Confermati i piani di Valve su Steam per Linux

Si torna a parlare della versione Linux di Steam: Phoronix sostiene di essere stato negli uffici di Valve, riportando che lo stesso Gabe Newell ha confermato l'esistenza del progetto.
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Aprile 2012, alle 09:48 nel canale VideogamesSteam
82 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDi conseguenza si auspica anche una cura maggiore delle distro più famose e come già detto dei driver.
Il punto fondamentale è l'abbandono da parte dei produttori di giochi delle DirectX in favore di OpenGL. Allora si potrebbe garantire una vera portabilità dei giochi su piattaforme software differenti. E questo può avvenire solo se qualche "big" accetta la sfida e ci mette i soldi. Magari se il gaming su linux e su OS X riesce a prendere piede, qualche casa inizierà a pensare ad uno sviluppo multi piattaforma.
Il problema e` che DirectX non e` un'API solo per il 3d come OpenGL, ma per tutto quello che concerne il multimedia (2d, input, audio, ecc). Su Linux occorre indirizzarsi verso alternative non necessariamente mature o stabili ma sicuramente meno "coese".
Credo che la stra-grande maggioranza dei videogiocatori utilizzi mouse e tastiera per giocare, quindi input non è un grosso problema. Già sul versante audio le cose iniziano a farsi un pochino più complicate. Diciamo però che già avere giochi nativi su OpenGL sarebbe un buon inizio, poi il resto verrà da se.
Il problema è solo ed esclusivamente di mercato... se Linux ha l'1%, ci può puntare giusto, giusto chi già utilizza librerie e framework opensource, cioè gli indie che non hanno fondi o necessità di usare grossi middleware.
Finché l'Unreal Engine non lo faranno per Linux, tranquilli che nessuno grande publisher ci punterà, costerebbe troppo convertire i giochi per l'1% del mercato...
Cmq considera che il 90% degli utenti linux utilizzera' 4-5 distro. Le altre sono praticamente inesistenti.
quel che bisogna capire è che per me sviluppatore, da una parte una singola variazione tra una distribuzione e l' altra o tra una release e l' altra, visibile dalla restante userland, (cioè tale per cui io debba inserire un code path ad hoc o produrre un binario che su un' altra non può girare), sostanzialmente mi dà un test case e una release binaria che dovrò internamente gestire e supportare come caso a sè stante (con i costi di supporto che si moltiplicano) per tutta la durata del periodo del suo ciclo di vita in quanto prodotto - e già vedendo che con un singolo binario copro N versioni di Windows mentre me ne servirebbero N (quindi dovrei sostenere costi di sviluppo e supporto che mi aspetto essere anche N volte superiori) per coprire uno solo dei vari sistemi operativi alternativi basati sul kernel linux (una distribuzione, la cui quota è una frazione di quella già irrisoria percentuale attribuita a linux su desktop nel suo complesso) tenderei a dubitare che il gioco valga la candela
a maggior ragione se la finestra utile per la singola release version - specific (poniamo per ubuntu x.y) della mia applicazione o gioco rischia di coincidere non con il ciclo di vita (della durata magari di qualche anno) del mio prodotto ma con i 6 mesi - un anno della versione corrente della distribuzione in uso con cui la successiva non è garantita essere compatibile a livello binario (a meno che non sia una LTS - ma gli utenti delle LTS sono una frazione irrisoria, la maggior parte preferisce restare sulla cresta dell' onda o non è a conoscenza di questo genere di problematiche inerenti la piattaforma che usa...)
a maggior ragione se il rischio di trovarmi in futuro a dover supportare utenti a cui il mio prodotto ha cessato di funzionare a seguito di un aggiornamento invasivo della piattaforma, non è remoto...
Sul lato programmazione credo che anche li imponendo un suo standard per poche distro famose e magari comuni (debian derivate?) poi le altre se vogliono e se hanno utenza che glielo chiede si adeguano, è anche vero che lo standard linux è il codice libero e/o aperto, visto che leggo che la valve è un'azienda atipica niente vieta nuove tipologie di business legate proprio a questa cultura, il primo half life ha fatto un successone (ed i soldi di valve) proprio per l'editing libero (la licenza del gioco la pagavi però
Il prossimo free2play Valve sarà DOTA2... e direi che quello, assieme a TF2, farebbero già abbastanza se ci fosse il cross-platform tra Win, Mac e Linux.
Left 4 Dead non è un gioco da free2play secondo me... è un co-op fondamentalmente, non avrebbe senso.
Left 4 Dead non è un gioco da free2play secondo me... è un co-op fondamentalmente, non avrebbe senso.
forse hai ragione, ma avendo i suoi anni left2 potrebbe fare la fine di TF2 e passare free cogliendo anche l'occasione del passaggio a linux, la notizia avrebbe ancora più importanza e chi non lo ha preso sarebbe incentivato a provare tutto il pacchetto (linux+steam+leftagratis), certo che anche Dota2 non scherza come richiamo, vedremo.
Avevo trovato questa news riguardo left2 (che poi io adoro cmq):
http://www.phoronix.com/scan.php?pa...&px=MTA5MjQ
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