giorno fa Google ha mostrato come sia possibile giocare al nuovo Assassin's Creed Odyssey su Chrome servendosi proprio dell'elaborazione via cloud all'interno del cosiddetto Project Stream. Mentre Microsoft ha annunciato qualcosa di molto simile con Project xCloud.

5 Commenti
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davi9201 Novembre 2018, 11:58 #1
Ho paura che il cloud gaming si trasformerà allo stesso modo dei servizi video, dove servono 10 abbonamenti diversi per avere (quasi) un catalogo completo.
thresher325301 Novembre 2018, 12:13 #2
Originariamente inviato da: chaosblade
Quindi le schede video diventeranno degli ottimi fermaporte, il tempo libero dipenderà dalla connessione internet, bisognerà abitare per forza in città e probabilmente oltre al costo della connessione ci si aggiunge un altro canone per collegarsi al clouding, magari tanti giocatori che non lo utilizzano tutti i giorni si ritroveranno a dover pagare senza usare il servizio. Un futuro di bello non per tutti i punti di vista


Niente di tutto questo perchè la distribuzione classica non andrà da nessuna parte per ovvi motivi.
hotak02 Novembre 2018, 14:07 #3
Più che altro avere anche solo una piccola parte del gioco in cloud vorrebbe dire giochi con "data di scadenza". basta vedere il multiplayer dei vecchi crysis, i dlc di GT5 e tante altre cose che sono state rimosse perché non più economicamente convenienti per il produttore, sbattendosene allegramente di chi le aveva pagate qualche anno prima.
thresher325302 Novembre 2018, 14:24 #4
Originariamente inviato da: hotak
Più che altro avere anche solo una piccola parte del gioco in cloud vorrebbe dire giochi con "data di scadenza". basta vedere il multiplayer dei vecchi crysis, i dlc di GT5 e tante altre cose che sono state rimosse perché non più economicamente convenienti per il produttore, sbattendosene allegramente di chi le aveva pagate qualche anno prima.


Mannaggia, il produttore non ci permette di giocare in multiplayer a un titolo di 10 anni fa che non giocava piú nessuno.
futu|2e02 Novembre 2018, 15:47 #5
Originariamente inviato da: chaosblade
Quindi le schede video diventeranno degli ottimi fermaporte, il tempo libero dipenderà dalla connessione internet, bisognerà abitare per forza in città e probabilmente oltre al costo della connessione ci si aggiunge un altro canone per collegarsi al clouding, magari tanti giocatori che non lo utilizzano tutti i giorni si ritroveranno a dover pagare senza usare il servizio. Un futuro di bello non per tutti i punti di vista


Infatti sono i motivi per cui non verrà soppiantato un bel niente nel futuro
prossimo.

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