Phoenix Point: ennesimo clone di X-COM o qualcosa in più?

Phoenix Point: ennesimo clone di X-COM o qualcosa in più?

Phoenix Point è finalmente disponibile all'acquisto tramite Epic Games Store. Sotto la responsabilità di Julian Gollop, autore dell'X-COM originale degli anni '90, Phoenix Point è sviluppato dalla software house bulgara Snapshot Games su piattaforma Unity.

di pubblicato il nel canale Videogames
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[HWUVIDEO="2852"]Phoenix Point: recensione[/HWUVIDEO]

Dopo diversi mesi di attesa, Phoenix Point è finalmente tra di noi. Gli appassionati di strategici a turni che amano X-COM, lo conoscono bene. C'è stata una forte promozione tramite social network per un gioco diretto da Julian Gollop, il designer britannico che ha dato i natali alla serie X-COM nel 1994 insieme al fratello Nick. Recentemente, Gollop si è trasferito in Bulgaria, a Sofia, e ha fondato Snapshot Games proprio con l'obiettivo di riportare il genere alle origini con Phoenix Point.

Sotto la responsabilità di Julian Gollop, autore dell'X-COM originale degli anni '90, Phoenix Point è sviluppato dalla software house bulgara Snapshot Games su piattaforma Unity
Da una parte, quindi, Phoenix Point è il classico strategico a turni con elementi da gioco di ruolo mentre dall'altra recepisce tutte le novità apportate al genere dai recenti X-COM di Firaxis Games, che sono ormai diventati un punto di riferimento per gli strategici a turni di questo tipo. Diciamo subito che è in particolare un elemento a fare la differenza, molto importante in termini di ritmi di gioco, di dinamicità e di possibilità strategiche: la balistica dei colpi in Phoenix Point è calcolata in tempo reale come accadrebbe in un gioco d'azione e, in particolare, in uno sparatutto.

Questo vuol dire che non viene indicata la probabilità di riuscita del colpo in maniera numerica come accade nei recenti X-COM, ma la riuscita dipende da un insieme di fattori, ovvero dalla caratteristiche dell'arma, dalla posizione del soldato sul campo di battaglia, dai movimenti del nemico, e altro ancora. Quando cliccherete sul pulsante di sparo sarà come quando cliccate sul grilletto di un'arma in uno sparatutto: ovvero, tutto è in tempo reale e per certi versi imprevedibile. Naturalmente, questo conferisce ampie opportunità strategiche.

In modalità manuale (si può scegliere di procedere in automatico qualora non si avesse la necessità di sparare con precisione), quando il gioco è in pausa, si sceglie la parte del corpo del nemico da mirare. Il sistema ricorda il Vault-Tec Assisted Targeting System di Fallout 3 e 4. La decisione sulla parte da mirare dipende da una moltitudine di fattori, a partire dal fatto che alcuni nemici potrebbero essere dotati di scudi che impediscono di mirare a parti specifiche. Alcune parti del corpo, poi, sono più protette di altre, e all'efficacia del colpo va sottratta la capacità difensiva dei pezzi di armatura equipaggiati dal bersaglio. Quindi, sparare alla testa è più efficace perché c'è meno armatura da quelle parti, ma comporta un rischio più elevato di mancare il colpo.

Ci sono due cerchi in corrispondenza del mirino: nel cerchio esterno ricadrà il 100% dei colpi mentre c'è una probabilità del 50% che un colpo ricada nella zona evidenziata dal cerchio interno. Un'arma più precisa, come il fucile da cecchino, genererà cerchi più piccoli, mentre un'arma meno precisa, come un cannone pesante, più grandi. Una volta che una parte del corpo non ha più risorse vitali quell'unità dovrà farne a meno per l'intera durata della missione, anche nel caso ricorra a un medikit. Un braccio irrimediabilmente ferito rimarrà tale anche dopo aver usato il medikit, e se impugna un'arma, questa sarà definitivamente inutilizzabile per il resto della missione. Portare a termine la missione, invece, genera l'effetto inverso: ovvero, non verrà ripristinato il computo complessivo delle risorse vitali ma l'arto ferito ritornerà a essere attivo. Il giocatore ha libertà sugli oggetti da colpire: per esempio può mirare e far esplodere un barile esplosivo o ferire un compagno di squadra.

Questo si fonde a un'infrastruttura di gioco molto derivativa rispetto ai recenti X-COM. Le mappe, comunque variegate generate all'interno di un buon numero di scenari di fondo, non sono molto più ampie e il numero di soldati coinvolti è simile a quello che si riscontra nei giochi di Firaxis. Le mappe sono divise in quadrati e in ciascuno di essi può sostare un solo soldato per volta: ogni quadrato, poi, si caratterizza per certe condizioni di base che alterano lo stato in battaglia del soldato.

Rispetto a X-COM, però, i ritmi sono molto più alti, perché i soldati possono compiere un maggior numero di movimenti, come ad esempio andare a ripararsi dopo aver sparato. L'incontro col nemico è molto più agevolato, e non ci sono quasi mai tempi morti, ad esclusione praticamente del solo primo turno, quando il giocatore è chiamato a prendere confidenza con la mappa. Poi si spara, si scappa e ci si protegge, oltre a gestire le varie armi. La ricarica è meno incombente che in X-COM, perché i caricatori delle armi sono più grossi, mentre le caratteristiche dei soldati e le loro abilità sono molto simili. Le coperture sono meno cruciali rispetto all'altro gioco di strategia a turni, il che conferisce una sensazione di maggiore libertà nei movimenti sul campo di battaglia. Bisogna prestare attenzione alla quantità di proiettili residui, visto che in molte missioni si consumano molti proiettili, soprattutto se le tattiche non sono sufficientemente efficaci. Gli operativi dispongono di uno zaino che può essere riempito di oggetti utili (se troppo pesante rallenta il soldato). Andare a recuperare oggetti dallo zaino costa un Punto Azione. Inoltre, va considerato che i nemici possono lasciare cadere degli oggetti sulla mappa, che possono essere raccolti e subito utilizzati. I membri della squadra Phoenix, poi, possono scambiarsi oggetti durante la missione.

La balistica dei colpi in Phoenix Point è calcolata in tempo reale come accadrebbe in un gioco d'azione e, in particolare, in uno sparatutto
Ci sono complessivamente sette classi per gli agenti in Phoenix Point, tre di base e altre quattro sbloccabili in seguito all'interazione con le altre fazioni. Si tratta di: Assault, Heavy, Sniper, Technician, Infiltrator, Berserker e Priest. Una volta giunti al livello 4 di esperienza, inoltre, i soldati si possono configurare in modalità multi-classe, il che permette di associare abilità di natura differente e di padroneggiare armi differenti rispetto a quelle associate alla classe di origine.

Due i principali difetti rispetto a X-COM. L'interfaccia utente è ridotta all'osso e comporta un primissimo contatto con il gioco molto deludente. Si ha sempre la sensazione di possedere troppe poche informazioni in un contesto rudimentale. Phoenix Point è un progetto indipendente e, purtroppo, in certe componenti paga una certa approssimazione. Rimane un titolo molto profondo con una campagna decisamente longeva, che condivide vari aspetti con gli X-COM tradizionali e di Firaxis come il cosiddetto "indice di delirio onirico", ovvero l'equivalente del Progetto Avatar che in X-COM rende vano ogni sforzo di respingere la minaccia aliena se non si agisce opportunamente per tempo. Il delirio onirico cresce se non si attaccano per tempo le tane dei Pandora.

L'altro limite, a mio modo di vedere le cose, riguarda la caratterizzazione dei soldati. Sarà che sono quasi interamente coperti da armature, ma in X-COM di Firaxis ci si affeziona di più ai propri operativi sul campo di battaglia, al punto che perdendone uno quasi sempre si finisce per ricaricare. Qui si ha a che fare con un numero minore di operativi, oltretutto con limitate opportunità di personalizzazione soprattutto in termini di albero delle abilità. X-COM sfrutta una serie di trucchi per creare questo rapporto tra giocatori e agenti, come la nazionalità di ciascuno di essi, oltre ovviamente alla versatilità di Unreal Engine 4 nella modellazione dei volti.

In Phoenix Point i giocatori devono riprendere il controllo della Terra dopo che un disastro nucleare ha innescato una mutazione su larga scala. Parliamo di un gioco di combattimento tattico a turni su mappe generate proceduralmente e con una componente di gestione su scala globale.

A seguito di un disastro ambientale, è apparso quello che viene conosciuto come Pandoravirus, il quale ha iniziato a rimodellare tutte le creature, compresi gli esseri umani, in orribili mutanti. Incapace di arrestare l'incedere del virus, la civiltà umana è stata spazzata via nella quasi totalità e rimangono solo piccole enclavi, ognuna con una propria organizzazione e con propri principi. Il Progetto Phoenix, un antico piano di sicurezza contro la catastrofe globale, è rimasto l'unica risorsa per l'essere umano.

I giocatori devono ricercare nuove tecnologie e tecniche di sopravvivenza, stringere alleanze con le fazioni sopravvissute e pianificare le operazioni militari. A partire dalla base Phoenix Point si imbarcheranno in un lungo viaggio, dove gli alieni potrebbero non essere l'unica minaccia.

Il Pandoravirus è in grado di realizzare delle mutazioni portando sul campo di battaglia creature con caratteristiche sempre diverse. La minaccia aliena dei Pandora quindi si evolve nel corso della partita in funzione delle tattiche dei giocatori, acquisendo delle difese molto alte contro un certo tipo di attacco se il giocatore non muta continuamente le sue tattiche.

Una differenza rispetto a X-COM, invece, riguarda la presenza di grossi boss con comportamenti articolati. Possono generare degli alleati, coprirsi in vario modo e si caratterizzano per un vasto numero di parti del corpo, che vanno esaminate per poter essere sfruttate nel modo giusto e arrecare quanti più danni possibile. Inoltre, gli ambienti di gioco sono distruttibili: dove fino a un attimo prima c'era una copertura che successivamente potrebbe non esserci più, con ripercussioni sulle strategie.

Alla parte di strategia sul campo di battaglia, come vuole la tradizione di questo stile di gioco, si aggiunge la componente gestionale, che si svolge sulla mappa del "Globo". I soldati si spostano a bordo della Manticore, una nave spaziale che permette di recarsi dalla base Phoenix Point agli altri punti sensibili della mappa. Esplorare e indagare consente di ottenere risorse per migliorare il proprio equipaggiamento e adattarsi ai cambiamenti dei Pandora. Inoltre, si possono fabbricare diverse Manticore e altri tipi di mezzi di trasporto, in modo da poter gestire più di una squadra di agenti (al massimo una Manticore ne può ospitare 6).

Durante l'esplorazione, il giocatore si imbatterà in altre fazioni umane: Synedrion, Discepoli di Anu e Nuova Gerico. Ciascuna di esse si distingue per una precisa filosofia nel modo di affrontare il Pandoravirus, ha basi con specifiche caratteristiche e soldati equipaggiati in un certo modo. Il giocatore può visitare le basi delle altre fazioni per fare delle razzie e impossessarsi di risorse, ma anche per arruolare soldati con le caratteristiche specifiche, l'equipaggiamento, l'armatura e le armi di quella fazione.

I Synedrion vogliono provare a ricostruire una società utopica che metta al centro la natura e impedisca il ripetersi degli errori che hanno portato all'innesco del Pandoravirus. I Discepoli di Anu hanno stabilito un ordine religioso con la finalità di controllare e trasformare in arma i Pandora. L'approccio di Nuova Gerico è ancora più militare, visto che il loro obiettivo è di reimpossessarsi della Terra dalla bruma (mist) e sradicare completamente la presenza dei Pandora. Il giocatore intrattiene rapporti con ciascuna di queste fazioni, con cui può essere alleato o in conflitto. Le fazioni sono in continua battaglia tra di loro e chiedono alla squadra Phoenix di portare a compimento delle azioni per danneggiare i rivali.

Questo punto è abbastanza contraddittorio, perché il giocatore si trova a compiere azioni di sabotaggio o furto contro fazioni che fino a un attimo prima erano sue alleate, e che torneranno ad essere alleate dopo qualche turno. Bisogna considerare che Phoenix Point è ambientato in un mondo post-apocalittico, ridotto a brandelli e dove ormai vale tutto. Allo stesso tempo, questo modus operandi fa perdere coerenza a un immaginario comunque molto frastagliato contrassegnato da avvenimenti, personaggi storici e luoghi di interesse, come testimonia la Phoenixpedia. Dal punto di vista della commistione delle tecnologie e dei rapporti con le fazioni, per altri versi, Phoenix Point ricorda ancora una volta X-COM, precisamente l'espansione War of the Chosen.

Altro punto critico è la conformazione di certe missioni, principalmente quelle che richiedono il sabotaggio delle risorse appartenenti a una delle varie fazioni o che richiedono di prelevare un oggetto e portarlo al punto di estrazione. Queste missioni si prolungano per diversi turni dopo che la parte strategica nevralgica dell'operazione si è conclusa, con turni che hanno poco senso sul piano delle tattiche ma prevedono, appunto, solamente la distruzione di oggetti statici o il loro trasporto verso l'estrazione.

Al tempo stesso, bisogna dire come nelle missioni avanzate funzioni il sistema di evoluzione dei Pandora, visto che si doteranno di armi e protezioni in grado di contrastare efficacemente il modo in cui il giocatore ha migliorato le proprie truppe.

Si noti che il gioco è localizzato in italiano per quanto riguarda i testi, mentre il parlato rimane in inglese (peraltro pronunciato con forte accento dell'Est Europa).

In definitiva, Phoenix Point soddisfa le aspettative degli appassionati solo in parte. Ci si aspettava qualcosa in più sul piano tecnico e sulla varietà rispetto a X-COM, oltre che sul piano della personalizzazione e del potenziamento degli operativi. Detto questo, la balistica dei colpi in tempo reale rappresenta un cambiamento di fondamentale importanza, perché rende l'azione più dinamica, le strategie più profonde e conferisce maggiore libertà decisionale al giocatore. Ottima la sfida con i nemici, che si evolvono nel corso della campagna sulla base delle tattiche dei giocatori, e con boss con comportamenti interessanti che innescano battaglie appaganti quando portate a termine con esito positivo. Nonostante i suoi limiti, Phoenix Point è un gioco a cui l'appassionato di strategici a turni dovrebbe dare una chance.

PRO

  • Grande profondità strategica che l'appassionato del genere apprezzerà
  • La balistica dei colpi in tempo reale costituisce un'innovazione importante rispetto alla struttura classica
  • Nemici e boss con caratteristiche e comportamenti interessanti
  • Buone opportunità di personalizzazione
  • Campagna longeva e piena di colpi di scena

CONTRO

  • Interfaccia utente troppo spartana e generale livello di rifinitura inadeguato
  • Profondità nettamente inferiore a X-COM nella personalizzazione degli agenti
  • Molto derivativo in certi aspetti
  • Struttura delle fazioni non sempre convincente
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13 Commenti
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WhiteBase18 Dicembre 2019, 19:15 #1
In questi giorni hanno già rilasciato alcune patch di bilanciamento, alcune anche di dimensioni importanti... personalmente aspetterò ancora un po'(possibimente fino all'uscita del primo dlc Blood and Titanium con i potenziamenti cibernetici degli agenti) prima di dedicarmici attivamente. Il primo impatto è stato indubbiamente buono, anche se meno scenografico di X-Com 2: il differente budget si sente, ma meno di quanto temessi. Da baker e amante del genere fin dai tempi del primo Ufo su Amiga non vedo l'ora che raggiunga la sua forma definitiva con tutti i dlc e patchato a dovere. Anche X-Com 2 ha guadagnato tantissimo dopo War of the Chosen
MaximilianPs19 Dicembre 2019, 10:30 #2

Meh

Continuo a non capire perché si ostinino tutti a stare su scenari avveniristici, quando il vero X-COM era ambientato negli anni 50 era molto interessante ed originale. IMHO.
Zappz19 Dicembre 2019, 10:45 #3
Originariamente inviato da: MaximilianPs
Continuo a non capire perché si ostinino tutti a stare su scenari avveniristici, quando il vero X-COM era ambientato negli anni 50 era molto interessante ed originale. IMHO.


Non me lo ricordo proprio il primo ufo negli anni 50, sei sicuro? Mi sembra piuttosto in un futuro prossimo...
nickname8819 Dicembre 2019, 10:57 #4
Profondità nettamente inferiore a X-COM nella personalizzazione degli agenti
Bah .... non sanno nemmeno copiare in pratica.
inited19 Dicembre 2019, 10:58 #5
Originariamente inviato da: Zappz
Non me lo ricordo proprio il primo ufo negli anni 50, sei sicuro? Mi sembra piuttosto in un futuro prossimo...
Forse si riferisce allo shooter in prima persona uscito qualche anno fa. Che non è "il primo X-Com" se non in ordine cronologico nell'universo di gioco. L'X-Com originale del 1994 ovviamente era un isometrico a turni (in Europa uscito come UFO - Enemy Unknown) sul quale sono modellati quelli moderni e un bel numero di sequel pre-2000.
inited19 Dicembre 2019, 10:59 #6
Originariamente inviato da: nickname88
Bah .... non sanno nemmeno copiare in pratica.
E' il designer e direttore di progettazione del gioco originale, l'accusa di "copiare" è alquanto tenue...
Zappz19 Dicembre 2019, 11:03 #7
Originariamente inviato da: inited
Forse si riferisce allo shooter in prima persona uscito qualche anno fa. Che non è "il primo X-Com" se non in ordine cronologico nell'universo di gioco. L'X-Com originale del 1994 ovviamente era un isometrico a turni (in Europa uscito come UFO - Enemy Unknown) sul quale sono modellati quelli moderni e un bel numero di sequel pre-2000.


Lo ricordo l'originale e' stato il primo gioco su cd-rom che comprai... Per questo non capivo il fatto del "vero" x-com anni 50.
nickname8819 Dicembre 2019, 12:49 #8
Originariamente inviato da: inited
E' il designer e direttore di progettazione del gioco originale, l'accusa di "copiare" è alquanto tenue...

Non è quello che intendevo.

Se Xcom ha determinate caratteristiche non capisco perchè questi "cloni" di Xcom non copino in modo adeguato e risultino sempre meno complessi sotto determinati aspetti.
michael1one19 Dicembre 2019, 13:59 #9
Molto probabilmente altre personalizzazioni verranno aggiunti nei prossimo DLC..
Comunque il gioco è interessante, ma lo prenderò sicuramente quando saranno usciti anche tutti i DLC
cronos199019 Dicembre 2019, 15:16 #10
Originariamente inviato da: Zappz
Lo ricordo l'originale e' stato il primo gioco su cd-rom che comprai... Per questo non capivo il fatto del "vero" x-com anni 50.
Ma infatti il capostipite della saga (nonchè del genere videoludico) è ambientato in un'epoca contemporanea al periodo in cui è uscito. Anzi, per la precisione alla fine del millennio:

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Chi caspita è saltato fuori parlando degli anni '50? Che si è fumato prima di scrivere?
Poi fare il paragone tra questo gioco e lo shooter, che di fatto è uno spin-off (tra l'altro mal riuscito) non ha senso logico.
Originariamente inviato da: nickname88
Non è quello che intendevo.

Se Xcom ha determinate caratteristiche non capisco perchè questi "cloni" di Xcom non copino in modo adeguato e risultino sempre meno complessi sotto determinati aspetti.
Perchè è questo che vuole il mercato. Quando a Phoenix Point: credo che dietro ci sia anche una mancanza di risorse per riuscire ad ottenere tutto quello che si voleva, e si è giunti a dei compromessi.

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