Recensione Mass Effect Andromeda: delusione o capolavoro?
Mass Effect Andromeda è finalmente arrivato e ha scatenato una serie di polemiche e di accesi dibattiti fra gli strenui difensori del lavoro di BioWare e i critici che già non avevano apprezzato alcuni elementi di Dragon Age Inquisition.
di Rosario Grasso pubblicato il 03 Aprile 2017 nel canale VideogamesElectronic ArtsNVIDIAGeForce
Conclusioni
Mass Effect Andromeda è un gioco che ha richiesto ben 5 anni di lavoro. Si tratta di un intervallo di tempo notevole, visto che ormai nessuno dei giochi di nuova generazione ha tempistiche di sviluppo così dilatate. Questo si traduce in una portata ben superiore rispetto a quelle di molti altri giochi recenti, simile a quanto visto in Dragon Age Inquisition. Rispetto al quale Andromeda è una sorta di riproposizione in chiave fantascientifica. Allo stesso tempo ha comportato una certa perdita di qualità in termini prettamente tecnici.
Non che questo ultimo aspetto non sia importante, anzi. La fantascienza è elemento sufficiente a variegare l'esperienza di gioco rispetto a Dragon Age di quel tanto che basta per rendere questa nuova avventura coinvolgente ed emotiva tanto quanto quella del precedente gioco BioWare. È la sensazione sbalorditiva e accecante allo stesso tempo dello sbarco e della scoperta che qui conferisce valore aggiunto. Da una parte tornano gli elementi tipici del lore di Mass Effect, ma dall'altra il giocatore è chiamato a confrontarsi con un universo completamente nuovo di pianeti e di razze, come i sorprendenti Angara e Jall, lungo il tentativo del Pioniere di rendere abitabile una nuova galassia.
E allora diventa una questione di intensità, a vari livelli. Diluire l'azione di gioco di Mass Effect e anche la sua qualità, da un certo punto di vista, può essere un'arma a doppio taglio. Personalmente ho molto apprezzato quanto BioWare è riuscita a fare con Dragon Age Inquisition, perché, probabilmente per la prima volta, si è raggiunta l'estensione di certi rpg classici del passato anche con un'impostazione grafica moderna tridimensionale. Allo stesso tempo bisogna sottolineare come la struttura delle mappe e la distribuzione delle attività su di esse non fosse sempre convincente. Al di là della scarsa qualità di certe attività secondarie, era proprio la sensazione che personalmente ho definito "del rushare" che non convinceva pienamente in Inquisition. Ovvero dover perlustrare acriticamente tutta la mappa per raggranellare quanta più esperienza possibile.
La storia intreccia il dramma famigliare alla scoperta di una nuova casa su AndromedaTutto questo rimane pedissequamente in Mass Effect Andromeda, che anche da questo punto di vista lascia intendere come fondamentalmente sia una riproposizione dello stesso Inquisition. È vero che qui le mappe sono ancora più ampie, ma molto spesso si riduce in un dover ripulire, molto spesso il più rapidamente possibile, la mappa da tutte le attività che ricompensano dal punto di vista della progressione. Ciò toglie fascino e significato all'esplorazione: la mappa diventa un'opportunità per progredire piuttosto che un qualcosa da scoprire effettivamente, e vivere.
Questa diluizione e perdita di intensità riguarda anche i contenuti: abbiamo detto di come molti segmenti di gioco siano eccessivamente spogli. E riguarda anche l'intensità dell'azione: i fan di Mass Effect sono abituati a ritmi più sostenuti, mentre qui vi potranno capitare sessioni di gioco anche di due o tre ore senza dover sparare un solo colpo. Impiegherete tempo ad allocare risorse e a svolgere indagini, attingendo peraltro a un lore fenomenale. Il cuore del discorso ritorna ad essere dunque la questione del rapporto tra grandezza delle mappe e numero di attività presenti.
C'è chi ha criticato la qualità della sceneggiatura di questo Andromeda, ma da questo punto di vista non mi sento di concordare. La profondità di certi momenti di gioco e la storia che intreccia il dramma famigliare alla scoperta di una nuova casa in cui vivere secondo me funzionano. Al di là ovviamente dell'evidente ritorno sui propri passi, in cui l'esigenza di abbandonare la Via Lattea non dipende da quanto successo al Comandante Shepard e dalla necessità di dover ripartire da zero perché una coesistenza fra specie è impossibile, ma per motivi più futili e banali legati alla specificità dell'esperienza di ciascuna persona.
Il caso delle animazioni delinea perfettamente il senso di questo discorso. Le animazioni di Andromeda, e mi riferisco sia alle animazioni facciali che a quelle alla base delle meccaniche di movimento dei personaggi, ribadiscono il medesimo livello qualitativo di Inquisition. Solo che in quel caso nessuno si lamentò, mentre adesso c'è chi grida addirittura allo scandalo avendo in mente, ad esempio, cosa riesce a fare Naughty Dog con Uncharted 4. Ma a questo punto diventa banale far notare che Uncharted è sostanzialmente un film, dove tutto è previsto sostanzialmente a tavolino, mentre per Mass Effect, o per Dragon Age, BioWare, a causa della straordinaria mole di contenuti, è costretta ad automatizzare molte cose, animazioni incluse. Anche Horizon Zero Dawn, diranno alcuni, è un rpg con un vastissimo mondo di gioco, e nonostante questo gode di animazioni probabilmente ai vertici di tutto il settore videoludico in questo momento. Ma, anche qui, bisogna rimarcare come quasi nulla sia personalizzabile in Horizon, mentre Mass Effect Andromeda permette al giocatore di cambiare personaggi, situazioni di gioco, sequenze di intermezzo e interi scenari di gioco.
Aumentare la portata diminuisce la qualità dei contenuti spiccioli, questa è una regola che esiste da sempre nei videogiochi e che probabilmente continuerà ad esserci ancora per molto tempo. Dovete decidere cosa vi piace, ma la completezza dell'esperienza di gioco e il coinvolgimento nel lore rimarranno elementi fortemente ricercati da una fascia di giocatori. È per questo che altri titoli oltre Mass Effect Andromeda stanno dando molto ai loro fan nel recente periodo, e mi riferisco a The Legend of Zelda Breath of the Wild e al già citato Horizon Zero Dawn. Perché il fulcro del gaming è proprio questo: trascinare il giocatore in qualcosa d'altro, e farlo per molto tempo.
E allora è la solita questione, il solito "conflitto" tra linearità ed esperienza guidata da una parte e ampiezza e portata del mondo di gioco dall'altra. Il secondo approccio può essere problematico in un'era in cui il pubblico sta rigettando le esperienze troppo impegnative. Mass Effect Andromeda, così come Inquisition, è interessante perché ti avvolge completamente con il suo lore, perché ti sottrae per tantissimo tempo dalla quotidianità e perché ti dà modo di vivere un contesto fantascientifico con regole completamente diverse da quelle reali. Questo è il bello degli rpg, e secondo il sottoscritto questo è, in ultima analisi, il senso dei videogiochi. Ma non tutti concorderanno con me, perché preferiranno le esperienze più immediate e che giungono al senso in molto meno tempo. Probabilmente Andromeda non fa per loro.
Detto questo, è innegabile che Mass Effect Andromeda abbia dei difetti tecnici. Il motore è fluido e sufficientemente scalabile, ma fra le altre cose non convincono pienamente il suono e la stessa interfaccia utente. Del primo caso abbiamo detto di una certa perdita di potenza quando abbiamo parlato di Frostbite, mentre a nostro modo di vedere le cose la UI non sempre aderisce bene con le esigenze di un gioco di ruolo. Per certi elementi, insomma, ci sembra che un'eccessiva ricerca della semplificazione abbia contribuito a rendere le cose inutilmente complesse. Lo stile, inoltre, non rimarca adeguatamente la necessità ruolistica di confrontare armi, armature e poteri tra di loro.
È la sensazione sbalorditiva e accecante allo stesso tempo dello sbarco e della scoperta che qui conferisce valore aggiuntoPer quanto riguarda il suono, invece, va assolutamente sottolineata la qualità della colonna sonora. Andromeda conferma i fasti della serie, che da sempre si è contraddistinta per musiche di eccellente qualità. Anche nel caso di Andromeda riescono a corroborare ulteriormente il coinvolgimento e l'atmosfera complessiva, sposandosi perfettamente con il tema fantascientifico della produzione.
I fan storici di Mass Effect, inoltre, soffriranno la mancanza del Comandante Shepard, semplicemente perché aveva un carisma e una crucialità nel mondo e per le vicende personali degli eroi che non si riscontrano, se non in minima parte, nella famiglia Ryder. Anche dal punto di vista del lore, le cripte su cui è ancora il funzionamento della tecnologia robotica dei Relictum non sono del tutto convincenti, anche perché ripetitive.
Un altro elemento in cui Mass Effect risulta più deficitario rispetto ai suoi predecessori e agli altri giochi BioWare riguarda gli ordini alla squadra e la pianificazione degli attacchi. Non c'è la possibilità di mettere il gioco in pausa come avveniva in Dragon Age Inquisition e anche dare ordini alla squadra dà la sensazione di essere inutile. BioWare ha sempre visto la serie Mass Effect come più orientata alla parte action che rpg, mentre per Dragon Age vale il contrario.
Dal punto di vista del crafting (se volete artigianato, come viene tradotto nel gioco), della personalizzazione e della ricerca, penso ci sia poco di cui potersi lamentare. In particolare, è interessante la disponibilità di potenziamenti con caratteristiche e vantaggi differenti a seconda della provenienza dei dati di ricerca che li rendono possibili. Questi dati possono essere di provenienza Iniziativa, Kett o Relictum. L'equipaggiamento, poi, va valutato con cura sulla base del tipo di attacchi che si intende utilizzare più di frequente. Ad esempio, l'equipaggiamento di matrice Angara si sposa particolarmente bene con le abilità da Ingegnere. Altri equipaggiamenti vanno bene con altre abilità, certi equipaggiamenti invece sono più trasversali.
A questo punto non c'è un giudizio complessivo, lo lasciamo a voi, però alla luce di tutte le considerazioni espresse nel corso dell'articolo. D'altronde, se un gioco come Mass Effect Andromeda è in grado di tenerti incollato davanti al monitor per almeno 40 ore (senza dilungarsi molto nelle attività facoltative) e di farti scrivere per 9 pagine e circa 50 mila battute un po' di ciccia sotto ci sarà. O no?
147 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infomale perchè non c'è l'audio in italiano
il gioco sarebbe spettacolare ma il fatto che non sia parlato in italiano lo rende difficile e pesantedico la mia!
E' Mass Effect! ti fa giocare per 40/60 ore o piu se fai multiplayer se leggi tutta la storia... e' c'e' da leggere parecchio
Graficamente e' bellissimo, un po' di meno i personaggi, ma la versione finale non e' quella circolata in giro.
Qualche aggiustatina ci vorrebbe, e me l'aspetto in ME Andromeda 2, ma soddisfattissimo, un po di meno mia moglie che ha ancora gli incubi da "sonda esplulsa" "sonda lanciata" che capiva "sond'aranciata"
P.S. lo gioco in modalita' facile perche' mi piace di piu' l'esplorazione che i combattimenti infiniti
Anche se leggendo questo, mi passa completamente anche quella poca voglia rimasta!
EA oltre a trasformare in M tutto quello che tocca, dimostra che non c'è un limite al peggio.
E invece anche quello è un problema non da poco, parlano molto veloce, e non ti danno nemmeno il tempo di leggerli i sottotitoli!
Inoltre non so se è solo un problema mio che non sono "multitasking", ma se sto leggendo i sottotitoli non riesco minimamente a seguire la scena che c'è sopra. e sono costretto a riguardarmi le cutscene due volte, una per leggere i sottotitoli e un'altra per seguire la scena!
E come ho già scritto, io gioco per divertirmi e rilassarmi, non per imparare l'inglese (che akka bisogna conosco abbastanza da capirlo e farmi capire) ma se devo sbattermi a leggere sottotitoli o cercare di capire quello che dicono, il divertimento va a farsi benedire e subentra la frustrazione.
Ma il fatto che nonostante tutto MEA sia comunque il gioco più venduto in Italia, mi fa temere che oramai le localizzazioni siano destinate a sparire anche nei AAA.
Purtroppo non tutti siamo cosi abili con l'inglese da capire tutto ciò che si dice senza leggere i sottotitoli.
Nella recensione, si parla solo della versione PC, ma credo che la maggior parte delle vendite si in ambito console. Personalmente ho la versione PS4 (ho una Pro) e devo dire che fatica non poco in certe situazioni come frame rate (anche in posti dove non dovrebbe) ed è pieno zeppo di bugs e glitch che spesso fanno passare la voglia di giocare. Mi capita spessissimo di non riuscire a ricaricare l'ultimo salvataggio effettuato automaticamente e dover ricorrere ad un salvataggio manuale precedente, spesso anche di parecchi minuti o ore anche perché molto spesso è impossibile salvare il gioco manualmente. Speriamo arrivino presto patch al riguardo...
Non parliamo poi di animazioni, motion capture, espressioni facciali che erano assai migliori in ME3.
Il gioco, lo ammetto, è immenso (dopo 40 ore di gioco sarò intorno al 15% del totale) e il lore di ME è sempre eccezionale ed anche la storia è molto interessante, pur nel suo lento dipanarsi. Peccato quindi che l'esperienza complessiva per il videogiocatore sia minata alla base da un comparto tecnico che definire carente, per il giorno d'oggi, è dire poco (io lo definisco imbarazzante, per un gioco tripla A), perché il gioco è un Mass Effect a tutti gli effetti come i precedenti capitoli e comunque ci porta a giocare e ad immergerci ancora una volta nel suo straordinario universo che tanto amiamo.
con il dovuto rispetto, come fate a "non avere tempo per leggere il rigo"?
o sono io che riesco a leggere più velocemente della media?
scusate.
con il dovuto rispetto, come fate a "non avere tempo per leggere il rigo"?
o sono io che riesco a leggere più velocemente della media?
scusate.
Delle volte il rigo stava impresso per 1 secondo netto, già con lo sguardo fisso sul testo non riuscivo a leggerlo tutto, se poi stavo seguendo la scena, tempo che il mio sguardo si spostava sul sottotitolo era già sparito!
Sarò lento io, ma anche guardando 2 volte la scena iniziale, molti dialoghi non sono riuscito a leggerli fino in fondo!
Chi ha recensito ha detto tutto in quella frase. Il resto è tutta una conseguenza. Vorrei tanto, ma tanto ma tanto chiedergli a quali "RPG classici del passato" si riferiva, giusto per farmi quattro risate in questo mare di tristezza assoluta.
RIP Bioware.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".