Uncharted 3: quando è lo script che comanda
Con il terzo capitolo della saga, le vicende dell’avventuriero raggiungono livelli di intensità, qualità e divertimento assolutamente di prim’ordine: recensione di uno dei baluardi del mondo dei videogiochi intesi principalmente come cinematograficità. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche il videoarticolo.
di Stefano Carnevali pubblicato il 18 Novembre 2011 nel canale VideogamesAvventurieri in compagnia
Il comparto multiplayer non è certo il cuore di Uncharted 3, ma offre un’offerta solida. Sia per le modalità competitiva, sia per quelle cooperative.
Bilanciamento, design e ampiezza delle mappe – nel multiplayer competitivo – sono ben realizzati. Così come si è alle prese con un arsenale sufficientemente vario e bilanciato. La struttura di gioco consente di sfidarsi in tutte le modalità classiche del genere: dal team deathmatch al più caotico tutti contro tutti. Passando per ‘Re della collina’ e ‘Conquista del territorio’. Interessante, invece, l’originale modalità del 2 contro 2 contro 2.
Il nostro scopo sarà sempre quello di inanellare prestazioni convincenti, in modo da guadagnare denaro, con cui salire di grado, arricchire il nostro kit e modificare la skin del nostro personaggio. Undici le mappe, che si ispirano all’avventura in singolo. Innovativo il sistema delle ‘riscosse’: compiendo ‘imprese’ in serie, durante una partita (esempio: headshot), si sbloccheranno potenti bonus immediati (la curiosa trasformazione in ragni (!) o la possibilità di usare un RPG…). Questi premi andranno sbloccati, attraverso la crescita del nostro grado.
In generale, l’approccio alle partite – fatto di scalate, equilibrismi, e sfruttamento di coperture, da abbinare agli scontri a fuoco – potrebbe essere molto strategico e gratificante, se durante le partite ci fosse maggiore coordinamento di squadea. In più, il tutto risulta eccessivamente penalizzato da un impianto da shooter troppo rigido e poco fluido. Con l’aggravante della cronica poca precisione del pad di PS3.
Due le modalità cooperative: una mutuata dall’orda di Gears of War dove, assieme agli alleati, attraverso nove mappe, dovremo respingere ondate di nemici sempre più agguerrite (con l’aggiunta occasionale, di dover trovare e recuperare dei manufatti preziosi, sparsi per la mappa). L’altra modalità cooperativa è invece più prettamente ‘avventurosa’ e – sorretta da un’esile narrazione – ci propone di superare 5 livelli, assieme a un amico.
In definitiva, un comparto multiplayer di tutto rispetto. Anche se il cuore del gioco risiede altrove.