Act of Aggression: il ritorno all'epoca d'oro degli RTS
Chi ha amato i grandi RTS del passato, e in particolare Command & Conquer: Generals, sta leggendo la recensione giusta. Act of Aggression evolve la struttura alla base del genere in fatto di ampiezza delle mappe di gioco, grazie alla tecnologia Iriszoom, e in fatto di personalizzazione di unità ed edifici.
di Rosario Grasso pubblicato il 03 Settembre 2015 nel canale VideogamesHalifaxSteam
Conclusioni
Se il primissimo impatto con Act of Aggression non può dirsi dei migliori, anche per via delle animazioni alquanto approssimative, dopo qualche ora di gioco ti rendi conto di quante variabili tattiche ci siano in questo prodotto, determinate dalle ampie possibilità di personalizzazione delle unità e degli edifici oltre che dalle dimensioni delle mappe di gioco. Quest'ultima cosa è possibile grazie alla validissima tecnologia già usata da Eugen Systems in altri prodotti come R.U.S.E. e la serie Wargame.
Act of Aggression è un RTS vecchio stile, che non rincorre tanto l'innovazione, ma che sembra piuttosto voler citare gli elementi di gioco che hanno fatto felici i giocatori nel passato. Ricorda soprattutto Command & Conquer: Generals ma, a differenza dei vecchi titoli Westwood Studios, richiede più precisione e accortezza tattica. Non serve solamente ammassare le unità, visto che un'apparentemente inutile soldato in un vastissimo campo di battaglia può essere potenzialmente in grado di abbattere anche uno stormo di elicotteri.
Il fatto che l'intera campagna sia praticamente un tutorial per il multiplayer fa capire l'impegno nel variegare infuso da Eugen e la profondità strategica che questo gioco è in grado di offrire agli appassionati. Molto interessante poi come venga richiesto un approccio decisamente differente a seconda che si giochi in single player o in multiplayer: nel primo caso bisogna essere precisi e centellinare le risorse a disposizione in funzione degli obiettivi che vengono proposti. In multiplayer, invece, il giocatore è messo nelle condizioni di sfruttare liberamente il gran numero di possibilità tattiche messe a disposizione dalla struttura di gioco.
Dal punto di vista tecnico, Iriszoom, come detto, consente ancora una volta di ottenere risultanti più che brillanti. Al di là delle animazioni, decisamente legnose, è gratificante la possibilità di poter ammirare le unità nei minimi dettagli con inquadratura ravvicinata e allo stesso tempo poter zoomare fino a seguire la battaglia dalla visione satellitare, molto utile soprattutto per individuare la disposizione delle risorse. E abbiamo già visto come il fulcro del gioco, proprio come succedeva negli RTS di vecchia data, riguardi proprio il saper sfruttare adeguatamente le risorse presenti sulla mappa.
Sono notevoli anche gli scenari, perché ricostruiti con attenzione ai particolari e perché si rivelano realistici. All'interno dello scenario futuristico, capita di dover combattere tra le stradine di una grossa metropoli o di prima tranquille cittadine del centro Europa, con tanto di giardinetti, casette a schiera, scuole ed edifici pubblici. Inoltre, quando si lancia il gioco per la prima volta un sistema di configurazione automatica si occuperà di scalare la grafica in funzione delle caratteristiche hardware del proprio PC. In ogni caso, non serve certamente una configurazione di ultimissima generazione per potersi godere Act of Aggression con un buon dettaglio grafico e la fluidità necessaria a gestire situazioni di gioco talmente complesse.
Abbiamo già detto come ci sia qualche problema nella gestione di così tante unità tutte presenti contemporaneamente sul campo di battaglia, che poteva essere semplificata probabilmente con qualche accortezza in più nell'interfaccia utente. Il giocatore è letteralmente sommerso da tutte le attività che si verificano contemporaneamente, ma lascio giudicare a voi se questo sia un bene o un male.
Qualche appunto si può fare anche all'intelligenza artificiale, sia nel caso delle truppe nemiche sia per quanto riguarda i waypoint delle nostre, in alcuni casi veramente poco logici. Anche se, dopo qualche partita, si fa il callo con queste limitazioni e si riesce a costruire le tattiche cercando di aggirare i comunque non insormontabili ostacoli posti dall'IA.
Insomma, Eugen sembra essere riuscita finalmente a individuare gli equilibri giusti, e a realizzare un gioco più mainstream e godibile rispetto ai suoi precedenti strategici su vastissima scala. Per farlo ha rispolverato le vecchie meccaniche degli RTS di una volta, ma per chi è nostalgico dei Command & Conquer di una volta e dei tanti giochi costruiti su quell'impostazione questa può essere una cosa veramente grandiosa.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma il fatto che giri anche su pc "non di ultima generazione"cosa significa? Un i3 con 4 giga di ram e una vecchia Radeon con mezzo giga di memoria basteranno? Non c'è una configurazione minima?
Io l'ho provato su i5-2500 con 8 GB di RAM e GeForce 660 Ti e va più che bene.
pork, mi tocca fare l'upgrade
Magari in futuro si accordano per fare un free weekend su Steam
Act of War: Direct Action, del 2005.
Che, se si esclude l'estrema facilità a finirlo anche a livello di difficoltà massimo (un difetto non da poco, per quanto mi riguarda) e qualche difetto di interfaccia, fu comunque un gioco assai interessante e a suo modo "bello".
Mi ricordo certe mappe enormi su altri RTS che casino da gestire con un numero max di unità limitato e praticamente per rispondere agli attacchi devi per forza uccidere le unità lontane e crearle nelle caserme vicine al punto di attacco nemico sennò hai i tempi di risposta dell'Impero Romano.
Ultimamente ho apprezzato Planetary Annihilation, peccato solo che la campagna si limitasse ad una sequela di skirmish casuale, senza alcuna storia, e cosa peggiore non si poteva salvare durante una missione, cosa che mi ha costretto a passare notti insonni o lasciare il PC acceso tutta notte e giorno seguente.
Ultimamente ho apprezzato Planetary Annihilation, peccato solo che la campagna si limitasse ad una sequela di skirmish casuale, senza alcuna storia, e cosa peggiore non si poteva salvare durante una missione, cosa che mi ha costretto a passare notti insonni o lasciare il PC acceso tutta notte e giorno seguente.
ahahah allora non era degno di essere chiamato rts
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