Ratchet & Clank: un ritorno in grande stile per PS4
Il rilancio di Ratchet & Clank da parte di Insomniac Games ha dato rinnovata linfa ad una serie che negli ultimi anni sembrava stentare a mantenersi sugli standard che le competevano. Il reboot reinterpreta sotto più punti di vista i contenuti appartenuti al primo capitolo della saga, non solo sul piano tecnico ma anche per ciò che attiene la storia, le ambientazioni, la presenza dei boss e i principali antagonisti coinvolti. Il risultato finale è davvero degno di nota.
di Davide Spotti pubblicato il 10 Maggio 2016 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Introduzione
Sono trascorsi già quattordici anni da quando Insomniac Games mise sul mercato il primo capitolo di Ratchet & Clank, forte della propria esperienza accumulata con un altro ottimo platform come Spyro The Dragon sulla prima PlayStation. La prima avventura di Ratchet vide la luce nel novembre del 2002 e riuscì a riscuotere un notevole successo perché univa, in modo molto convincente, le classiche dinamiche platform in 3D a meccaniche shooter adrenaliniche all’interno di scenari molto colorati. In quella fase non si poteva fare a meno di tracciare alcuni parallelismi con il neonato Jak & Daxter di Naughty Dog – uscito l’anno precedente – soprattutto per la presenza di due protagonisti molto affiatati, con personalità agli antipodi ma accomunati dallo stesso destino. Il successo degli esordi garantì a Insomniac la nascita di un nuovo brand di successo, che in questi anni ha permesso di realizzare ben quattro capitoli su PlayStation 2, un episodio per PSP e quattro avventure su PlayStation 3, oltre ad alcuni spin-off.
Negli ultimi anni la serie aveva iniziato ad attraversare un periodo di stanca e sembrava destinata ad un inesorabile declino, con capitoli come Ratchet & Clank Tutti Per Uno e Nexus che si erano rivelati alquanto appannati rispetto alle migliori uscite avvenute in passato. Il cambio di generazione e l’avvento di PlayStation 4 ha permesso di rimescolare le carte in tavola grazie alla scelta di ritornare ad alcuni capisaldi – in primis la fluidità di gioco a 60fps in luogo dei 30fps – e di riposizionare il brand da zero, partendo sostanzialmente da capo con un adattamento in chiave contemporanea del capitolo originale.
Con questo nuovo Ratchet & Clank lo studio californiano ha avuto modo di riconsiderare l’intera architettura e tutti i dettagli ideati in passato. La vera sfida è stata costituita dall’idea di applicare in un unicum tutta l’esperienza accumulata fin dalle origini e arricchirla con tutto quel bagaglio di esperienze che, per ovvi motivi, non faceva parte del bagaglio di Insomniac a quell’epoca. Un’evoluzione del genere non poteva non riverberarsi innanzitutto sull’avanzamento tecnologico. Questo Ratchet & Clank, pur conservando l’idea vincente della prima ora, offre una fluidità e un dettaglio grafico unici, mappe e mondi di gioco ancora più ampi e piacevoli da guardare, coadiuvati da una struttura narrativa che recupera i punti cardine del racconto originale, pur introducendo alcune variazioni e la presenza di personaggi nuovi.
Come ha fatto notare il game director Chad Dezern, il primo capitolo lasciava intendere che la difficoltà delle meccaniche shooter facesse parte della filosofia di design. Tuttavia questa soluzione si sarebbe adattata a fatica alla realtà odierna, ecco perché il team ha lavorato per creare un miglior feeling nella risposta dei comandi e nell’utilizzo del sistema di mira affidato ad entrambe le levette analogiche. Il fine ultimo era insomma quello di creare un videogioco che risultasse ancora più appagante e, già da ora, possiamo affermare che lo scopo è stato conseguito con successo: il nuovo Ratchet & Clank appare velocissimo, frenetico e piacevole già dopo i primi minuti spesi con il pad tra le mani.
Peraltro il rilancio di Ratchet & Clank avrebbe dovuto passare non solo dal videogioco, ma anche dalla realizzazione di un film d’animazione affidato a due società specializzate come Rainmaker Entertainment e Blockade Entertainment, garantendo una spinta cross mediale che avrebbe permesso di far conoscere il brand anche a coloro che, per ragioni meramente anagrafiche, non hanno avuto modo di sperimentare la saga fin dai suoi albori.
Come è stato spiegato a più riprese nei mesi precedenti alla release, la produzione dei due lavori ha seguito un percorso comune. Rainmaker ha lavorato anche alla realizzazione dei trailer e delle cutscene presenti nel videogioco e si è interfacciata continuamente con Insomniac per tutto l’arco della produzione. Ogni singolo aspetto che non fosse strettamente legato al gameplay è stato vagliato di comune accordo dai due studi, principalmente allo scopo di fornire il corretto feeling cinematico nel gioco e di assimilare i contenuti di quest’ultimo a quelli della pellicola, rendendoli affini.
Tuttavia, senza troppe sorprese, l’avventura nelle sale cinematografiche del Lombax e del suo compare robotico sembra destinata a finire sul nascere, come è accaduto quasi sempre con le trasposizioni sul grande schermo dei personaggi e dei mondi interattivi. La lista di esempi negativi, o di progetti cancellati sul nascere proprio perché non funzionavano come avrebbero dovuto, è ormai tristemente lunga. Il film d’animazione di Ratchet & Clank non ha fatto eccezione, pesantemente bastonato dalla critica e azzoppato anche dal punto di vista dei guadagni. I risultati al botteghino americano si sono infatti rivelati nettamente al di sotto delle aspettative, con soli 4.7 milioni di dollari incassati nella settimana di lancio – avvenuto oltreoceano lo scorso 29 aprile – e nemmeno lontanamente paragonabili ad altre pellicole orientate verso il medesimo target di pubblico, ad esempio Il Libro della Giungla proposto recentemente dalla Disney. Ma vediamo di tornare a ciò che più ci interessa, ovvero all’analisi di tutte le caratteristiche che rendono il nuovo gioco di Ratchet & Clank una delle conferme più sostanziose in questa prima parte del 2016.