Fortnite, nuova azione legale: 'è troppo avvincente'

"Se avessimo saputo quanto Fortnite è avvincente non avremmo permesso a nostro figlio di giocarlo e rovinarsi la vita" dicono i genitori che sostengono la nuova class action in Canada
di Rosario Grasso pubblicata il 07 Ottobre 2019, alle 19:41 nel canale VideogamesEpic GamesFortnite
Uno studio legale canadese sta preparando un'azione legale contro Epic Games incentrata, ancora una volta, su Fortnite. La software house viene accusata di aver creato deliberatamente un gioco eccessivamente "avvincente" (addictive ndr). L'avviso legale, presentato a nome dei genitori di due minori, di 10 e 15 anni, paragona la dipendenza dal videogioco alla cocaina, perché entrambe porterebbero al rilascio di dopamina nel cervello e, nel caso dei soggetti più vulnerabili, ciò genererebbe dipendenza.
"Per creare Fortnite, Epic Games si è rivolta a un team di psicologi che ha scavato nel cervello umano per sfruttarne le debolezze, rendendo i più giovani dipendenti al gioco" ha dichiarato Alessandra Esposito Chartrand, un'avvocata di Calex Légal, come si può leggere su CBC. "Hanno consapevolmente messo sul mercato un gioco molto avvincente, indirizzato espressamente ai più giovani".
La Chartrand ha detto che il suo studio è stato contattato da genitori interessati a portare la questione in tribunale e lo studio legale di Montreal è alla ricerca di segnalazioni simili da altri genitori. L'accusa a Epic Games è di aver creato un "videogioco il più avvincente possibile".
Si punta sulla mancanza di informazione sui presunti rischi che i più giovani corrono giocando a Fortnite. L'accusa si basa, infatti, su una sentenza della Corte Superiore del Québec contro i produttori di tabacco, ritenuti colpevoli di non aver avvertito i loro clienti dei pericoli per la salute a cui va incontro chi fuma. "Fondamentalmente è la stessa base giuridica", ha dichiarato la Chartrand. "Le due cause si incentrano sul dovere a informare".
La causa multimilionaria contro i produttori di tabacco è ancora in tribunale dopo l'intervento delle multinazionali dell'industria del tabacco. Naturalmente il caso di Fortnite presenta molte differenze, perché si parla di un'industria, quella dei videogiochi, molto più giovane e di un successo che non va oltre i due anni.
È ovvio che tutti i videogiochi vengono creati per essere "avvincenti" e i vari team di sviluppo realizzano uno studio simile a quello fatto da Epic Games per assicurarsi che i propri prodotti siano attraenti per i giocatori. Allo stesso tempo, e non solo in Canada, Fortnite preoccupa i genitori perché sottrae ai loro figli tantissimo tempo che potrebbe essere investito sullo studio o su attività più "nobili".
Si potrebbe sostenere che, nell'eventuale assenza di Fortnite, i giovani giocatori dedicherebbero quel tempo ad altri videogiochi simili, magari Minecraft o Call of Duty. Fortnite è certamente un bersaglio facile per le azioni legali che cercano un capro espiatorio. Fra le altre, Epic Games sta affrontando una causa legale in seguito a una violazione dei dati che ha rivelato informazioni personali di milioni di account di utenti. Gli hacker sono riusciti a impossessarsi del login degli utenti e acquistare V-Bucks attingendo ai loro conti bancari. Altre cause contro Epic hanno riguardato i balletti e i Lama di Salva il Mondo.
Ricordiamo, infine, come il 'gaming disorder', ovvero la dipendenza da videogiochi, sia stato inserito nel capitolo sulle patologie mentali dell'International Classification of Diseases (ICD) dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
31 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi ricordo da bambino che mi perdevo ore e ore con Sonic sul Sega Mega Drive. Mia madre mica andava a denunciare Sega, nono, erano ciabatte che volavano
Altrochè
ma come si fa a fare un gioco del genere? E' il peggio del peggio del pay 2 win oltretutto
Infatti ho cliccato esclusivamente per "avvincente", per poi avere la sensazione di essere preso in giro. Il vecchio HWup mi pare un lontano ricordo, non da oggi.
Qui si ride per non piangere... ma davvero complimenti a chi riesce a fare certe traduzioni senza provare vergogna, anch'io se potessi vorrei liberarmi da questo scomodo senso del pudore...
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