Fare videogiochi in Italia è più facile: riconosciuto un credito fiscale del 25%
Grazie a un decreto firmato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, i videogiochi in Italia sono considerati di valore culturale e potranno contare su di un credito fiscale del 25%.
di Manolo De Agostini pubblicata il 15 Maggio 2021, alle 13:59 nel canale VideogamesIl Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato insieme al Ministro dell'Economia Daniele Franco, il decreto con le disposizioni applicative del credito d'imposta per le imprese di produzione di videogiochi. Si riconosce un'aliquota del 25% del costo di produzione a favore delle imprese produttrici di videogiochi di nazionalità italiana, riconosciuti di valore culturale da un'apposita commissione esaminatrice, fino all'ammontare annuo massimo di 1 milione di euro.
"I videogiochi sono frutto dell'ingegno creativo", ha dichiarato il Ministro Franceschini al momento della firma "ed è giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l'audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale. In Italia il settore è in crescita esponenziale (IIDEA: in Italia quasi 17 milioni di persone giocano con i videogiochi, ndr), con numerose startup di under 30 in grado di sviluppare prodotti di elevata qualità, attrarre le grandi produzioni internazionali e far crescere i giovani talenti. Si tratta di vere e proprie officine creative, che meritano ogni sostegno e possono contribuire a nuovi modi di conoscere e di apprendere".
I soggetti beneficiari dovranno avere sede legale nello spazio economico europeo, essere soggetti a tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale o in presenza di una stabile organizzazione in Italia e possedere un capitale sociale minimo e patrimonio netto non inferiori a 10.000 ciascuno. Il beneficio, inoltre, spetta a condizione che un importo non inferiore al credito d'imposta riconosciuto sia speso nello spazio economico europeo.
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Il credito d'imposta e le altre misure di sostegno pubblico non possono superare, complessivamente, la misura del 50% del costo eleggibile del videogioco. Il provvedimento verrà ora trasmesso agli organi di controllo e successivamente notificato alla Commissione europea, alla cui approvazione è subordinata l'applicazione dell'aiuto fiscale.
29 Commenti
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Adesso il videogioco ha un valore culturale............?...........
se è come i contributi dati a certi film
"hai trent'anni e giochi ancora con i videogiochi?"
"Ne ho 35"
Roba che, al confronto, farebbe sembrare Dark Souls e Cuphead dei giochini di Dora l'esploratrice per bambini 0-3 anni.
Alcuni si, altri un pò meno, altri ancora, secondo me, sono fin troppo "politicizzati" e di ste cazzate ne ho le palle piene.
Piuttosto, visto che l'industria videoludica è una di quelle più grandi al mondo e che genera più profitti, credo che il vero motivo di questo "interessamento" sia economico, più che culturale.
Ma sarebbe anche ora che l'industria videoludica italiana sia un pò valorizzata magari dandogli qualche mezzo per competere a più alto livello.
Rafforzare l'industria videoludica sarebbe anche un'opportunità per creare nuovi posti di lavoro e limitare l'esodo di persone competenti e che magari andranno a fare le fortune di altre sh videoludiche straniere.
Piuttosto, visto che l'industria videoludica è una di quelle più grandi al mondo e che genera più profitti, credo che il vero motivo di questo "interessamento" sia economico, più che culturale.
Ma sarebbe anche ora che l'industria videoludica italiana sia un pò valorizzata magari dandogli qualche mezzo per competere a più alto livello.
Rafforzare l'industria videoludica sarebbe anche un'opportunità per creare nuovi posti di lavoro e limitare l'esodo di persone competenti e che magari andranno a fare le fortune di altre sh videoludiche straniere.
A questo proposito, prima di pensare all'industria videoludica, bisognerebbe pensare alla ricerca scientifica/medica, che soffre dello stesso problema da anni, se non decenni. E questa, senza nulla togliere ad altri ambiti, è molto più importante di qualunque altra cosa.
Sono d'accordo, peccato che qui in italia la ricerca scientifica sia pesantemente bistrattata ed assolutamente non incentivata.
Però sono anche convinto che sviluppo scientifico/medico e tecnologico debbano andare di pari passo.
Probabilmente è vero che l'ambito videoludico sia un pò secondario, ma onestamente trovo assurdo che in un paese dove il mercato videoludico è cosi forte come il nostro, la nostra industria videoludica sia cosi debole. Mi sembra una enorme occassione mancata.
E subito pronti i due dlc: Inps, caf dove bisogna affrontare orde di zombi prossimi alla pensione che non sono più aggiornati su uncazzdiniente
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