JOIN - Indie Game Edition, Intel dà lustro al settore videoludico italiano come non si era mai visto prima!

JOIN - Indie Game Edition, Intel dà lustro al settore videoludico italiano come non si era mai visto prima!

Nell'ambiente virtuale di AltspaceVR si è tenuta la conferenza JOIN - Indie Game Edition in cui Intel e il mondo videoludico italiano hanno parlato di come creare un videogioco nel nostro paese sia qualcosa alla portata di un pubblico maggiore rispetto al passato.

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Videogames
Intel
 

Nelle scorse ore l'industria videoludica italiana ha vissuto una "prima volta" molto curiosa e interessante: l'evento "JOIN - Indie Game Edition" si è infatti tenuto in un ambiente di realtà virtuale, precisamente su AltspaceVR, realtà di proprietà di Microsoft, dove non solo il pubblico ha potuto vedere la conferenza sotto forma di avatar, tramite visore VR o lo schermo del PC, ma anche gli stessi relatori erano virtuali.

In esperimento carino, che in epoca di distanziamento social ha tentato di rendere più vivo l'incontro rispetto a una videochiamata o un semplice audio. A rendere più reale il tutto un gradito press kit fattoci pervenire, con patatine e succhi di frutta che giustamente ci siamo divorati in men che non si dica.

L'evento si è tenuto in partnership con Intel, ed è stata l'occasione per fare il punto sull'industria videoludica italiana e mostrare alcuni progetti. IIDEA, l'associazione di categoria, ha spiegato che in Italia si contano 127 studi di sviluppo, di cui il 57% sono nel nord Italia, il 24% al centro e il 18% al sud e nelle isole.  Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numero di studi, e in Italia abbiamo anche grandi realtà come Ubisoft e Milestone. Come però avviene nell'industria generale, il mondo videoludico italiano conta 1100 addetti e il 35% delle realtà è formata da 1-2 dipendenti - solo il 7% degli studios figura più di 20 dipendenti.

In quest'ottica è importante l'istituzione del First Playable Fund, ossia 4 milioni a fondo perduto messi a disposizione dallo stato per sostenere le fasi di concezione e pre-produzione di videogiochi. Si parla di una copertura del 50% delle spese ammissibili e un importo compreso da 10mila a 200mila euro per singolo prototipo.

All'evento JOIN - Indie Game Edition hanno partecipato studi come Gamera Interactive (Alaloth - Champions of The Four Kingdoms), Invader Studios (Daymare: 1998), MixedBag (Dective Gallo), Stormind Games (Remothered), Studio Evil (Super Cane Magic Zero), 3DClouds (Xenon Racer), 34BigThings (Redout) e VLG (Willy Morgan), mostrando i loro progetti vecchi e nuovi e parlandoci delle gioie e dei dolori che si annidano dietro lo sviluppo di un videogioco, specie in Italia in tempo di pandemia, dove per mesi i team hanno dovuto lavorare da remoto, con grandi problemi.

Quel che abbiamo percepito è tuttavia il palpabile fermento che anno dopo anno si sta creando attorno all'industria del gaming anche nel nostro paese. Creare un proprio videogioco non è più un sogno, ancora non possiamo dire che sia facile come in altri paesi, ma qualcosa di concreto si sta muovendo. Basta avere un po' di coraggio e credere nei propri sogni.

Biagio Gurrieri, Technical Account Manger di Intel, ha parlato degli sforzi dell'azienda per supportare tecnologicamente ma anche dal punto di vista del marketing i partner che sviluppano videogame. Dal punto di vista tecnico, Intel parte dal fatto che in base a un'indagine di IIDEA oltre il 50% degli studi sviluppa le proprie creazioni su PC, manifestando quindi l'esigenza di avere hardware sempre più veloce. Per questo la casa di Santa Clara ha recentemente presentato il Core i9-10900K, il nuovo processore più veloce per il gaming, in grado di raggiungere una frequenza di punta di 5,3 GHz, fondamentale per garantire fps elevati e basso input lag.

Tanto per gli sviluppatori indie quanto per i grandi studi di sviluppo, Intel ha inaugurato il programma Intel GameDev Boost: si tratta di un programma di marketing mirato a supportare gli sviluppatori di videogiochi e offrire le migliori prestazioni di gioco su circa 1 miliardo di PC con processori Intel adatti al gaming attualmente diffusi in oltre 170 paesi.

Il programma di Boost consiste in un processo di test e certificazione che consente agli sviluppatori di ottimizzare i loro titoli per ottenere il massimo delle prestazioni, oltre ad accedere a strumenti e tutorial per aiutare a pianificare e progettare giochi, librerie gratuite, analizzatori di prestazioni, strumenti per aiutare a programmare in modo più efficiente e ottimizzazioni per prestazioni migliori su architettura Intel.

"I videogame sono una sintesi di contenuti multimediali artistici diversi: scrittura, musica, arte digitale e animazione, il tutto collegato tramite codice. Per chi fosse interessato a creare un videogame da zero, anche solo sapere da dove iniziare può rivelarsi un ostacolo. La buona notizia è che oggi gli strumenti di sviluppo sono diventati più accessibili; molte piattaforme di sviluppo sono scaricabili gratuitamente e non tutte richiedono la conoscenza approfondita di un linguaggio di programmazione o esperienza nella scrittura di codice. Quel che manca, spesso, è la formazione - e per questo motivo abbiamo deciso di affrontare questo argomento sul nostro sito ed incoraggiare a stimolare la propria creatività, creando una guida per iniziare a creare il proprio gioco", ha concluso Gurrieri. Insomma, se volete buttarvi nella mischia non c'è miglior momento per farlo... in bocca al lupo!

1 Commenti
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igiolo01 Luglio 2020, 10:24 #1
in polonia ce l'hanno fatta..

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