Recensione Elite Dangerous: è il simulatore spaziale che volevamo?
Lo scorso 16 dicembre è stata rilasciata la tanto attesa versione 1.0 di Elite Dangerous. Come sanno i fans, si tratta di un simulatore spaziale estremamente rigoroso, complesso da padroneggiare e capace di immergere il giocatore in un universo di gioco che si compone di 400 miliardi di sistemi stellari. Insomma, non è certo un gioco per tutti, ma offre comunque un livello di profondità affascinante per qualsiasi tipo di utente.
di Rosario Grasso pubblicato il 20 Gennaio 2015 nel canale VideogamesFour...three...two...one...engage
Ciascun pianeta di Elite Dangerous ha una propria storia, un certo tipo di economia ed è gestito tramite un preciso regime politico. I giocatori più esperti nei traffici dovrebbero essere a conoscenza di tutte queste informazioni. Ad esempio, un pianeta in cui prevale un'economia di tipo agricolo potrebbe richiedere macchinari agricoli ed esportare vari tipi di cibo. I giocatori, esaminando le schermate sui vari sistemi stellari e la mappa galattica, possono apprendere queste informazioni e usarle per organizzare i loro traffici.
Inoltre, nell'universo di Elite Dangerous ci sono tre fazioni predominanti: Federazione, Impero e Alleanza. A seconda delle missioni che portano a termine e del loro comportamento nei combattimenti, i giocatori possono essere in grado di guadagnare reputazione all'interno di una di queste tre fazioni. In certi casi, se una missione non avrà sufficiente fiducia in noi non ci affiderà certi tipi di missione, quindi ragionare in ottica di guadagnarsi la fiducia potrebbe produrre risultati nel lungo periodo.
Ma naturalmente il fulcro del gioco rimangono i combattimenti, soprattutto se si decide di perseguire la strada del cacciatore di taglie. Questo perché l'IA di Elite Dangerous è molto competitiva e certi pirati sono dotati di navi e di armamentario decisamente validi. Vuol dire che occorre potenziare tantissimo la propria nave e dotarla delle armi più efficaci per poter abbattere avversari di questo tipo. Ma bisogna anche saper pilotare, gestendo la nave come se fosse un proprio arto e sapendo quindi compiere le evoluzioni più disparate per evitare che il nemico ci colga alle spalle e indifesi, oltre che essere dotati di periferiche di interfacciamento adatte.
Elite Dangerous supporta Oculus Rift per un'esperienza di gioco incredibilmente realistica e coinvolgente. E, soprattutto, supporta periferiche come Thrustmaster Hotas Warthog o Saitek X52, dotate di cloche e di manetta per il controllo della velocità, che hanno un costo che oscilla tra 200 e 300 euro. Questi joystick diventano indispensabili in certi tipi di combattimento, per cui sono assolutamente consigliati a tutti quei giocatori che prevedono di dedicare molto tempo a Elite Dangerous. Fermo restando che, come detto, si può tranquillamente iniziare l'esperienza anche con il più tradizionale gamepad e che esistono soluzioni più a buon mercato rispetto a quelle appena menzionate, come Thrustmaster T-Flight Hotas, che si può trovare a circa 50 euro.
Dopo aver acquisito un po' di esperienza, il giocatore sarà in grado di stabilire quali sono le attività più remunerative e di ottimizzare i tempi al fine di guadagnare il più possibile e il più velocemente possibile. Avrà a disposizione vari tipi di attività, ma dovrà ottimizzare il tutto affrontando per prime quelle più convenienti e che si possono portare a termine nel minor tempo. Allora vi verrà naturale prendere carta e penna e annotare tutte le rotte da fare, i porti stellari dove si trovano le merci che vi interessano e le quantità da trasportare. L'elenco degli obiettivi in-game è infatti fin troppo confusionario e l'interfaccia non è sufficientemente esaustiva e chiara, e allora ecco che carta e penna diventano l'unico rimedio possibile in tutta questa gran confusione di trasporti e di luoghi da ritrovare.
Se all'inizio si brancola nel buio (letteralmente!), dopo aver giocato un po' si acquisisce una dimestichezza in atterraggi, studio di rotte commerciali e combattimenti, che sarebbe stata impensabile solo qualche ora di gioco prima. Giocare ad Elite Dangerous quindi diventa un'abilità e chissà se in futuro sarà possibile rivenderla in qualche modo!
I giocatori devono tenere conto anche delle masse delle navi spaziali quando organizzano le loro strategie, perché incidono sullo spostamento che si vuole fare. Ad esempio, non potremo raggiungere un sistema planetario particolarmente distante se la massa del nostro veicolo è troppo ingente rispetto alla capacità di "frame shift", ovvero la capacità di muoversi da un sistema planetario all'altro. Durante i combattimenti, se si disabilitano gli aiuti, inoltre bisognerà compensare inerzia e gravità manualmente, e in funzione della massa del veicolo spaziale utilizzato. Manovre assolutamente non facili per il giocatore meno esperto e che richiedono periferiche di interfacciamento molto precise.