Ratchet & Clank: un ritorno in grande stile per PS4

Ratchet & Clank: un ritorno in grande stile per PS4

Il rilancio di Ratchet & Clank da parte di Insomniac Games ha dato rinnovata linfa ad una serie che negli ultimi anni sembrava stentare a mantenersi sugli standard che le competevano. Il reboot reinterpreta sotto più punti di vista i contenuti appartenuti al primo capitolo della saga, non solo sul piano tecnico ma anche per ciò che attiene la storia, le ambientazioni, la presenza dei boss e i principali antagonisti coinvolti. Il risultato finale è davvero degno di nota.

di pubblicato il nel canale Videogames
SonyPlaystation
 

Esplorazione e sparatorie

Come di consueto le principali risorse presenti nel gioco, ovvero il Raritanium e i Bolt, sono nuovamente utilizzabili per sbloccare ulteriori armi dalle caratteristiche più improbabili e per garantire la progressione costante del proprio arsenale. Il sistema di miglioramento di ogni arma è stato rivisto dalle fondamenta ed è piuttosto interessante, in quanto abbiamo a disposizione una sorta di griglia personalizzata per ogni singola arma, dove ogni slot possiede delle specifiche funzioni come l’aumento della gittata, l’ampliamento del caricatore o l’ottenimento di Bolt extra nel momento in cui si abbattono i nemici. Inoltre, sbloccando tutti i potenziamenti presenti intorno ad una determinata area contrassegnata da punti interrogativi color arancio, si possono ottenere una serie di funzionalità segrete supplementari, in grado di offrire ancora più spinta ai protagonisti e di levarli d’impaccio nella situazioni più caotiche.

Le armi della Gadgetron, acquistabili dagli appositi rivenditori presenti nelle mappe, sono fedeli alla tradizione della serie: sono tante, sono grosse, sono pazze. Oltre a grandi classici del passato come il Combustore o il Discotron, incontriamo anche alcune novità assolute, ad esempio il divertente Pixelatore, un’improbabile arma i cui colpi sono in grado di convertire i nemici dalla risoluzione HD a quella dei classici 8 bit, portandoli quindi ad assumere anche sembianze in due dimensioni. Il sistema di puntamento, pur prevedendo come di consueto il lock-on automatico degli avversari, è sempre appagante, anche in funzione della notevole fluidità visiva. Spesso si ha la necessità di saltare più volte e più volte per evitare i proiettili sparati a fiumi dalle truppe avversarie. Truppe che peraltro sono particolarmente varie, annoverando creature e veicoli di ogni sorta, dagli improbabili squali della sabbia fino alle navicelle corazzate pilotate dai Blarg. Le uniche imprecisioni che abbiamo riscontrato, per quanto attiene il sistema di combattimento, riguardano il menù rapido di selezione delle armi, che non sempre si è dimostrato sufficientemente reattivo. Nel momento in cui si è costretti a modificare le quattro armi selezionabili di default, attraverso le levette direzionali, si rischia infatti di scegliere lo slot errato o di perdere più tempo del previsto rimanendo immobili.

Ma le novità di questo nuovo Ratchet & Clank non si limitano alle variazioni sopra citate. Innanzitutto sono state aggiunte sequenze a bordo dei jet pack, grazie alle quali è possibile esplorare alcune aree in verticale e persino combattere alcuni boss. Ci sono poi interessanti puzzle necessari per l’apertura di alcune porte, nei quali si deve cercare la corretta combinazione tra i laser posizionati su più slot circolari, i quali vanno attivati o disattivati a piacimento per riuscire ad arrivare alla soluzione dell’enigma con minor difficoltà. Il livello di sfida proposto sotto questo punto di vista è più che discreto, infatti gli ultimi meccanismi saranno sensibilmente più complessi da disinnescare. Al contempo è stato anche introdotto un sistema di risoluzione automatica per aiutare chi dovesse rimanere bloccato.

Egualmente interessanti si sono dimostrate anche le sezioni puzzle che intervallano le sparatorie, durante le quali si assumono i panni di Clank. In questi frangenti si deve valutare la composizione dell’ambiente circostante e gestire l’utilizzo dei gadgetbot, dispositivi in grado di assolvere tre differenti funzioni: l’ alimentazione di specifici centri nevralgici, la creazione di ponti per collegare piattaforme altrimenti non raggiungibili e l’impiego della propulsione per raggiungere aree della mappa più elevate, attraverso un approccio che ovviamente ricorda molto da vicino l’esperienza proposta in Secret Agent Clank su PSP.

E poi non mancano le gare, che già erano state inserite in varie salse in passato, sia nei capitoli principali – già ai tempi di A Fuoco A Volontà – che in spin-off specificamente dedicati come Ratchet: Gladiator. In questo caso il mezzo utilizzato è l’hoverboard, mentre i campionati che possono essere disputati sono solamente un paio, dislocati su due differenti pianeti. In ognuna di queste sfide sono presenti tre modalità dalla difficoltà crescente, corrispondenti alla medaglia di bronzo, d’argento e d’oro. Sotto questo punto di vista si sarebbe potuto fare qualcosa in più per creare un miglior senso di velocità che invece, a parte nelle sequenze dove si riesce ad attivare il turbo, appare troppo compassato e non ci ha convinto fino in fondo. Sicuramente più interessanti si sono dimostrate invece le fasi di combattimento a bordo della navicella, anch’esse già viste in precedenza ma ricreate a dovere per quello che attiene il sistema di controllo del velivolo e il sistema di puntamento.

Un’altra novità assoluta riguarda l’introduzione di un sistema di carte collezionabili, da sbloccare dopo il completamento di determinate sfide, il raggiungimento di obiettivi esperienza o la semplice esplorazione delle mappe. Tutti questi oggetti possono inoltre essere consultati nella voce Collezione del menù di gioco, dove viene indicato quali carte sono già state sbloccate e quali invece devono ancora essere attivate. Esiste inoltre un criterio di scambio dei doppioni, che permette di spendere i pezzi in proprio possesso per sostituirli con quelli mancanti. Il meccanismo è pressoché fine a se stesso ma costituisce comunque un modo alternativo di interpretare le dinamiche degli oggetti collezionabili, per giunta in linea con la prospettiva del target adolescenziale a cui il gioco è principalmente riferito.

 
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