Unity, la bufera sui prezzi sfocia nelle minacce di morte: chiusi due uffici
La tassa sulle installazioni decisa da Unity ha portato a grandissime polemiche nel mondo degli sviluppatori indie. La società, subissata di critiche, è stata costretta a chiudere due uffici e annullare una riunione dopo aver ricevuto "minacce di morte credibili".
di Manolo De Agostini pubblicata il 15 Settembre 2023, alle 07:01 nel canale VideogamesUnity
La vicenda Unity ha preso una svolta inattesa e pericolosa: secondo quanto riportato da Bloomberg, la società è stata costretta ad annullare una riunione plenaria a causa di "minacce di morte" ritenute credibili. Il CEO di Unity, John Riccitiello, avrebbe dovuto rivolgersi ai dipendenti nella giornata di ieri, ma la riunione è stata annullata e due uffici di Unity (San Francisco e Austin) sono stati chiusi precauzionalmente mentre la società collabora con le forze dell'ordine. Ai dipendenti che temono per la loro incolumità è stato consigliato di stare a casa.
Nei giorni scorsi Unity - che, per chi non lo sapesse, sviluppa un motore di gioco molto in voga nel mondo indie - ha annunciato cambiamenti alla sua politica di prezzo a partire dall'1 gennaio 2024. Oltre a richiedere un abbonamento annuale, Unity vuole incassare su ogni installazione, ovvero addebitare agli sviluppatori un obolo ogni volta che un gioco viene installato su un dispositivo - l'entità è stabilita da specifiche soglie di download e ricavi.
John Riccitiello, CEO di Unity
La notizia è stata accolta molto male dal mondo videoludico: gli sviluppatori indipendenti hanno protestato in massa, sostenendo che i cambiamenti avrebbero intaccato i già loro risicati margini di profitto. Alcuni hanno minacciato di non usare mai più Unity e fomentato i giocatori a scaricare i loro giochi ma non installarli.
Unity ha risposto alle polemiche con un tweet in cui sostiene che la nuova struttura dei prezzi sarebbe "molto mirata", tanto che "oltre il 90% dei nostri clienti non sarà interessato da questo cambiamento".
La società spiega che agli sviluppatori non vengono addebitati costi per demo o reinstallazioni di giochi, ma solo per installazioni su più dispositivi. Inoltre, vi saranno programmi per la protezione da frodi o attività dannose e i giochi inclusi nei pacchetti di beneficenza non saranno soggetti a commissioni, così come demo e early access. Chiarimenti che non hanno spento le polemiche e dissipato le preoccupazioni degli sviluppatori, tanto che è lecito aspettarsi evoluzioni prossimamente.
Oltre alla società stessa, anche il CEO di Unity, Riccitiello, è finito nell'occhio del ciclone: da molti è ritenuto la mente dietro a questi cambiamenti. Ex amministratore delegato di Electronic Arts, Riccitiello spinse in passato per la monetizzazione delle loot box in FIFA 2009 e definì gli sviluppatori "fottuti idioti" per la loro riluttanza a introdurre schemi di monetizzazione nelle prime fasi dello sviluppo.
Non solo, Riccitiello sostenne la necessità di far pagare un dollaro ai giocatori di Battlefield per ricaricare le loro armi ma, soprattutto, a destare sospetti è una sua manovra dell'ultimo periodo: il CEO ha venduto 2.000 azioni di Unity poco prima che la società annunciasse l'indigesta novità agli sviluppatori. Inutile dire che il prezzo delle azioni Unity è sceso significativamente negli ultimi giorni.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSono queste le vere minacce da mettere in atto, quelle più dolorose per le loro finanze.
Palpatine a differenza di Riccitiello ha fatto anche cose buone, ricordiamolo !
Taci va che era un mio pallino fisso di tanti anni fa.
Un gioco gratuito in cui le munizioni erano a pagamento. A seconda del tipo di armi che volevi usare le ammo ti costavano un tot (+ l'arma è uber, più le munizioni costano). Ovviamente con dei limiti, per evitare che il riccone di turno vada in giro armato in maniera spudorata. E ovviamente possibilità di loot delle munizioni del nemico, per dare un freno agli spendaccioni
Ora che ci sono un botto di giochi free non avrebbe senso, ma quando ci pensai tanti anni fa poteva essere una idea commerciale valida
Un gioco gratuito in cui le munizioni erano a pagamento. A seconda del tipo di armi che volevi usare le ammo ti costavano un tot (+ l'arma è uber, più le munizioni costano). Ovviamente con dei limiti, per evitare che il riccone di turno vada in giro armato in maniera spudorata. E ovviamente possibilità di loot delle munizioni del nemico, per dare un freno agli spendaccioni
Ora che ci sono un botto di giochi free non avrebbe senso, ma quando ci pensai tanti anni fa poteva essere una idea commerciale valida
Lo so, taci tu bello!
Addirittura ? Per dei videogiochi ?!?
Mica per le bollette del gas, dell'elettricità o per il costo della benzina...
Dei videogiochi possiamo fare perfettamente a meno per la cronaca, specie dei loro.
Mica per le bollette del gas, dell'elettricità o per il costo della benzina...
Dei videogiochi possiamo fare perfettamente a meno per la cronaca, specie dei loro.
No, non hai capito il problema. Il problema è che ci sono sviluppatori che hanno pubblicato e venduto giochi anni o decenni fa, ai quali ora Unity, Inc. vuole chiedere soldi in base al numero di installazioni.
Come detto, il problema non è il cambio di strategia di monetizzazione: è il fatto sia retroattivo. È come venissero a dirti che i prezzi della benzina sono cambiati e saliti a 2€ al litro, però retroattivamente dal 2010 ad oggi, e devi pagare la differenza.
Un gioco gratuito in cui le munizioni erano a pagamento. A seconda del tipo di armi che volevi usare le ammo ti costavano un tot (+ l'arma è uber, più le munizioni costano). Ovviamente con dei limiti, per evitare che il riccone di turno vada in giro armato in maniera spudorata. E ovviamente possibilità di loot delle munizioni del nemico, per dare un freno agli spendaccioni
Ora che ci sono un botto di giochi free non avrebbe senso, ma quando ci pensai tanti anni fa poteva essere una idea commerciale valida
una teoria del genere veniva usata in world of tanks con le munizioni gold, che sono molto migliori delle standard, che compravi con la valuta gold del giochi che compravi coi soldi veri, per fortuna hanno mitigato un pò la cosa
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