Battlefield 6: le aspettative di EA sono irrealistiche, gli sviluppatori non ci credono

Il prossimo Battlefield 6, ancora senza titolo ufficiale, è al centro di grandi ambizioni e criticità interne. EA punta a 100 milioni di giocatori grazie a una modalità battle royale free-to-play, ma lo sviluppo appare caotico e diviso, mentre il costo ha già superato i 400 milioni di dollari
di Vittorio Rienzo pubblicata il 03 Luglio 2025, alle 11:31 nel canale VideogamesElectronic ArtsBattlefield
Nonostante non sia stato ancora annunciato ufficialmente, Battlefield 6 sta già attirando l'attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori. Le impressioni raccolte da leak emersi durante i playtest sembrano positive: la direzione creativa mira a riprendere lo stile di Battlefield 3 e 4, due capitoli molto amati dai fan, suscitando un certo entusiasmo nella community. Tuttavia, dietro l'apparente fiducia si nasconde un quadro produttivo complicato.
Secondo un'inchiesta pubblicata da Ars Technica, lo sviluppo del nuovo Battlefield è segnato da una profonda disorganizzazione. EA ha scelto un modello multi-studio per la produzione del gioco, coinvolgendo diverse realtà interne nella speranza di accelerare lo sviluppo e migliorare la qualità del prodotto finale. La strategia, però, ha generato confusione più che sinergia.
Il risultato? Un budget che avrebbe già superato i 400 milioni di dollari, una campagna single-player in netto ritardo rispetto al comparto multiplayer e diverse funzionalità chiave ancora in fase di definizione, proprio mentre il gioco si avvicina alla fase Alpha.
Nonostante ciò, Electronic Arts mantiene una visione ottimistica e punta in alto. L'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere i 100 milioni di giocatori in un arco temporale che include anche il post-lancio. Un traguardo che, storicamente, la serie non ha mai nemmeno sfiorato: il record di utenti per il franchise appartiene a Battlefield 1, che ha raggiunto però circa 30 milioni di giocatori. Secondo le fonti interne, che hanno scelto di parlare a condizione di rimanere anonime, la quasi totalità degli sviluppatori non ritiene plausibile un risultato simile.
Per ampliare il pubblico, EA intende puntare su una modalità battle royale free-to-play, considerata uno dei pilastri dell'esperienza di gioco. Questo approccio segue le orme di Call of Duty Warzone e Fortnite, offrendo l'accesso gratuito a una componente competitiva online, mentre le modalità più classiche rimarranno a pagamento. L'idea è quella di intercettare un pubblico più vasto, attratto dalla gratuità e dall'esperienza multiplayer.
Internamente, però, le tensioni non mancano. Dopo la chiusura dello studio Ridgeline, fondato appositamente per le campagne single-player, lo sviluppo narrativo ha subito un forte rallentamento. Inoltre, sono emersi attriti tra DICE, storico studio creatore della serie, e la nuova leadership di EA a Los Angeles, guidata da Vince Zampella. La convivenza tra visioni diverse ha contribuito a creare un ambiente lavorativo complicato, con casi di burnout e calo di fiducia nei confronti della direzione generale del progetto.
"DICE, essendo originariamente uno studio svedese, è un po' più umile. Vogliono creare il miglior gioco possibile e raggiungere il massimo in termini di esperienza di gioco" ha spiegato uno sviluppatore. "Certo, quando sei gestito da EA, devi stabilire delle aspettative finanziarie per essere il più redditizio possibile".
In sintesi, la creatività e la visione degli sviluppatori deve scontrarsi con le aspettative basate esclusivamente sui numeri del gruppo dirigente che, a quanto pare, non ha alcuna contezza del processo creativo che caratterizza una produzione videoludica.
Stando a quanto riportato nell'inchiesta, alcuni sviluppatori europei si sono detti piuttosto sconcertati di come gli obiettivi finanziari e i risultati trimestrali stiano influenzando lo sviluppo del nuovo Battlefield. Soprattutto perché le direttive arrivano dagli uffici situati dall'altra parte del mondo (Los Angeles) da persone che in realtà non sanno cosa accade oltreoceano.
A gettare benzina sul fuoco ci sarebbero gli orari di lavoro allarmanti. Secondo il racconto di uno sviluppatore, la giornata di lavoro tipica inizia alle 5:00 del mattino con riunioni che coinvolgono studi dislocati in diverse parti del mondo. Questo significa destreggiarsi tra i fusi orari e nel frattempo impegnarsi nello sviluppo, il che costringerebbe i lavoratori a operare fino a tarda sera e oltre.
Va chiarito che questo approccio non viene adottato solo da Electronic Arts, ma riguarda buona parte (se non tutti) i grandi publisher. Fu proprio per questa ragione che Swen Vincke, capo di Larian Studio e game director del GOTY 2024 Baldur's Gate 3, sul palco dei The Video Game Awards si scagliò contro un'industria che, a suo avviso, non è più sostenibile.
"Ho lottato contro gli editori per tutta la vita e continuo a vedere gli stessi, stessi, stessi errori, ancora e ancora. Si tratta sempre dei risultati trimestrali. L'unica cosa che conta sono i numeri".
Nonostante questo, il publisher americano sembra piuttosto fiducioso, forse anche troppo, della direzione intrapresa da Battlefield. Naturalmente, è presto per trarre delle conclusioni dato che, a questo punto, possiamo affermare che vi è un contrasto tra ciò che abbiamo visto e ciò che dovremmo aspettarci.
I leak e le prime fasi di test sono stati accolti con entusiasmo e il gioco sembra riprendere una struttura che ha caratterizzato i capitoli più apprezzati del franchise. Di contro, ciò che abbiamo visto è lo stato embrionale di un gioco che potrebbe risultare tale anche una volta raggiunti gli scaffali, richiedendo agli sviluppatori di recuperare un lavoro enorme durante il periodo post-lancio.
In ogni caso, va detto, costringere gli sviluppatori a orari di lavoro massacranti ha effetti negativi sulla produttività, sulla creatività, oltre che sulla salute delle persone. L'industria ha già dimostrato che sul lungo termine questa strategia non ripaga, risultando in prodotti scadenti o perfino incompleti e sviluppatori che decidono di abbandonare il settore per preservare la propria salute fisica e mentale.
Se questa è l'unica soluzione per soddisfare le aspettative degli investitori, allora forse i giocatori dovrebbero iniziare a rivolgere il loro sguardo altrove. A queste condizioni, tutto ciò che otterranno dal proprio acquisto sarà semplicemente un prodotto mediocre.
7 Commenti
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Ci vuole tanto a fare un remake di BF3/4, BC2 o 1 con qualche script di distruzione in più ?
Perché sembra che successo commerciale e cheats vadano a braccetto.
D'altronde sono generalmente per moccosi
Poi per carità se giustmante vogliono aggiungere ANCHE la battle royale tra le modalità di gioco tradizionali niente da dire.
L'importante è che davvero si riprenda tutto ciò che di buono c'era in BF3 e BF4.
..comunque sento già odore di ennesima puttanata..
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