No Man's Sky: promesse mantenute o fallimento?
Recensire un titolo come No Man’s Sky non è facile. Lo avrete letto/sentito da più parti, ed è assolutamente vero. I motivi di questa difficoltà sono numerosi. In primis, però, c’è la grande ampiezza (in tutti i sensi) del titolo in questione che, potenzialmente, potrebbe far conoscere all’utente delle brusche variazioni nell’esperienza di gioco, all’interno della propria sconfinata Galassia.
di Stefano Carnevali pubblicato il 22 Agosto 2016 nel canale VideogamesSonyPlaystation
"L'avventura: un evento che esce dall'ordinario senza essere necessariamente straordinario"
… Diceva Jean Paul Sartre. E come dargli torto, nel caso dell’esperienza di NMS? L’approccio con il gioco di Hello Games è straordinariamente ostico, come accennato poc’anzi.
Il giocatore si troverà randomicamente catapultato su un pianeta, con l’astronave in panne e la necessità di provvedere alle riparazioni del proprio mezzo, senza conoscere nulla delle ‘regole del gioco’.
Una volta che se ne comprendono le regole, la Galassia di No Man's Sky fa molto meno pauraIl tutorial è ridotto all’osso e ci consentirà di apprendere solo i rudimenti delle dinamiche di gioco. Il resto - tanto, tantissimo - è lasciato all’apprendimento fai-da-te del giocatore. Il che si traduce in una curva di apprendimento molto ripida, un’enorme mole di tempo da investire in tentativi e nella lettura di schede informative su materie prime, oggetti, flora, fauna.
Il tutto mentre - nella maggior parte dei casi - ci si muove in un’atmosfera ostile, che imporrà di ricaricare a ripetizione i nostri strumenti di protezione (di nuovo: bisogna capire come farlo, quali materiali servano, etc…) e che renderà necessario limitare di molto le nostre escursioni (l’astronave, per quanto danneggiata, è un rifugio sicuro). Se, infine, consideriamo il numero limitato di risorse trasportabili il quadro - sconfortante - è completo. Bisogna resistere. Perché, una volta che se ne comprenderanno le regole, la Galassia di NMS farà molto meno paura. E regalerà più di una soddisfazione.
L’universo di NMS è davvero enorme come promesso e il brivido di sapere di essere il primo giocatore a scoprire un pianeta, una valle, un essere vivente (potendolo anche rinominare definitivamente) regala rare soddisfazioni.
Discorso analogo per la lotta per la sopravvivenza: tutto, in NMS costa fatica. E questo - oltre a restituire in modo eccellente la sensazione di essere un esploratore solo con sé stesso in un mondo indifferente, se non ostile - regala grandi soddisfazioni per ogni risultato raggiunto.
Personalmente - oltre, ben inteso, alla curiosità per gli ordini dell’Atlas e alla fede in lui - è proprio qui che è scattata la scintilla con il titolo di Hello Games: il desiderio di ‘fargliela vedere’ a questa natura avversa, di essere più rapido, più forte, più ricco, più in controllo. Questa la mia personalissima sfida. Questo il motivo che mi ha fatto costantemente rimandare lo spegnimento della console…. “Almeno fino al prossimo deposito risorse, solo per vedere quali progetti di sviluppo potrò trovare”.
Mantenere questo entusiasmo non è semplice - nemmeno io posso dire fin quando durerà -, anche perché il vero nemico dell’utente, in NMS, è la fredda routine. Che è sempre appostata dietro l’angolo.