Robot Cache: un rivale di Steam che permette di rivendere i giochi e di minare criptovalute

Alla base del progetto troviamo Brian Fargo, veterano dello sviluppo di giochi di ruolo con alle spalle titoli famosi come Fallout, Wasteland e Baldur's Gate.
di Rosario Grasso pubblicata il 17 Gennaio 2018, alle 14:41 nel canale VideogamesLa disponibilità di connessioni a banda larga ha comportato, fra le altre cose, un consistente passaggio dal fisico al digitale. Il successo di servizi come Steam, Spotify, Netflix e iTunes ha modificato le nostre abitudini: oggi accediamo a videogiochi, musica, film e applicazioni quasi esclusivamente nelle loro varianti digitali. Ciò ha ovviamente anche un rovescio della medaglia, che principalmente riguarda l'impossibilità di rivendere i contenuti acquistati nel formato digitale.
Brian Fargo, veterano dello sviluppo di giochi di ruolo e fondatore di Interplay e InXile Entertainment, intende porre rimedio proprio a questo limite con il suo nuovo progetto, che corrisponde al nome di Robot Cache. A supportarlo illustri personalità come Lee Jacobson (nel ruolo di CEO), già dirigente di Virgin Entertainment e Viacom, e Philippe Erwin (SVP, Business Development), il quale ha fatto parte di Warner Bros. e Activision Blizzard.
Parliamo di un mercato molto importante, visto che Steam ha fatturato circa 3 miliardi e mezzo di dollari nel 2016, e considerata la risalita del settore dei videogiochi per PC. Steam fondamentalmente non ha ancora alcun rivale degno di questo nome, il che permette a Valve di essere alquanto rigida su alcuni punti. Ad esempio, richiede ai produttori il 30% dei guadagni per ogni titolo venduto.
Robot Cache, invece, promette di "canalizzare" fino al 95% degli introiti verso sviluppatori e produttori e, soprattutto, consente ai giocatori di rivendere i giochi una volta che avranno finito di giocarli. La procedura permetterà ai giocatori di recuperare il 25% rispetto al prezzo d'acquisto originale, mentre lo sviluppatore e il produttore si assicureranno il 70% della nuova transazione. Anche in questo caso Robot Cache va a "pestare i piedi" a un colosso del settore: GameStop, infatti, ha fatturato nel 2016 9,36 miliardi di dollari grazie al mercato dei giochi usati, in questo caso nel formato fisico.
Solamente i titoli acquistati su Robot Cache potranno essere rivenduti. Inoltre, il 25% pattuito verrà inoltrato ai giocatori sotto forma di Iron, una nuova criptovaluta associata al servizio digitale e creata dal suo team di sviluppo. Iron avrà un soft cap di 15 milioni di dollari: con questo valore si intende il livello di distribuzione minimo da raggiungere per poter definire positivamente conclusa la fase di offerta iniziale della criptovaluta (ICO).
Ci sarà, infatti, un "token generation event" in data 15 febbraio in cui sarà possibile acquistare Simple Agreements for Future Tokens (SAFTs) successivamente convertibili in Iron. Il frutto di queste operazioni sarà poi investito da Robot Cache per consolidare i rapporti con i partner, in campagne di marketing e in spese legali, oltre che per sviluppare alcuni contenuti esclusivi per la nuova piattaforma.
Iron sarà una valuta spendibile in-game per acquistare elementi di gioco o interi nuovi giochi, scambiabile per denaro reale tramite un exchange esattamente come avviene per le criptovalute più famose. Associare una criptovaluta al mercato degli acquisti digitali legali ai videogiochi o al mercato dell'usato può rivelarsi un'idea molto profittevole se è vero che nel 2017 i giocatori PC hanno speso 22 miliardi di dollari in micro-transazioni all'interno dei giochi free-to-play a fronte di "soli" 8 miliardi di dollari spesi nello stesso periodo di tempo per acquistare giochi per PC e console nel formato classico (fonte SuperData).
Il client di Robot Cache, inoltre, potrà anche usare la potenza di calcolo del PC su cui è installato per minare criptovalute. Ma se Iron rimarrà una criptovaluta confinata all'interno dell'ecosistema di Robot Cache, il client sarà in grado di minare anche valute esterne come Ethereum.
"Stiamo concludendo le trattative con diversi produttori e prevediamo di avere centinaia di giochi disponibili sin da subito al lancio", ha detto Brian Fargo, che prevede di lanciare Robot Cache nel Q2 2018. Non è l'unico recente progetto con cui si vogliono mettere insieme criptovalute e videogiochi, come abbiamo visto qui a proposito di Refereum e Theta.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi chiedo però se sta piattaforma vedrà mai la luce e soprattutto il successo considerando che il mercato è già saldamente in mano a steam - origin..
Ho idea che non farà concorrenza a Steam
E Fargo mi sa che non è poi così avanti come vorrebbe
Detto questo, tralsciando l'aspetto criptovaluta, mi interessa il discorso, appena posso dare soldi a chi non è il leader mi sento bene nel farlo
Rivendita di chiavi acquistate? Ben venga....
A proposito, quando falliscono o cambiano idea che fine fanno i giochi che ho comprato ?
Abbiamo avuto un assaggino con GFWL che pure era solo un servizio secondario
Quelli di Steam, a parte le dimensioni che dovrebbero metterli al riparo da disastri, avevano già testato la modalità "fallimento" che avrebbe sbloccato tutti i giochi che uno aveva in libreria così da poter continuare a giocare anche senza Steam
Per GOG ovviamente il problema non si pone
Origin ha alla spalle una grossa azienda ... ma se domani decidesse di spostare il suo target su console e chiudere la sezione PC ?
A proposito, quando falliscono o cambiano idea che fine fanno i giochi che ho comprato ?
"arrivederci e grazie".
Non posso che trovarmi d’accordo con te al punto da dire che i peggiori sono gli asini che danno degli asini agli altri.
Sospetto anch' io
E che c' entra ?
Non puoi rivendere da loro giochi che hai comprato altrove
Quindi devi comprare da loro, usando il loro client, e poi puoi eventualmente rivendere il gioco
Ma se falliscono sai dove posso mettermeli i giochi che ho comprato da loro ?
Il problema é che sono loro ad avere il controllo, a decidere quanto vale il tuo “usato” e quanto é giusto che tu percepisca da una cosa che é tua. Insomma ti tengono per le palle poco meno dei i servizi che già esistono. Grazie ma no grazie, i supporti fisici rimangono ancora la migliore soluzione per il mio portafogli.
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