Stop Killing Games: ecco perché milioni di gamer stanno firmando questa petizione

Stop Killing Games, movimento nato per impedire ai publisher di rendere inaccessibili i giochi acquistati dagli utenti, ha superato il milione di firme in Europa e le 100.000 nel Regno Unito, avvicinandosi a un possibile dibattito politico
di Andrea Bai pubblicata il 04 Luglio 2025, alle 09:21 nel canale VideogamesStop Killing Games è un movimento di consumatori nato per contrastare la pratica, sempre più diffusa, di publisher e sviluppatori che rimuovono completamente l’accesso ai videogiochi già venduti agli utenti. L’iniziativa, lanciata nell’aprile 2024 dal popolare youtuber Ross Scott (Accursed Farms), ha preso slancio dopo il caso eclatante di Ubisoft e The Crew: il titolo automobilistico, nonostante fosse stato acquistato anche solo pochi mesi prima, è stato reso del tutto inaccessibile agli utenti per la chiusura dei server, senza possibilità di giocarlo nemmeno in modalità offline. Il caso ha scatenato una forte reazione nella community, alimentando il dibattito sulla reale proprietà dei videogiochi digitali e sulla tutela dei diritti dei consumatori.
Dopo mesi di difficoltà, la campagna ha vissuto un’esplosione di consensi nelle ultime settimane. In Regno Unito, la petizione ha superato le 100.000 firme (oltre 140.000 al momento della stesura di questa notizia), soglia che obbliga il Parlamento a prendere in considerazione un dibattito sul tema. Il testo chiede una modifica della legge sui consumatori affinché sia vietato ai publisher disabilitare o rimuovere giochi già venduti, a meno che non venga garantito all’utente il diritto di conservarli. Il governo britannico, almeno per ora, ha risposto che non intende modificare la normativa, ma il superamento della soglia mantiene aperta la possibilità di un confronto parlamentare.

Sul fronte europeo, la petizione collegata all’European Citizens’ Initiative ha raggiunto e superato il traguardo del milione di firme, il minimo richiesto per obbligare la Commissione Europea a prendere posizione e valutare possibili interventi legislativi. Tuttavia, gli organizzatori sottolineano la necessità di raccogliere molte più firme (almeno 1,4 milioni) per compensare le possibili firme non valide, duplicate o inserite da non cittadini UE, che verranno scartate in fase di verifica. Il boom di adesioni è stato favorito anche dal supporto di influencer e youtuber di rilievo internazionale come PewDiePie, Asmongold, Jacksepticeye e persino Elon Musk, che hanno amplificato la visibilità della campagna.
Il cuore della battaglia di Stop Killing Games è la preservazione dei videogiochi come forma di cultura e arte, e la richiesta che i giochi acquistati dagli utenti rimangano accessibili anche dopo la fine del supporto ufficiale. Le richieste principali sono: accesso offline ai titoli acquistati, protezione legale contro la chiusura improvvisa dei server, possibilità per la community di gestire server privati e un riconoscimento più ampio della proprietà digitale dei giochi. La campagna denuncia come la transizione dal supporto fisico (cartucce, dischi) alla distribuzione digitale abbia reso gli utenti semplici licenziatari, privi di garanzie reali sulla durata d’uso dei prodotti acquistati.
La questione non è priva di controversie: alcuni sviluppatori, soprattutto di piccoli studi, hanno espresso dubbi sulla sostenibilità di mantenere attivi tutti i giochi per sempre e sulle possibili complicazioni legali per i titoli live service. Tuttavia, la pressione della community e la crescente attenzione mediatica hanno riportato il tema al centro del dibattito pubblico, con la concreta possibilità che le istituzioni europee e britanniche siano costrette a intervenire per regolamentare il settore e tutelare i diritti dei consumatori.
In attesa della verifica delle firme e delle eventuali decisioni politiche, Stop Killing Games rappresenta una delle più grandi mobilitazioni della storia del gaming su temi di diritto digitale, proprietà e conservazione dei videogiochi. Il pubblico chiede regole più eque e trasparenti per un mercato che, sempre più spesso, rischia di cancellare la memoria videoludica e il valore degli acquisti digitali.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFinirà al solito modo, con un nulla di fatto.
Il gioco è di chi lo fa, tu compri solo la licenza d'uso.
Finirà al solito modo, con un nulla di fatto.
Il gioco è di chi lo fa, tu compri solo la licenza d'uso.
Licenza d'uso che non mi risulta abbia la data di scadenza...
Quindi se revochi la possibilità di utilizzarlo, allora restituisci i soldi.
Qui il discorso a mio avviso è che questa iniziativa sta seguendo canali europei ufficiali, che seguono un iter se vogliamo lungo e irto di ostacoli ma ben più concreto di tante altre petizioni nate chissà dove e per chissà quali motivazioni.
https://citizens-initiative.europa.eu/how-it-works_it
Per cui si può star qui a sindacare per tutto il tempo che vogliamo, il punto focale in questo caso è che seppure esiste una sola possibilità su un milione di ottenere qualcosa, è comunque una possibilità in più rispetto al solito.
Ne consegue che se si crede nella validità della richiesta non vedo perchè non firmarla. Altrimenti ci si riempie la bocca di tante belle parole che nella realtà sono solo cenere che si disperde nel vento.
Non ho firmato nessuna petizione, ho semplicemente smesso di acquistare i giochi ubilol (Far Cry 3 l'ultimo)
Però i soldi per la licenza d'uso li hanno presi, e non mi sembra che la licenza d'uso abbia una scadenza. Per cui il consumatore ha il diritto di giocare al gioco regolarmente acquistato anche dopo 20-30-40 anni dall'acquisto.
Ho rimesso in piedi la wii, ha tipo oltre 17 anni: collegata, messo il disco, giocato. Fine della storia.
Le console attuali tra 17 anni probabilmente non funzioneranno neanche più.
Qui il discorso a mio avviso è che questa iniziativa sta seguendo canali europei ufficiali, che seguono un iter se vogliamo lungo e irto di ostacoli ma ben più concreto di tante altre petizioni nate chissà dove e per chissà quali motivazioni.
https://citizens-initiative.europa.eu/how-it-works_it
Per cui si può star qui a sindacare per tutto il tempo che vogliamo, il punto focale in questo caso è che seppure esiste una sola possibilità su un milione di ottenere qualcosa, è comunque una possibilità in più rispetto al solito.
Ne consegue che se si crede nella validità della richiesta non vedo perchè non firmarla. Altrimenti ci si riempie la bocca di tante belle parole che nella realtà sono solo cenere che si disperde nel vento.
Bravo, oltretutto si fa in 3 minuti, meno spreco di calorie che mettersi a frignare. Io il mio contributo l'ho dato
Idem.
Perchè colpa dei giocatori?
sviluppatori ? no cialtroni.
basta rendere disponibile i dedicated server files ed il problema è risolto.
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