Recensione Mass Effect Andromeda: delusione o capolavoro?

Recensione Mass Effect Andromeda: delusione o capolavoro?

Mass Effect Andromeda è finalmente arrivato e ha scatenato una serie di polemiche e di accesi dibattiti fra gli strenui difensori del lavoro di BioWare e i critici che già non avevano apprezzato alcuni elementi di Dragon Age Inquisition.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Lo sbarco su Andromeda

Questo cambiamento di portata ha indotto BioWare a rivedere anche gli stilemi narrativi, non solo diluiti su un numero di ore maggiore ma anche di differente concezione autoriale. Cambia, innanzitutto, il senso della storia: qui prevale la scoperta e l'esplorazione, oltre che l'opportunità per una specie, o un insieme di specie, di rivendicare diritti su una casa che naturalmente non apparterebbe loro. Il cambiamento di focus si riflette anche sullo stile della narrazione e sui suoi tempi.

Umani, Krogan, Salarian e Turian vogliono lasciare la Via Lattea e colonizzare Andromeda, ma per farlo devono entrare in contatto con le specie aliene che già si trovano su Andromeda, tra le quali capeggiano gli enigmatici e spietati Kett. Tutta la narrazione è quindi ancorata su questo senso della scoperta, all'interno di un'impostazione cinematografica che intende come prima cosa porre enfasi proprio sullo sbarco e la colonizzazione dei circa 100 pianeti che Mass Effect Andromeda offre ai suoi giocatori.

Tornano i rapporti di forza fra le razze tipiche di Mass Effect, a cui se ne aggiungeranno di nuove. Come uno Star Wars virtuale la politica e la coesistenza tra specie differenti fanno da background alle gesta degli eroi. Ed è per questo che tra Krogan e Salarian continuerà a non scorrere buon sangue, anche se i tempi della genofagia praticata dagli scienziati della seconda specie rispetto alla capacità di riprodursi delle femmine della prima sono lontani ormai più di mille anni.

Perché le vicende di Mass Effect Andromeda sono contestualizzate 634 anni dopo rispetto a ciò che è successo nei primi tre capitoli della serie. Se vai in giro per i vari pianeti di Andromeda e chiedi alle persone perché hanno voluto lasciare la Via Lattea ti rispondono nelle maniere più variegate. C'è chi va alla ricerca di un sogno, chi ammette di aver perso entusiasmo per la vita sulla Via Lattea, chi vuole liberarsi di un peso e mettersi il passato alle spalle. Nessuno fa riferimento al sacrificio del Comandante Shepard e all'emozionante finale di Mass Effect 3.

Insomma, BioWare vuole gettarsi alle spalle quel che è successo, con le polemiche dei fan che giudicarono quel finale così tanto apocalittico e ripulitore troppo dissimile rispetto allo stile narrativo fino a quel momento portato avanti dalla serie. BioWare lavora su Andromeda da prima dell'esplodere di quelle polemiche e aveva già sicuramente messo le basi per l'impostazione pionieristica di questo seguito: probabilmente si è trovata a cambiare tante righe di dialogo e ad adattare un po' di situazioni e personaggi, ma ha preferito escludere quel finale del senso di Andromeda.

Nel 2185 gli umani scoprono delle rovine Prothean su Marte, il che consente loro di fare progressi normalmente ottenibili in centinaia di anni riguardo alla scienza e alle tecnologie di esplorazione. In pochissimi anni l'esplorazione spaziale diventa una routine e gli umani imparano a sfruttare dei portali galattici per spostarsi velocemente all'interno della Via Lattea. Da qui nasce la voglia di trasferirsi su un sistema planetario differente, senza alcun riferimento, lo ripetiamo, a cosa successe alla fine di Mass Effect 3 quando Shepard si ritrovò costretto ad azzerare ogni forma vivente sulla Via Lattea per poter dare un futuro all'umanità stessa.

Impostazione cinematografica che pone enfasi proprio sullo sbarco e la colonizzazione dei circa 100 pianeti
Nel 2186 viene fondata l'Iniziativa Andromeda, sostenuta da una magnate terrestre che decide di devolvere una consistente mole di capitali per consentire agli esseri umani di avere navi spaziali, risorse, armi e tecnologia tali da conquistare Andromeda, partendo da un cluster ben preciso, quello valutato come il più facilmente abitabile, ovvero l'Ammasso Heleus. Dopo un viaggio durato ben 600 anni l'Arca Hyperion (ciascuna specie ne ha una) arriva su Heleus e il Pioniere Alec Ryder, insieme al suo team, si adopera fin da subito per raggiungere il suo scopo, ovvero colonizzare, finalmente, un pianeta che possa essere la nuova casa per la specie umana. Diciamo "finalmente" perché, già all'inizio della storia di Mass Effect Andromeda, l'Iniziativa ha fatto tantissimi tentativi di colonizzazione, tutti infruttuosi e tutti risolti in un'inutile e consistente perdita di vite umane. Cresce lo sconforto, dove tutti i Pionieri precedenti hanno fallito. Andromeda è un crogiuolo di razze e di equilibri di potere precari: non puoi arrivare e iniziare a dettar legge, a meno di comprendere profondamente le ragioni che muovono ciascuna di queste specie, le loro credenze, le loro passioni e il loro sentire metafisico.

Prima abbiamo azzardato un parallelismo con Star Wars, e adesso ci torniamo. Con Andromeda, infatti, Mass Effect passa dall'epopea del Comandante Shephard alla storia di una famiglia, i Ryder. Come con gli Skywalker diventa, dunque, una sorta di fiction: sullo sfondo delle vicende di potere classiche di Mass Effect si iscrive, infatti, la triste storia dei componenti della famiglia Ryder. Nelle battute iniziali di Andromeda, Alec, che ha già tragicamente perso la moglie Ellen a causa di un male incurabile, è costretto a rinunciare alla sua propria vita per salvare il figlio Scott o la figlia Sara, ovvero il personaggio interpretato dal giocatore. Sul punto di morte trasmette il suo ruolo di Pioniere (Pathfinder) a Scott (o Sara).

Insignito della responsabilità di tracciare la strada verso la colonizzazione, che fino a quel momento è stata così difficoltosa per l'Iniziativa, il giovane Ryder si distingue subito per l'entusiasmo che trasmette e per i successi che consegue sul campo. Lo lega molto al padre, che sarà in qualche modo presente per tutta la sua avventura, e tale legame si concretizza soprattutto nell'intelligenza artificiale SAM. Bandite sulla Via Lattea, le intelligenze artificiali possono ora interfacciarsi con il cervello degli esseri umani, instillare nuovi stimoli e suggerire cosa è meglio fare. Scott e Sara hanno con SAM un rapporto simbiotico: diventa cruciale per loro e per la loro missione, fin troppo cruciale. Perché SAM non solo può apprendere autonomamente ma anche perché prova delle emozioni in qualche modo simili a quelle degli esseri umani.

Quello che inizialmente si prospetta dinnanzi al giovane Ryder è uno scenario a dir poco apocalittico. Gli "Eden" promessi su Andromeda non si rivelano tali nella realtà: l'equipaggio trova solo forme di vita ostili, non c'è acqua su questi pianeti, la vegetazione scarseggia e non sono rintracciabili quelle risorse che sarebbero determinanti per alimentare la spedizione. Il Pioniere ha proprio il compito di guidare il team sulla superficie dei pianeti per investigare, anche se tutte le navi spaziali sono mal ridotte e in larga parte richiedono forti ristrutturazioni.

Mass Effect Andromeda, come sa bene chi conosce i giochi BioWare, rappresenta una serie impressionante di storie, situazioni, emozioni e personaggi. È il piacere di raccontare tutto questo e, pertanto, richiede che anche il giocatore sia affascinato non solo dalla fantascienza e dal lore di Mass Effect, ma anche dal piacere di indagare e ascoltare queste storie.

I giocatori interagiscono con la storia attraverso il tipico sistema di dialoghi di BioWare, ampliato per l'occasione. Mentre nei precedenti Mass Effect c'erano due atteggiamenti perseguibili, adesso in ogni circostanza a disposizione del giocatore troviamo fino a quattro differenti approcci. Emotivo, logico, disimpegnato e professionale: all'interno di una di queste quattro categorie, infatti, ricade ogni tipo di risposta possibile.

Le risposte forgiano la personalità del protagonista e, conseguentemente, il modo con cui gli altri personaggi si approcceranno a noi. Da questo punto di vista Mass Effect Andromeda è sensazionale come i precedenti giochi BioWare, nel senso che ogni decisione presa dal giocatore prima o poi avrà un suo peso. Ad esempio, il giocatore dovrà scegliere quale fra gli alleati entrati nella sua squadra nel corso della storia portare in missione e questo avrà un impatto sulla storia su quel pianeta. Un personaggio, ad esempio, potrebbe interagire in maniera differente con una certa situazione capitata sul pianeta rispetto a un altro, e questo attiva una sequenza di narrazione piuttosto che un'altra.

Tra le opzioni di dialogo non possono mancare quelle che guidano alle relazioni sentimentali, un elemento imprescindibile per una produzione BioWare. Si possono instaurare diversi tipi di relazione con rapporti amorosi più o meno fugaci, sia di tipo eterosessuale che omosessuale. Abbiamo notato come inizialmente sia più semplice stabilire una relazione con i personaggi non umani.

In Mass Effect Andromeda le conseguenze sono più celate rispetto ai precedenti Mass Effect: non ci sono ripercussioni evidenti agli occhi del giocatore, ma in realtà qualcosa cambia a ogni dialogo e a ogni risposta.

 
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