Giocare un film: arriva Heavy Rain su PS3
Dagli autori di Omikron: The Nomad Soul e di Fahreneit arriva un progetto innovativo che modifica nuovamente il concetto di videogioco. Abbiamo intervistato David Cage, direttore del progetto.
di Stefano Carnevali pubblicato il 12 Febbraio 2010 nel canale VideogamesIntroduzione
Definire Heavy Rain è un’impresa complicata. Anche dopo aver assistito a una lunga presentazione guidata dall’eclettico David Cage (fondatore di Quantic Dream, il team di sviluppo di Heavy Rain e principale autore del gioco), anche dopo aver chiacchierato con Cage. Anche dopo aver provato il gioco.
Questa ambiguità di fondo e le roboanti promesse di coinvolgimento del giocatore fatte da Quantic Dream hanno creato un hype enorme attorno a Heavy Rain, rendendo l’escluiva PlayStation 3 uno dei titoli attesi con maggiore curiosità dagli appassionati. E ora quest’attesa sta per finire, perché Heavy Rain sarà sugli scaffali il 24 febbraio (è già disponibile un demo pubblico sul PlayStation Network). È quindi tempo di provare a capire cosa aspettarsi dal gioco firmato Quantic Dream, perché, una cosa è certa, sarà un’esperienza molto molto particolare.
La sfida raccolta da Quantic Dream non è nuova, nella storia dei videogiochi. Gli sviluppatori francesi, infatti, si propongono di regalare al giocatore una storia matura, profonda e soprattutto in grado di emozionare con intensità. È quello che, nel corso degli anni, hanno sempre provato a fare in particolar modo giochi di ruolo e avventure grafiche (certo, praticamente tutti i videogiochi ‘moderni’ cercano di creare personaggi carismatici impegnati in vicende profonde, ma la loro principale ‘forza’ va nelle dinamiche ludiche, non in quelle –comunque notevoli- narrative). Ma anche questi generi di videogame –a conti fatti- avevano il loro punto forte nel sistema di gioco, nelle modalità ludiche, piuttosto che in decisioni capaci di coinvolgere completamente nella trama o, addirittura, di modificarla.
A dire il vero, ci sono stati dei tentativi di far vivere al giocatore una vicenda paragonabile –per intensità, emozioni e colpi di scena- a quella di un film (il primo rimando? Metal Gear Solid 4). Ma in questi casi, la storia procedeva sempre e solo grazie ai filmati, in cui l’utente non è più giocatore ma spettatore. Bene. La sfida storica di Quantic Dream è proprio questa: raccontare una storia coinvolgendo profondamente. Facendo giocare secondo per secondo questa storia. E, giocando, si potranno prendere decisioni che incideranno profondamente su questa storia.
Progetto ambizioso? Decisamente. Ma decisamente affascinante e, se i risultati saranno quelli che tutti sperano, rivoluzionario. Quello che bisogna capire è come Quantic Dream ha deciso di mettere in pratica il proprio ambizioso progetto. Come, insomma, ci verrà raccontata una storia profonda ed emozionante? Come si creerà l’indispensabile empatia coi personaggi del gioco? E, soprattutto, come si giocherà questa storia? Come si inciderà sulle vicende narrate?