Driveclub: se c'è un ambito in cui PS4 non supera Xbox One è la guida arcade

Le mancanze palesate da Driveclub sono figlie di uno sviluppo tortuoso e abbastanza travagliato, che non ha permesso a Evolution Studios di confermarsi sui medesimi livelli ai quali ci ha abituato negli anni, dapprima con WRC e in seguito con Motorstorm. Ne emerge un prodotto arcade con evidenti pecche, che abbracciano sia il versante tecnico che il modello di guida. Abbastanza deludente anche la struttura social, che avrebbe dovuto essere unica nel suo genere e invece non si è dimostrata all’altezza delle promesse.
di Davide Spotti pubblicato il 08 Ottobre 2014 nel canale VideogamesXboxMicrosoft
Passo falso per Evolution Studios
Chiunque sia appassionato di guida arcade avrà nella propria ludoteca almeno un titolo sviluppato da Evolution Studios. Il team, fondato nel 1999 e stanziato a Runcorn, nel Regno Unito, è riuscito negli anni a guadagnarsi una posizione di rilievo nel panorama racing, dapprima con il fortunato brand di WRC su PlayStation 2 e in seguito grazie agli adrenalinici tre capitoli di Motorstorm approdati su PlayStation 3. L’abitudine a lavorare su nuovi progetti ad ogni ricambio generazionale ha portato lo studio alla realizzazione di una nuova IP particolarmente ambiziosa, che avrebbe dovuto permettere ai giocatori di vivere un’esperienza di guida innovativa ed estremamente connessa con il resto della community.
Nonostante la conclamata esperienza dei suoi creatori, Driveclub ha avuto una gestazione complessa e abbastanza travagliata. Dopo essere stato introdotto tra i titoli della originaria line-up di lancio di PlayStation 4 – come già era avvenuto ai tempi del primo Motorstorm su PS3 – il progetto venne rinviato senza troppi convenevoli alla primavera del 2014, per poi subire ulteriori ritardi ed essere infine inserito nel novero dei titoli previsti per l’autunno.
Le evidenti difficoltà vissute nello sviluppo sono giunte all’apice nello scorso mese di febbraio, quando il game director Col Rodgers ha lasciato la guida del progetto. Sebbene la ragione ufficiale dell’abbandono fosse stata identificata nella costituzione di una startup denominata Big Red Switch Games, non desta particolare stupore che proprio in quel medesimo periodo Evolution fosse stata interessata da tagli di personale, estesi anche ad altri studi first party di Sony, tra cui Guerrilla Cambridge e Sony London Studios. I campanelli di allarme erano già particolarmente evidenti, sebbene Sony cercasse di temporeggiare e fare orecchie da mercante, assicurando che lo sviluppo di questa inedita esclusiva PS4 stava procedendo bene e senza ulteriori complicanze.
Già nelle premesse alcune delle caratteristiche tecniche che erano state ipotizzate nella prima fase dello sviluppo sono venute meno. Per mesi si è parlato di una frequenza video a 60fps, che avrebbe consentito di mettere a punto un titolo di guida estremamente fluido, nonostante fosse evidente che si cercava di solcare un terreno notoriamente insidioso. Non è infatti un caso che, in questi anni, l’unico prodotto racing che sia riuscito sfruttare efficacemente i 60fps su console sia stato Forza Motorsport di Turn 10.
Come aveva spiegato il nuovo game director, Paul Rustchynsky, nello scorso mese di giugno, la scelta di mantenere i 1080p ma di ripiegare sui 30fps, non avrebbe in alcun modo comportato modifiche nell’esperienza di gioco. Un affinato lavoro di massimizzazione della latenza sarebbe infatti stato più che sufficiente. Inoltre, la scelta di sacrificare fluidità su schermo avrebbe consentito di proporre al pubblico auto molto più dettagliate – si asseriva in modo sensazionalistico le più dettagliate mai viste in un gioco di corse – e di proporre tracciati alquanto particolareggiati, affiancati da un eccellente comparto audio.
Come avrete già intuito l’amara realtà, dopo aver potuto mettere mano alla versione definitiva del gioco, è che molte delle promesse fatte nel corso del tempo sono state in buona parte disattese. Il disappunto che ne scaturisce nasce dalle evidenti incoerenze e mancanze che sono riscontrabili nel gioco in sé considerato, ma non si può non tenere conto allo stesso tempo dell’elevata qualità del recente Forza Horizon 2 per Xbox One, che per svariate motivazioni (le trovate nella nostra recensione), può essere considerato superiore. Vediamo quindi di analizzare nel dettaglio gli aspetti più problematici del gioco e di evidenziare cosa non ha effettivamente funzionato nella formula proposta dai ragazzi di Evolution.