Driveclub: se c'è un ambito in cui PS4 non supera Xbox One è la guida arcade

Driveclub: se c'è un ambito in cui PS4 non supera Xbox One è la guida arcade

Le mancanze palesate da Driveclub sono figlie di uno sviluppo tortuoso e abbastanza travagliato, che non ha permesso a Evolution Studios di confermarsi sui medesimi livelli ai quali ci ha abituato negli anni, dapprima con WRC e in seguito con Motorstorm. Ne emerge un prodotto arcade con evidenti pecche, che abbracciano sia il versante tecnico che il modello di guida. Abbastanza deludente anche la struttura social, che avrebbe dovuto essere unica nel suo genere e invece non si è dimostrata all’altezza delle promesse.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Il Club al centro del tuo mondo. O forse no?

Uno dei principali punti di forza di Driveclub avrebbe dovuto essere costituito dalla possibilità di fondare un club insieme ai propri amici e vivere un’esperienza altamente interattiva con il resto della community.

Le altisonanti promesse non si sono però concretizzate come ci si sarebbe potuti aspettare. Le attività interne al club sono infatti molto limitate e non differiscono in modo evidente da quanto proposto in Forza Horizon 2, che peraltro non pretende di rendere questa funzionalità uno dei suoi punti cardine. In quel caso è possibile instaurare una graduatoria tra i membri che fanno parte del gruppo, attraverso dei confronti interni, ed è esattamente quanto accade anche nel titolo di Evolution. Si possono così creare delle sfide, che potranno avere durata variabile e saranno basate sulle gare e i tempi già fatti registrare in single-player, per poi invitare a piacimento gli altri componenti della propria squadra. Al termine di questo confronto il giocatore che avrà conseguito i risultati migliori potrà incamerare punti e accumulare i cosiddetti Elogi, da esporre sulla propria auto.

Questo meccanismo viene replicato di pari passo anche nella modalità single-player: l’esito della prestazione viene infatti determinato sulla base del miglior risultato conseguito. Alla conclusione di ogni evento si ottiene Fama, ovvero punti esperienza che sono funzionali alla crescita del proprio pilota. Onestamente ci è sembrato che le attività interne al club siano carenti, specialmente in considerazione del fatto che queste caratteristiche avrebbero dovuto rappresentare uno dei lati distintivi dell’intera produzione.

Nel momento in cui si sceglie il nome del proprio club è possibile personalizzare lo stemma identificativo che verrà visualizzato dagli avversari e aggiunto sulle vetture nel corso degli eventi. In questo caso l’editor consente di spaziare tra un discreto numero di alternative, che tuttavia vengono demandate ad una serie di pacchetti predefiniti. Non è infatti possibile introdurre modifiche davvero uniche e personalizzate. Lo stesso discorso può essere esteso alla scelta della livrea. E’ infatti possibile donare un tocco unico alla propria squadra modificando i colori delle auto e creando un pacchetto dedicato che potrà poi essere applicato anche nel corso del tour single-player. Anche in questo caso si sarebbe potuto osare un po’ di più e consentire agli utenti di dare libero sfogo alla fantasia, mentre ci si deve accontentare dei soli materiali messi a disposizione dagli sviluppatori.

Ma le delusioni non finiscono qui. Nemmeno il modello di guida ci ha saputo convincere nel corso della nostra sessione di test. Sony ci ha tenuto a precisare che le auto sono state realizzate fedelmente, per quanto attiene la potenza, il peso e il posizionamento del motore. Trattandosi di un prodotto dalle spiccate propensioni arcade, la fisica è stata pensata in modo tale da rendere il controllo delle vetture molto intuitivo e adatto per qualsiasi tipologia di giocatore. Questa scelta avrebbe dovuto essere sinonimo di dinamismo, immediatezza e divertimento, e invece il feeling in pista non ci è sembrato dei migliori, per vari motivi. Sostanzialmente, quando ci si trova in curva, non è quasi mai necessario dosare la frenata e questo avviene a prescindere dal tipo di macchina che si ha tra le mani. L’eccessiva permissività rende quasi superfluo adottare qualsiasi forma di cautela, anche quando si sbaglia completamente l’approccio alle staccate, così come non è affatto complicato mantenere la macchina in pista, anche in quelle parti di tracciato in cui qualche minima difficoltà la si dovrebbe incontrare. Da questo punto di vista l’impressione che si palesa è una totale carenza di bilanciamento nel sistema di guida che, per sorridere anche all’utenza più casual, ha completamente compromesso qualsiasi forma di parametrazione delle situazioni di gara. Riteniamo che un titolo di questo tipo avrebbe dovuto possedere maggiori affinità con GRID, DIRT o lo stesso Forza Horizon, invece l’impressione è di avere tra le mani un Motorstorm su asfalto, con tutte le problematiche del caso, visto che comunque si tratta di due approcci piuttosto diversi, sebbene accomunati da un’anima molto arcade.

Un’altra mancanza piuttosto importante, che conferma quanto abbiamo appena evidenziato, è determinata dalla scarsa personalizzazione delle vetture e degli assetti. E’ infatti possibile unicamente la disattivazione dell’HUD e l’impostazione del cambio manuale. Una scelta figlia di un approccio arcade davvero totalizzante, che non dà modo di mantenere questo titolo sulla stessa linea d’onda del rivale Forza Horizon 2.

In Driveclub sono possibili anche tecniche di drifting e relative competizioni dedicate, che tuttavia non si discostano dalle consuete meccaniche di bilanciamento dello sterzo e di dosaggio dell’acceleratore già apprezzate altrove e, in linea con quanto abbiamo già asserito in precedenza, non si incontrano particolari scogli d’apprendimento o difficoltà nel dover padroneggiare questo stile di guida. Più si è veloci e si rimane a lungo in derapata e maggiore sarà la quantità di Fama supplementare che si riuscirà ad incamerare al termine di ogni competizione. Allo stesso tempo esiste il drafting, ovvero la consueta possibilità di mettersi in scia agli avversari durante la gara, per acquisire velocità e punti bonus.

 
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