Cloudgine, la tecnologia che potenzierà Xbox One ha un cuore italiano

Cloudgine, la tecnologia che potenzierà Xbox One ha un cuore italiano

Al GamesCom Microsoft e Cloudgine hanno presentato la loro tecnologia per l'accelerazione delle performance di Xbox One tramite il cloud. All'inizio la vedremo all'interno di Crackdown 3, e servirà per migliorare l'elaborazione dei calcoli sulla fisica all'interno della componente multiplayer del gioco. Abbiamo sentito Maurizio Sciglio, CEO di Cloudgine, per farci spiegare come funziona questa tecnologia.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Come funziona la nuova generazione di Cloud Computing

Gamemag: Innanzitutto ti chiedo qual è la mission del vostro studio? Da quante persone è composto e quanti italiani vi lavorano?

Maurizio Sciglio: Cloudgine è un progetto che abbiamo iniziato a fine 2012, inizio 2013, dopo un lungo periodo di ricerca. L'obiettivo ambizioso che ci siamo posti con Cloudgine è quello di costruire una piattaforma basata su grid computing per giochi, in grado di fornire una potenza di calcolo virtualmente illimitata, necessaria per creare esperienze di gioco mai viste fino ad ora. Il paradigma di computazione distribuita esiste ormai da decenni ma per vari motivi, tecnici ed economici, non è mai stato adottato nell'industria dei videogiochi. Oggi viviamo finalmente in un'era dove tecnologie come Microsoft Azure, Amazon AWS e Google Cloud hanno "democratizzato" la disponibilita' di potenza di calcolo rendendo il cloud gaming una concreta realtà.

Al momento Cloudgine è composta da un team di 17 persone, tutti veterani nell'industria dei videogiochi e siamo in continua crescita. Il team comprende 3 italiani, tra cui Marco Anastasi, anche lui co-fondatore.

Gamemag: Com'è lavorare con Dave Jones e come vi siete conosciuti?

Maurizio Sciglio: Conosco e lavoro con Dave ormai da oltre 11 anni. Ci siamo conosciuti quando lavoravo per la sua azienda precedente, Realtime Worlds. Dopo Realtime Worlds le nostre strade professionali si sono separate per un paio di anni ma siamo sempre rimasti in contatto e nel 2012 abbiamo deciso di intraprendere questa nuova avventura insieme. Lavorare con Dave è un assoluto piacere e privilegio. Nonostante il suo curriculum impressionante da leggenda dei videogiochi, e' probabilmente la persona piu' modesta e disponibile con la quale abbia mai lavorato.

Gamemag: Perché hai scelto la Scozia e perché non l'Italia?

Maurizio Sciglio: Parecchi motivi: bellezza del posto, qualita' della vita, mentalita' delle persone, condizione della game industry, supporto per le imprese, tassazione, accesso a talenti, e la lista è ancora lunga. Come quasi certamente molti italiani che hanno seguito un percorso simile al mio possono confermare, una volta fatto il passo, tornare indietro è praticamente impossibile, a meno di essere disposti ad accettare compromessi importanti.

Gamemag: Spiegaci nel dettaglio come funziona la vostra tecnologia.

Maurizio Sciglio: Tradizionalmente, tutti i giochi, indipendentemente dal dispositivo sul quale vengono eseguiti, sono limitati dalla potenza di calcolo del dispositivo stesso. Per poter garantire un frame rate di 30 fps (minimo per qualunque gioco moderno), l'engine del gioco ha a disposizione solamente 33 millisecondi ogni frame per aggiornare tutti i sotto sistemi del gioco (rendering, fisica, intelligenza artificiale, audio, logica di gioco...). La comunità dei videogiocatori ha da sempre spinto verso l'aumento della qualità visiva dei giochi e questo è avvenuto a scapito degli altri sistemi che non hanno mai avuto sufficiente potenza di calcolo dedicata. La nostra tecnologia consente di utilizzare il cloud per assegnare interi server a componenti fondamentali per l'esperienza di gioco e che prima avevano a disposizione solo una piccola parte delle risorse della macchina di gioco. Nella demo per Gamescom abbiamo mostrato come all'aumentare della complessità della simulazione fisica, la nostra tecnologia distribuisce il calcolo su più server in maniera completamente trasparente. Lo stesso modello può essere applicato ad altri componenti di gioco, rendendo a tutti gli effetti la potenza di calcolo a disposizione del gioco virtualmente illimitata. Come puoi immaginare, le prospettive dal punto di vista di esperienza e profondità di gioco sono assolutamente affascinanti.

Gamemag: Come può migliorare le prestazioni di Xbox One?

Maurizio Sciglio: Chiaramente la prestazioni di Xbox One come dispositivo hardware non aumentano, ma aumenta la capacità di calcolo a sua disposizione grazie alle risorse che la nostra tecnologia mette a disposizione nel cloud.

Gamemag: Possiamo dire che la vostra tecnologia è al centro della strategia di Microsoft per recuperare terreno rispetto a PS4 in fatto di prestazioni?

Maurizio Sciglio: Ovviamente non sono in grado di pronunciarmi sulla strategia di un colosso come Microsoft, credo solo che con la demo di Gamescom abbiamo iniziato a dimostrare che il cloud computing non è niente di magico e che può veramente rivoluzionare l'industria dei videogiochi.
 
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