Star Wars Jedi Survivor: l'era della crossmedialità è iniziata

Star Wars Jedi Survivor: l'era della crossmedialità è iniziata

Abbiamo completato il nuovo gioco d'azione con elementi soulslike di Respawn Entertainment ed Electronic Arts. Ecco com'è e come contribuisce alla narrazione crossmediale di Star Wars.

di pubblicato il nel canale Videogames
Electronic ArtsStar Wars
 

Star Wars Jedi Survivor è uscito da qualche giorno, e già se ne è parlato tantissimo. Questo articolo, tuttavia, sarà differente dal solito, perché si concentrerà sulle moderne forme di narrazione, dove prevale, dopo l'epoca della serialità, il concetto di crossmedialità. Seguendo il lascito del Marvel Cinematic Universe, che ha dominato al botteghino e nei gusti degli appassionati, Star Wars sta portando queste nuove forme di racconto a un livello successivo, dove film, serie televisive, romanzi, fumetti e videogiochi si trovano tutti sullo stesso piano, concorrono con pari dignità nel portare avanti il racconto e sono tutti coesi e coerenti tra di loro.

Jedi Survivor punta a replicare il successo e l'apprezzamento che ha ricevuto il suo predecessore, Jedi Fallen Order, che nel 2019 è stato largamente apprezzato per le sue meccaniche soulslike (o soft soulslike), ma anche perché faceva già parte del Canone di Star Wars. È stato a più riprese citato da altre opere canoniche: per esempio un'unità droide BD si scorge in The Book of Boba Fett mentre il pianeta in cui Cal Kestis svolge il suo lavoro di rottamatore, Bracca, è apparso in un episodio di Star Wars: The Bad Batch. Questo seguito lo migliora in vari aspetti, principalmente tecnici, con mondi di gioco più grandi ed esplorabili liberamente (non senza ripercussioni sul piano delle meccaniche di gioco, anche se questo conduce a una serie di problematiche prestazionali), ma soprattutto recepisce i cambiamenti alla narrazione di Star Wars che sono stati introdotti dai più recenti contenuti, serie televisive e romanzi in particolare.

Se non avete sentito mai parlare dell'Alta Repubblica, nello specifico, potreste rimanere disorientati riguardo certe scelte narrative, soprattutto in riferimento a Koboh, uno dei pianeti esplorabili di Jedi Survivor (anzi, forse il più dettagliato). L'Alta Repubblica è un lungo racconto che si compone di tre fasi temporalmente collocato 200 anni prima degli avvenimenti di Episodio I: La minaccia fantasma (precisamente a partire dal 232 BBY, ovvero 232 anni prima della Battaglia di Yavin, quindi degli avvenimenti di Episodio IV: Una nuova speranza). Fino a oggi l'Alta Repubblica si è composto esclusivamente di romanzi e fumetti, mentre debutta per la prima volta in chiave fotorealistica proprio con Jedi Survivor.

Parliamo, quindi, di un momento determinante per l'appassionato di Star Wars che segue tutto, che Lucasfilm sta affidando a un videogioco. Jedi Survivor non si limita a convertire in immagini ciò che abbiamo fin qui solo immaginato con l'Alta Repubblica, ma riunisce varie opere di Star Wars, citandole in vario modo, immergendole nella sua storia e svelando alcuni particolari che segneranno il futuro narrativo della galassia lontana lontana. Parliamo di una storia ambientata nel 9 BBY, 5 anni dopo la storia di Fallen Order (14 BBY) e nello stesso anno in cui sono contestualizzate le vicende della serie televisiva Obi-Wan Kenobi.

Le Guerre dei Cloni sono finite da 10 anni, l'Impero Galattico ha preso il sopravvento e sta progressivamente assoggettando al proprio dominio vari mondi in giro per la galassia. Il protagonista dei due giochi è Cal Kestis, colui che è sfuggito all'Ordine 66 per una serie di fortunate coincidenze e per il sacrificio del suo Maestro, il Lasat Jaro Tapal, e che è rimasto solo in una galassia che ha intrapreso una disperata caccia ai pochi esseri sensibili alla Forza rimasti, con l'Imperatore che ha istituito l'Inquisitorio proprio allo scopo di rendere i Jedi solo un antico ricordo.

Cal è quindi un Jedi rinnegato, al punto che è già tanto chiamarlo così. Senza un Ordine alle spalle è disorientato, ma può anche agire senza dover seguire gli stringenti dettami dell'Alto Consiglio dei Jedi. Nel corso di queste storie userà armi non convenzionali per un Jedi, come il blaster, userà la spada laser per uccidere, e non solo per difendersi (nonostante questo fosse già cambiato per i Jedi durante le Guerre dei Cloni, dove divennero addirittura Generali), e non osserverà la regola che impedisce ai Cavalieri Jedi l'attaccamento, visto che Cal nutre un forte sentimento per Merrin, una Sorella della Notte di Dathomir.

Nel primo capitolo, Cal, insieme a Cere Junda e ad Eno Cordova, aveva tentato (infruttuosamente) di ricostruire l'Ordine dei Jedi ma il gruppo, accortosi di quanto rischioso fosse questo piano, alla fine decise di distruggere l'holocron con la posizione dei bambini sensibili alla Forza, allo scopo di proteggerli dall'Impero. Dopo essersi separato dai suoi amici, e dall'equipaggio della Stinger Mantis che ora pilota, all'inizio di Jedi Survivor ritroviamo Cal intanto a portare a termine una missione per conto del terrorista Saw Gerrera su Coruscant: lui deve rintracciare il Senatore Pau'an (di Utapau, stessa specie del Grande Inquisitore visto in Obi-Wan Kenobi e in Rebels) Daho Sejan per entrare in possesso di dati sul dispiegamento delle forze imperiali.

Ma la sua vera missione è un'altra, come diventa evidente dopo qualche ora di gioco, quando raggiungiamo Koboh prima e Jedha poi. Sì, perché come già in Jedi Fallen Order, i giocatori hanno modo di esplorare, e di vivere come non è possibile con un romanzo o con un film, alcuni tra i pianeti più popolari dell'immaginario di Star Wars. Quando Cal ritrova Cere, ex Maestra Jedi e Padawan di Cordova, si rende conto che il piano della donna è quello di creare un'organizzazione che possa proteggere i Jedi sopravvissuti, i rifugiati dall'Impero e gli altri esseri sensibili alla Forza. Un'organizzazione che prende il nome di Cammino Segreto, e che avevamo già incontrato nella serie Obi-Wan Kenobi.

La saga di Respawn aveva dato molto al Canone già con il primo capitolo. Soprattutto in riferimento agli Zeffo, un antico popolo molto potente nella Forza che abitava nell'omonimo pianeta. Gli Zeffo chiamavano la Forza con il nome di Vento della Vita e, sebbene fossero pacifici, nel corso del tempo diventarono sempre più corrotti fino a cadere nel lato oscuro. Molto interessante anche il riferimento ad Ilum che avevamo avuto nel primo capitolo: questo è il pianeta sacro per i Jedi, dove i giovani iniziati trovano il cristallo kyber per azionale le loro spade laser, ma l'Impero prima, e il Primo Ordine dopo, se ne sono impossessati fino a tramutarlo nella terrificante Base Starkiller che ha devastato diversi pianeti nel settore di Hosnian. Avevamo avuto anche l'introduzione della Fortezza di Nur, la base dell'Inquisitorio, poi rivista in Obi-Wan Kenobi, dove era stata ricostruita seguendo fedelmente i livelli di gioco. Va poi ricordato che, come quasi tutti i contenuti canonici, Jedi Survivor è introdotto da una storia raccontata da un romanzo (già disponibile in italiano), Battle Scars, che unisce le vicende di Fallen Order con quelle del nuovo gioco.

Quanto all'Alta Repubblica, Cal inizia a scoprirne le tracce proprio durante la perlustrazione di Koboh. Scopre che due secoli prima, due Jedi, Santari Khri e Dagan Gera, hanno individuato in questo pianeta un modo per oltrepassare l'Abisso e raggiungere il pianeta segreto di Tanalorr, una risorsa che può diventare inestimabile per il Cammino Segreto. Poter raggiungere una dimensione su cui difficilmente si potrebbero recare le forze Imperiali (che ormai sono dappertutto nel resto della Galassia) potrebbe rappresentare una panacea per tutti i mali per tutti gli esseri sensibili alla Forza in fuga dalle forze dell'Imperatore.

L'Abisso è una nebulosa mortale che può essere oltrepassata solamente servendosi di una bussola messa a punto proprio durante l'epoca dell'Alta Repubblica. Tuttavia, in quel periodo, la Repubblica stessa e l'Alto Consiglio dei Jedi cominciarono a dubitare se quella fosse effettivamente la strada giusta. In questa epoca, infatti, l'Alta Repubblica è sotto attacco da parte di un gruppo di predoni spaziali insaziabili, armati fino ai denti e guidati dai membri di una specie, gli Evereni, che ha subìto tanti torti da odiare quasi tutto il resto della galassia. Quando i Nihil si recano su Koboh per impossessarsi della tecnologia della Repubblica per attraversare l'Abisso, alcuni, tra cui Dagan Gera, ritengono che bisogna proseguire, mentre altri demordono. Consentire ai Nihili di raggiungere Tanalorr potrebbe, infatti, avere ripercussioni devastanti.

L'ostilità ai piani per raggiungere la meta promessa di Tanalorr, portano Dagan ad allontanarsi progressivamente dall'Ordine e a cadere nel lato oscuro. Dopo essere stato messo in stasi in una vasca di bacta, anche se sono passati due secoli, Dagan - che appartiene a una specie sconosciuta - si ritrova al cospetto di Cal, e inizia con il giovane ragazzo un lungo conflitto. Questo dà modo all'appassionato non solo di scoprire visivamente per la prima volta i peculiari abbigliamenti dei Jedi dell'epoca dell'Alta Repubblica e gli iconici Nihil (seppure fugacemente) ma anche di combattere contro un Jedi dell'Alta Repubblica.

Le esigenze di gameplay portano la serie di Respawn Entertainment a riesumare dei Jedi, o comunque degli utilizzatori di spade laser (ricordiamoci l'impostazione soulslike che prevede combattimenti in cui tempismo, parate e schiavate sono gli elementi cardine), motivo per cui il confronto con Dagan Gera ricorda quello che Cal nel primo capitolo aveva avuto con l'altro ex-Jedi passato al lato oscuro Taron Malicos.

La storia di Koboh nel periodo dell'Alta Repubblica non appare direttamente in nessun romanzo o fumetto, ed è stata scritta espressamente per Jedi Survivor. Ma ciò che stupisce è proprio questo continuo rimando di riferimenti e citazioni ai contenuti di questa epoca, al punto da farla diventare un tassello fondamentale di Jedi Survivor, unitamente ai riferimenti ad altri contenuti, come nel caso di Obi-Wan Kenobi, come abbiamo visto. Come gli esperti confermeranno, un episodio qualsiasi di queste serie televisive necessita di lunghissime guide per poter capire tutte le citazioni al suo interno: gli autori della storia di Jedi Survivor, supportati dal Lucasfilm Story Group (ovvero il consorzio che si occupa di vagliare la coerenza fra tutti i contenuti), si sono sforzati di perseguire il più possibile lo stesso tipo di approccio. Che porta a risultati ancora più profondi in un videogioco, il quale offre la capacità di esplorare liberamente e di imbastire dialoghi prolungati con i personaggi. Solo per citare un esempio, nel Saloon di Pyloon di Greez Dritus un personaggio si dice originario del pianeta di Riosa, che ha pochissime apparizioni nel Canone e che venne originariamente introdotto in un romanzo, Bloodborne. Riosa è il pianeta natale del co-protagonista di questo romanzo, il senatore Ransolm Casterfo, colui che ha rivelato al Senato, e quindi all'intera galassia, il vero retaggio familiare di Leia Organa, ovvero di essere la figlia di Darth Vader, con non poche conseguenze...

Su Koboh, Cal incontra un gruppo criminale, conosciuto come i Predoni del Caos (il quale peraltro ha riprogrammato un esercito di droidi da battaglia delle Guerre dei Cloni), che si contende con l'Impero il controllo del pianeta, e che è sulle tracce delle scoperte realizzate ai tempi dell'Alta Repubblica. A guidarli è un Gen’dai, Rayvis. Questa specie era stata originariamente introdotta dalla serie animata Legends Clone Wars (da non confondersi con la canonica The Clone Wars) e aveva fatto solo fugaci apparizioni nel Canone, fondamentalmente solo in alcuni fumetti. Il videogioco ha dunque il pregio di canonizzarla.

I Gen’dai sono molto rari nella galassia, e ciascuno di loro può vivere per migliaia di anni (ancor più rispetto ai personaggi più longevi dell'immaginario che finora abbiamo conosciuto, come Maz Kanata o Yoda) ed è molto difficile da uccidere in combattimento. Il loro pianeta è stato devastato migliaia di anni prima di questi avvenimenti, e ora i pochi Gen’dai sopravvissuti vagano per la galassia.

Cal richiama, inoltre, alcune abilità nella Forza che abbiamo visto in altre opere di Star Wars. Oltre a quelle più evidenti, ci piace sottolineare la psicometria: come il Maestro Quinlan Vos prima di lui (anch'egli sopravvissutto all'Ordine 66 come apprendiamo, ancora una volta, da Obi-Wan Kenobi), può accedere alle memorie del passato entrando in contatto con gli oggetti appartenuti alle persone. Questo gli consente di percepire avvenimenti remoti, anche risalenti all'Alta Repubblica, e capire lo stato d'animo degli altri.

Quanto alle meccaniche di gioco, il principale passo in avanti rispetto al capitolo precedente riguarda i nuovi mondi aperti. Questi danno all'appassionato di Star Wars il piacere di esplorare nel dettaglio alcuni pianeti iconici come Jedha (dove la Forza è molto potente e il cui debutto risale al film Rogue One, il realtà una luna conosciuta anche come Luna del Pellegrino dove vari gruppi di studiosi della Forza nelle varie epoche si sono radunati per esternare il proprio punto di vista), di interagire con personaggi non giocanti e di andare in giro liberamente, anche a godersi la quotidianità dell'immaginario di Star Wars. Perlomeno dal nostro punto di vista, questa componente è molto più stimolante rispetto al resto delle meccaniche di gioco, che risultano essere, come già nel primo capitolo, molto derivative.

Da questo punto di vista entrambi i giochi sono migliorabili perché, semplicemente, potrebbero essere più innovativi. La parte squisitamente di combattimento ricorda molto Dark Souls, anche se qui Respawn ha introdotto vari stili di combattimento che possono ampliare le strategie. Cal è dotato di due spade laser che può fondere insieme in una doppia lama o usare separatamente mentre, quando entrerà in possesso del blaster, potrà usare insieme quest'ultimo con la spada. Il blaster, impostato in modalità stordente, gli consentirà di arrestare momentaneamente i nemici.

Con la doppia lama, Cal è più efficace contro i gruppi di nemici, mentre le due spade laser separate lo rendono più forte nei combattimenti contro i boss (che, come in un consueto soulslike, rappresentano la principale sfida). Tra un gruppo di nemici e l'altro ci sono i punti di meditazione, che consentono di ripristinare le risorse vitali ma comportano la riapparizione di tutti i nemici (anche questo in ossequio ai soulslike). Più interessanti i poteri della Forza dato che Cal non solo potrà spingere o attrarre a sé i nemici ma anche usare i trucchi mentali Jedi per obbligarli ad agire per il suo tornaconto personale. Potrà indurli a combattere tra di loro o a sbloccare dei passaggi altrimenti invalicabili. Altro potere molto forte è quello dell'Attrazione: Cal può attrarre a sé dei bersagli e poi trafiggerli con la spada laser, un potere molto simile allo strangolamento della Forza, anch'esso normalmente ricondotto al lato oscuro. E, ancora, in certe fasi di gioco Cal è accompagnato da alleati, che lo aiutano nei combattimenti e nella risoluzione dei puzzle, tra cui Merrin e Bode Akuna, un altro membro della squadra di Gerrera.

La presenza di mondi di gioco molto più grandi, con la possibilità di esplorarli lungamente, insieme a molte aree con puro platforming, diluisce i combattimenti all'interno dell'azione di gioco complessiva, rendendoli meno centrali rispetto a Jedi Fallen Order. Restano comunque abbastanza tosti da affrontare, e richiedono tempismo e dedizione, ma complessivamente Jedi Survivor sembra un filo meno difficile rispetto al suo predecessore. I combattimenti con la spada laser, efferati e crudi, rimangono uno degli aspetti migliori del gioco, anche perché tornano i poteri tipici dei Jedi come la capacità, agendo con il giusto tempismo, di rimandare al mittente i colpi esplosi dai blaster. Con cinque livelli di difficoltà, inoltre, tutti i giocatori possono trovare la sfida che cercano, sia coloro che vogliono semplicemente godersi la storia che coloro che vanno alla ricerca di un'esperienza in stile soulslike.

Gli spazi aperti esplorabili prevedono, inoltre, tutta una serie di sfide di tipo platformer che ricordano le meccaniche di un Uncharted o di un Tomb Raider. Le parti con i salti sono spesso talmente complesse da richiedere l'uso di una olomappa, con cui i giocatori possono orientarsi e individuare come procedere. Quando i pianeti si sbloccheranno nella loro natura da mondo aperto (serve qualche ora di gioco perché accada), inoltre, consentiranno al giocatore di andare in giro per trovare collezionabili che modificano esteticamente il personaggio protagonista e il suo droide BD-1, ma anche di intercettare personaggi non giocanti e reclutarli, dedicarsi alla pesca o al giardinaggio, agire come cacciatore di taglie e consegnare alla "giustizia" alcuni criminali, e affrontare altre attività che potremmo definire "quotidiane" in un immaginario vasto come quello di Star Wars. Interloquire con i personaggi non giocanti ci porterà a scoprire informazioni importanti per rintracciare nuove reclute e luoghi segreti che custodiscono tesori e potenziamenti.

Cal può migliorare le sue abilità in vari aspetti: oltre che nell'uso della spada laser, anche nella Forza e nelle capacità difensive. Il giocatore può decidere di specializzarlo nelle tattiche per stordire o mettere gli avversari gli uni contro gli altri, o può dotarlo di una serie di attacchi con le spade laser. Ci sono anche i Benefici, che vanno a migliorare le statistiche di Cal in resistenza, destrezza, mira, equilibrio e altre qualità (solo tre benefici possono essere installati contemporaneamente, a meno di opportuni potenziamenti).

In realtà il gameplay di Jedi Survivor, come quello del suo predecessore ma il discorso potrebbe essere esteso a molti altri videogiochi, va in conflitto con la narrazione. Appartenere a un universo continuo e coeso, come lo è quello del Canone, infatti, per questi giochi comporta un grande valore aggiunto, come abbiamo detto, ma anche degli aspetti negativi. Innanzitutto, non è credibile che un Jedi vada in giro ad uccidere assaltatori (sono persone!) e altre forme di vita senzienti, oltretutto in queste misure e con questa violenza. Inoltre, è molto curioso che un Jedi si comporti come un acrobata scalando montagne nel tempo libero e ricorrendo ad espedienti (quando la Forza dovrebbe consentirgli di superare gli ostacoli con facilità).

Il gameplay di un videogioco, in altri termini, comporta un grosso lavoro di sospensione dell'incredulità. Ma questo non vale solo per Star Wars. Cito per meglio spiegarmi, ancora una volta, Uncharted: nella parte cinematografica della serie di Naughty Dog abbiamo un protagonista archeologo pacato e impegnato nello studio per cercare di capire i misteri delle antiche civiltà ma, quando la parte narrativa si esaurisce, e torna il gameplay, ecco che inizia a uccidere, letteralmente, eserciti di avversari. E dopo, come se nulla fosse, riprende a studiare e a ragionare sul passato.

Il Canone è un'arma a doppio taglio per Jedi Survivor anche per la sua stessa storia. Soprattutto quella del primo capitolo era inconcludente, perché il giocatore sa fin troppo bene che l'Ordine dei Jedi, in questa fase, non potrà essere ricostruito, e che il piano di Cal e di Cere inevitabilmente fallirà. Con questo secondo capitolo le cose cambiano considerevolmente, perché l'incrocio con certi aspetti della storia di Obi-Wan Kenobi è molto interessante, così come lo è il riferimento all'Alta Repubblica e, ancora di più, all'Abisso. Quest'ultimo, in qualche modo, potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale per la storia futura di Star Wars, andando a spiegare alcuni aspetti che erano rimasti da tempo senza risposta: dove si trovano Ahsoka Tano, Ezra Bridger e Thrawn durante gli avvenimenti della trilogia originale? Si tratta, infatti, di un luogo fuori dalla galassia conosciuta e, dopo averlo raggiunto, si vive in una dimensione in qualche modo parallela rispetto a quella consueta. Non è detto che ci sia una correlazione diretta (come Ezra sarebbe potuto entrare in contatto con la bussola necessaria per raggiungere Tanalorr?) tra le vicende di Jedi Survivor e il destino dei personaggi che abbiamo menzionato (e quindi con la fine di Rebels) ma potrebbero esserci dei punti di contatto fra le due situazioni.

Il senso di questo discorso è che, se la storia di Jedi Survivor è perfettamente calata nel Canone di Star Wars, lo stesso non può dirsi del gameplay. Va considerato canonico per la prima, ma non canonico per il gameplay, fermo restando il punto che Cal non è un Jedi nella classica accezione del termine, e che quindi non segue le regole dell'Ordine, come abbiamo detto.

Poi c'è tutta la questione tecnica, croce e delizia di Jedi Survivor in questa fase di lancio. Iniziamo dicendo che Respawn Entertainment ha fatto un lavoro egregio sul piano della complessità poligonale e dell'orizzonte visivo. In certi scorci, Jedi Survivor offre probabilmente una grafica accattivante come pochissimi (o nessuno) altri videogiochi. Le distese desertiche di Jedha, con le incessanti tempeste di sabbia, o gli sporchi bassifondi di Coruscant, a tratti strappano un'espressione di stupore. Respawn dà la sensazione di non aver voluto scendere a compromessi soprattutto dal punto di vista dell'orizzonte visivo, e questo ha conseguenze anche per il gameplay: alcuni enigmi nella sfera platforming richiedono aree molto vaste, che il giocatore deve visualizzare nella loro interezza per "sbrogliare" il puzzle.

Il risvolto della medaglia è che senza una consistente dotazione di memoria (soprattutto sulla scheda video) si assiste a rallentamenti vistosi e, senz'altro, poco piacevoli. Inizialmente si ha la sensazione che i rallentamenti siano casuali ma, prestando bene attenzione, si fa caso al fatto che corrispondono a quei momenti in cui il motore grafico sta caricando le aree di gioco più grandi. Infatti, l'azione di gioco non viene mai completamente arrestata per fare spazio a un caricamento: è continua per l'intera esperienza (al di là di un, comunque non breve, caricamento iniziale). Il fatto che siano la definizione poligonale e l'orrizonte visivo a compromettere le prestazioni è confermato dall'impossibilità a recuperare frame al secondo riducendo il livello di dettaglio: anche abbassare la qualità delle texture o degli effetti visivi, infatti, non cambia le cose in maniera consistente. Gli sviluppatori di Jedi Survivor hanno già ammesso le lacune di questo motore e hanno promesso che sarà costantemente migliorato nel corso del tempo: in effetti, risultati confortanti sono stati già ottenuti con le prime patch.

Insomma, Respawn ha dato la sensazione di aver voluto fare il passo più lungo della gamba, anche perché quasi tutti gli ambienti di gioco, così come i personaggi che li popolano, sono dettagliatissimi. Inoltre, è disponibile anche il Ray Tracing, in un'implementazione che non può certo definirsi banale.

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

Con Ray Tracing abilitato, la schermata di gioco è ben diversa, con ombre, occlusione ambientale e luci molto più realistiche. È evidente che il calcolo della schermata finale è determinato da un maggior numero di rimbalzi dei raggi di luce. Inoltre, mentre nelle sequenze notturne i riflessi non sono determinanti, in quelle diurne, con Ray Tracing abilitato, sono decisamente migliori e più naturali.

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

A sinistra senza Ray Tracing, a destra con Ray Tracing

La componente tecnica di Jedi Survivor è degna di menzione anche per quanto riguarda l'audio. Non solo i suoni dei combattimenti, degli assaltatori e di tutte le altre minacce sono efferati e crudi come è giusto che siano, ma anche l'accompagnamento musicale delizierà l'appassionato di Star Wars. Tanti oggetti producono i loro suoni, il che crea una sfera uditiva a 360 gradi non solo piacevole, ma anche in grado di immedesimare il giocatore, e questo vale soprattutto per le fasi di esplorazione. Inoltre, Jedi Survivor è interamente localizzato in italiano, sia per i testi che per quanto riguarda il parlato, con un lavoro di doppiaggio eccellente in quasi tutte le parti, con il solo Rayvis alquanto migliorabile.

Cosa dire, quindi, in ultima istanza per Jedi Survivor? L'appassionato di Star Wars troverà sicuramente tanti spunti interessanti, che manterranno vivido questo gioco nel corso degli anni, come sempre accade con i contenuti di Star Wars che fanno parte di questo quadro più grande che risponde al nome di Canone. In particolare, è interessante l'unione tra i riferimenti all'Alta Repubblica e quelli relativi alla serie TV Obi-Wan Kenobi. Per questi motivi, anche per i suoi continui plot wist, la trama è più interessante rispetto a quella del precedente capitolo, e anche perché raffigura una personalità interessante per il suo protagonista, Cal Kestis, che rinuncia a essere un Jedi in maniera tormentata e non superficiale, per tornare a essere un "uomo normale".

Per quanto riguarda le meccaniche di gioco, invece, Jedi Survivor, come il suo predecessore, ci sembra eccessivamente derivativo, soprattutto per quanto riguarda la componente platforming, comunque predominante in termini di tempi di gioco. Pregevole il comparto tecnico, al netto dei problemi prestazionali (che si spera possano essere risolti con le future patch), per grafica, animazioni e audio. E anche perché ha dato modo agli sviluppatori di creare mondi aperti diffusamente interessanti, soprattutto per quanto riguarda Koboh e Jedha.

Abbiamo completato Jedi Survivor in circa 30 ore, concentrandoci sulla storia principale e affrontando un numero medio di attività facoltative. Si tratta di una longevità importante, superiore di quasi il doppio rispetto a quella del capitolo precedente, sottolineando ulteriormente la bontà del mondo aperto. Anche perché le attività facoltative sono disponibili in numero decisamente consistente (anche se in molti casi risultano ripetitive): se vengono affrontate tutte, la longevità di Jedi Survivor può spingersi alle 50 ore.

Per concludere, Jedi Survivor è quindi un gioco divertente, come il suo predecessore, più grande e tecnicamente migliore. Non si può definire un capolavoro sul piano delle meccaniche di gioco, non riuscendo, a mio modo di vedere le cose, a superare i limiti di Fallen Order. Ma per l'appassionato di Star Wars, e per la nuova impostazione crossmediale della galassia lontana lontana, può risultare determinante stabilendo degli incroci che hanno il potenziale per rimanere memorabili.

32 Commenti
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Max_R05 Maggio 2023, 17:10 #1
Mi sfugge la mania di adoperare paroloni altisonanti per cose e situazioni sempre esistite
Bye
Qarboz05 Maggio 2023, 22:29 #2
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link all'Articolo: https://gaming.hwupgrade.it/articol...iata_index.html

Abbiamo completato il nuovo gioco d'azione con elementi soulslike di Respawn Entertainment ed Electronic Arts. Ecco com'è ed ecco come contribuisce alla narrazione crossmediale di Star Wars.


Il doppio ecco nel sottotitolo mi mancava; ora aspetto l'ecco triplo carpiato poi sarò veramente felice
igiolo06 Maggio 2023, 00:33 #3
bell'articolo
effettivamente il come si incastoni nella narrativa canonica è interessante
jepessen06 Maggio 2023, 10:09 #4
Saro' cecato, ma solo io non vedo praticamente nessuna differenza fra raytracing e no raytracing, a parte il riflesso sull'acqua (ma quello senza raytracing pare solo diverso, non migliore)?

A parte questo, sembra un gioco interessante. Spiace solo che non riuscirei a godermelo appieno, piu' che altro perche' della storia di star wars so ben poco, a parte i film principali...
maxi039507 Maggio 2023, 02:17 #5
un giocone,lo prendero' piu' avanti.
maxnaldo07 Maggio 2023, 08:40 #6
Originariamente inviato da: jepessen
Saro' cecato, ma solo io non vedo praticamente nessuna differenza fra raytracing e no raytracing, a parte il riflesso sull'acqua (ma quello senza raytracing pare solo diverso, non migliore)?

A parte questo, sembra un gioco interessante. Spiace solo che non riuscirei a godermelo appieno, piu' che altro perche' della storia di star wars so ben poco, a parte i film principali...


è quello che dico anche io, e poi mi pare che con RT attivo tutto diventi più buio e scuro. Si nota solo nei riflessi dell'acqua in cui compaiono i dettagli degli oggetti riflessi dalla scena circostante. Sarà anche più realistico a livello visivo ma è un po' come per l'occlusione ambientale, che mi ha sempre dato l'idea che mi scurisca tutto togliendomi anche visibilità nei punti con meno luce.

probabilmente dipende da gioco a gioco e da come è stato implementato dagli sviluppatori, ma qui mi pare che faccia poca o nulla differenza sull'impatto visivo.
ningen07 Maggio 2023, 18:01 #7
E' (o era) davvero così disastroso il porting pc?
Ho sentito che sono usciti dei fix per sistemare la situazione ma per lo meno ora è dignitoso?
Karnak07 Maggio 2023, 22:05 #8
Si sa se e quando sarà incluso nel Game Pass?
Sono indeciso se comprarlo adesso o aspettare l'eventuale inserimento sul GP.
belta08 Maggio 2023, 08:17 #9
Originariamente inviato da: jepessen
Saro' cecato, ma solo io non vedo praticamente nessuna differenza fra raytracing e no raytracing, a parte il riflesso sull'acqua (ma quello senza raytracing pare solo diverso, non migliore)?

A parte questo, sembra un gioco interessante. Spiace solo che non riuscirei a godermelo appieno, piu' che altro perche' della storia di star wars so ben poco, a parte i film principali...


Stessa mia impressione, però il riflesso con il rt è uno spettacolo.
igiolo08 Maggio 2023, 08:49 #10
Originariamente inviato da: maxnaldo
è quello che dico anche io, e poi mi pare che con RT attivo tutto diventi più buio e scuro. Si nota solo nei riflessi dell'acqua in cui compaiono i dettagli degli oggetti riflessi dalla scena circostante. Sarà anche più realistico a livello visivo ma è un po' come per l'occlusione ambientale, che mi ha sempre dato l'idea che mi scurisca tutto togliendomi anche visibilità nei punti con meno luce.

probabilmente dipende da gioco a gioco e da come è stato implementato dagli sviluppatori, ma qui mi pare che faccia poca o nulla differenza sull'impatto visivo.


concordo
implementato maluccio assai, e NON essendoci il DLSS, impatta abbastanza pure

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