Gli sponsor prendono le distanze dall'Overwatch League dopo il caso molestie di Activision Blizzard
Coca-Cola e State Farm stanno rivedendo i piani, mentre T-Mobile e Kellogg's si sono già tirati indietro: gli scandali che hanno colpito la società stanno ora avendo conseguenze importanti
di Andrea Bai pubblicata il 09 Agosto 2021, alle 16:59 nel canale VideogamesActivisionBlizzardOverwatchCall of Duty
Lo scandalo che ha colpito Activision Blizzard si sta ripercuotendo su altri livelli: nei giorni scorsi gli sponsor della Overwatch League Coca-Cola e State Farm hanno affermato di essere in fase di rivalutazione se continuare a dare il loro sostegno alla competizione. Le dichiarazioni dei due sponsor arrivano dopo il ritiro di T-Mobile dalle sponsorizzazioni non solo di Overwatch League ma anche di Call of Duty League, e prima di Kellogg's che ha annunciato la propria defezione nel corso del fine settimana.
Coca-Cola, in una dichiarazione rilasciata al Washington Post, ha fatto sapere di essere consapevole delle accuse che circondano Activision Blizzard e ha affermato di "fare un passo indietro per un momento per rivalutare piani e programmi futuri". Un portavoce della società non ha ancora confermato se Coca-Cola intende cessare completamente la sponsorizzazione della Overwatch League.
Anche State Farm, importante società assicurativa statunitense, sta rivalutando i propri rapporti con la Overwatch League chiedendo inoltre di non mostrare alcuna pubblicità durante le partite dello scorso fine settimana. Chiaramente sponsorizzazioni di tale calibro rappresentano fonti di introiti importanti per Activision Blizzard, anche a fronte dell'ampia visibilità che i marchi State Farm e Coca-Cola hanno nel corso delle competizioni e-sportive.
Kellogg's ha così motivato la sua decisione di chiamarsi fuori dalle sponsorizzazioni: "Troviamo queste accuse preoccupanti e non coerenti con il nostro impegno per l'ugaglianza, la diversità e l'inclusione. Anche se Activision Blizzard ha annunciato piani per affrontare i problemi impegnativi che si trova davanti, quest'anno non andremo avanti con nuovi programmi ma continueremo ad osservare i progressi compiuti rispetto ai loro piani".
La vicenda da cui origina tutto, lo ricordiamo, riguarda l'accusa mossa dal Department of Fair Employment and Housing della California riguardante molestie e discriminazioni a vari livelli presso la società Activision Blizzard, proprietaria , tra gli altri, dei franchise Overwatch, World of Warcraft, Starcraft, Call of Duty, Diablo. I dipendenti della società hanno, a seguito della causa, organizzato scioperi e proteste e due figure di alto profilo, il presidente di Blizzard J. Allen Brack e il responsabile HR Jesse Meschuk, hanno lasciato l'azienda. Il CEO Bobby Kotick ha promesso "azioni rapide" che i dipendenti hanno però ritenuto tardive.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTutti santi a spalare m..... su quello di turno ad essere beccato. Salvo fare lo stesso o anche peggio.
Comunque, 2 settimane di social shitstorm e tutto torna come prima.
Ad ogni modo credo che ormai sia un gioco che ha fatto il suo tempo ed il sequel, cosi a naso, mi sembra uno dei sequel meno attesi di sempre.
Non mi infilo in queste questioni, se non per il fatto che ancora una volta si usano questi temi come forma di marketing... "prendono le distanze" per fare bella figura, ma sicuramente all'interno delle loro aziende ci saranno casi simili se non peggiori. Come al solito contano più le apparenze che non la realtà dei fatti.
Praticamente un sinonimo di marketing.
Non è che sono aziende buone o cattive, sono semplicemente aziende, è questo che fanno, l'immagine è tutto, la coerenza è un'altra cosa e non c'è grande azienda che possa campare con la coerenza, altrimenti ogni azienda tessile o tecnologica dovrebbe scrivere nelle scatole che usano il lavoro degli (leteralmente) schiavi in cina per abbattere i costi, per assemblare i telefoni, raccogliere il cotone, estrarre il coltan, così come in africa sfruttano i bambini e i disperati per qualche centesimo di paga e anche io sono ipocrita dato che quelle cose le consumo (sarebbe impossibile fare altrimenti senza vivere nudo in una grotta).
La causa è fondamentalmente una pagliacciata, o almeno fatta diventare tale per l'interesse economico dell'accusa.
Tutti sanno che la responsabilità penale per i reati indicati è personale.
Quindi se effettivamente viene dimostrato l'accaduto andrebbe indagato chi commette il reato.
Ma da come hanno impostato l'accusa si cerca in tutti i modi di tirare in ballo la società.
Leggendo il fascicolo è evidente come delle molestie importi poco se non giusto per dare visibilità, i punti cruciali sono troppi maschi etero bianchi nei ruoli di potere, pseudo mobbing etc.
Sono riusciti a prendere tematiche importanti e a snaturarle per un ritorno economico.
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