Activision Blizzard finisce in tribunale per maschilismo e abusi verso le donne
Activision Blizzard è stata accusata per maschilismo e maltrattamento delle sue lavoratrici. Nella denuncia, elaborata dal California Department of Fair Employment and Housing, si legge di episodi di abusi e di molestie ai danni delle dipendenti da parte dei colleghi di sesso maschile.
di Pasquale Fusco pubblicata il 22 Luglio 2021, alle 14:23 nel canale VideogamesActivisionBlizzard
In un comunicato ufficiale, il California Department of Fair Employment and Housing (DFEH) di Los Angeles dichiara di aver intentato una causa contro Activision Blizzard.
Secondo l'accusa, l'azienda americana non rispetterebbe le sue lavoratrici, vittime di molestie e altri comportamenti inappropriati da parte dei colleghi uomini. Nel documento si legge che i dirigenti stessi sarebbero al corrente della situazione e che alcuni di essi sarebbero persino coinvolti negli episodi di abusi. Dopo aver negato tutte le accuse, il publisher ha avviato un'indagine interna per far luce sulla questione. I dettagli della vicenda sono piuttosto inquietanti.
Activision Blizzard denunciata per clima tossico e maltrattamenti
"Le dipendenti donne hanno quasi unanimemente confermato che lavorare per l'imputato (Activision Blizzard) era come lavorare in una confraternita, con i dipendenti uomini che bevevano e sottoponevano le dipendenti donne a molestie sessuali senza alcuna ripercussione". È quanto descritto nei documenti presentati in tribunale lo scorso martedì, nei quali si legge anche di episodi di 'cube crawl', ovvero situazioni in cui gli uomini, recatisi a lavoro con i postumi della sbornia, "strisciavano" verso le postazioni delle colleghe e si comportavano in modo inappropriato.
In queste situazioni, i dipendenti si rivolgevano alle lavoratrici con frasi inopportune e battute a sfondo sessuale, talvolta facendo anche commenti sprezzanti sullo stupro. Oltre a essere consapevoli di tutto ciò, i supervisori dell'azienda ignoravano tali comportamenti o, addirittura, li incoraggiavano: viene menzionato un episodio in cui "un supervisore maschio incoraggiava apertamente un subordinato a 'comprare' una prostituta per curare il suo cattivo umore".
Nei documenti viene specificamente nominato J. Allen Brack, presidente di Blizzard, ritenuto "consapevole di questo tipo di comportamento". Compare anche il nome di Alex Afrasiabi, ex direttore creativo di World of Warcraft, protagonista di alcuni episodi di molestie: "Durante un evento aziendale (la BlizzCon), Afrasiabi ci provava con le dipendenti dicendogli di volerle sposare, tentando di baciarle e abbracciandole. Tutto questo davanti agli occhi degli altri impiegati di sesso maschile, inclusi i supervisori, che dovevano intervenire e allontanarlo dalle dipendenti".
Nelle accuse viene citato un episodio ancora più grave: si parla di una dipendente che si è suicidata durante un viaggio di lavoro. Prima della sua morte - si legge nel documento - la donna sarebbe stata vittima di forti molestie sessuali da parte di un suo superiore.
Activision Blizzard ha negato tutte le accuse del California Department of Fair Employment and Housing e ha rilasciato un lungo comunicato in cui parla di una 'visione distorta' dei fatti. "Il DFEH include descrizioni distorte e, in molti casi, false del passato di Blizzard. Siamo estremamente collaborativi con il DFEH, fornendo loro dati e documentazione, ma si sono rifiutati di informarci sui problemi che hanno rilevato. [...] Siamo disgustati dal comportamento riprovevole del DFEH di coinvolgere nella denuncia il tragico suicidio di una dipendente, la cui morte non ha alcuna attinenza con questo caso, senza alcun riguardo per la sua famiglia in lutto".
L'azienda californiana ha concluso: "Prendiamo seriamente ogni accusa e indaghiamo su tutte le denunce. Nei casi relativi alla cattiva condotta, sono stati presi provvedimenti per affrontare il problema". Seguiremo eventuali sviluppi per scoprire come si evolverà la faccenda e, soprattutto, per capire quanto ci sia di veritiero nell'accusa presentata dal DFEH.
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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoa me queste cose fanno rabbrividire perchè dagli esposti non si capisce mai il livello della situazione. potrebbero essere da galera come qui descritto o magari ben piu leggeri come quello qui sopra (ben inteso che non intenda come prostituta nessuna delle dipendenti).
Tutelare da tali atteggiamenti è sacrosanto, mi auguro venga fatto con buon senso, in ogni occasione.
difficili dare un parere senza sapere cosa sia realmente successo.. chi abbia sentito il discorso.. cosa abbia sentito il discorso.. che rapporto ci sia fra le due persone che parlavano.. etc..
fra amici chiamarsi "ehi stronzo vieni qua" non era un'offesa ma un modo di parlare che visto da fuori poteva essere equivocato ma fra chi lo aveva detto e chi lo aveva ricevuto aveva un significato molto differente.
come dicono è nell'occhio di chi guarda la malizia..
difficile parlare di una cosa che non si conosce e che viene raccontata pure peggio.. ma parlatene per attirare la folla. per questo funziona sempre
Per un attimo avevo pensato che fossero stati citati in tribunale da una qualche associazione per i diritti dei gatti siamesi, relativamente allo sviluppo della trama di un qualche loro gioco.
Oppure licenziamo chi si comporta da beone e da maiale e lasciamo lavorare in pace gli altri, problema risolto.
p.s. la mia non era una difesa del caso in questione dal momento che non so cosa sia successa e quindi semplicemente non mi esprimo visto che puo' essere tutto e niente in questo periodo storico
a me queste cose fanno rabbrividire perchè dagli esposti non si capisce mai il livello della situazione. potrebbero essere da galera come qui descritto o magari ben piu leggeri come quello qui sopra (ben inteso che non intenda come prostituta nessuna delle dipendenti).
Tutelare da tali atteggiamenti è sacrosanto, mi auguro venga fatto con buon senso, in ogni occasione.
Incoraggiare a farsi una scopata quindi adesso può essere da galera ?
In nessun contesto dovrebbe esserlo.
Sono state le donne a pretendere la parità di genere
Il problema in certi ambienti non è l'essere uomo o donna, ma sono le persone che non sanno difendersi da certi tipi di attacchi.
Fosse tratto di uomini si sarebbe parlato di semplice bullismo.
La denuncia parte dallo stato della California, non da qualche ex dipendente, ed è il risultato di un'indagine durata due anni che è riassunta in 29 pagine di denuncia, in cui sono riportati anche i casi citati, ma c' è molto altro materiale, molto molto altro, tanto che i capi di accusa sono ben dieci.
Un paio di anni fa Riot Games ha fronteggiato analoghe accuse e ha dovuto licenziare parecchi dirigenti, riorganizzare i dipartimenti e fare corsi per prevenire altri problemi, comunque la California vuole ancora 400 milioni per chiudere il caso
https://www.businessinsider.com/cal...1?r=US&IR=T
Activision non se la caverà con così poco, specialmente se il collegamento tra le molestie e il suicidio fossero provati.
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