Ecco com'è Total War: Attila

Ecco com'è Total War: Attila

A poco più di un mese dal lancio del nuovo titolo di Creative Assembly abbiamo potuto mettere le mani su una versione preview. Dopo 30 ore di test siamo pronti a trarre le prime conclusioni e la valutazione complessiva è senz'altro positiva.

di pubblicato il nel canale Videogames
HalifaxTotal War
 

Le novità: Fase Gestionale

Come ho accennato prima, Creative Assembly sembra intenzionata a rinnovare profondamente il genere di Total War con Attila, sia a livello di interfaccia e gestione del gioco sia nella fase dei combattimenti. Facendo una panoramica sull'interfaccia di gioco, possiamo subito notare l'ottimo lavoro di pulizia e il nuovo design maggiormente curato e intuitivo. In alto sono disponibili tutte le informazioni che ci serve sapere, dalle entrate ai bonus e malus della fazione, mentre in basso possiamo controllare tutti i dettagli degli insediamenti e delle armate. L'intenzione da parte di Creative Assembly di rendere la fase gestionale maggiormente strutturata è ben visibile dalla rinnovata mappa tattica, che fornisce una panoramica veramente completa su ogni aspetto che ha una qualche influenza globale nel gioco, dal livello di fertilità dei territori fino all'ordine pubblico o alla religione. Il numero di filtri tra cui poter scegliere è elevato e non manca tutta una serie di opzioni per vedere la mappa "al naturale" (una mappa disegnata che mostra solamente la posizione e la conformazione del terreno, delle foreste e di barriere naturali) o per vedere dove si trovano gli agenti e le armate alleate e nemiche.

Anche la fase gestionale degli insediamenti è stata arricchita sia tramite una più variegata scelta di edifici a disposizione tra cui scegliere (ogni insediamento ha una serie di edifici unici in base alla sua grandezza) sia grazie alla presenza dei governatori che ci consentiranno di emanare degli editti (ci arriveremo tra un attimo). I due aspetti infatti che sono stati maggiormente modificati sono la gestione della propria fazione e la politica, che meritano due paragrafi a parte.

Torna finalmente la gestione della propria famiglia tramite una struttura ad albero, così come nei precedenti Total War, arricchita da una sfilza di nuove azioni che hanno un costo politico calcolato tramite due "valute" un po' particolari: il dominio e il controllo. Il dominio rappresenta una misura dell'influenza della nostra fazione e del potere che essa esercita sulla popolazione ed è determinato dal rapporto tra l'influenza totale di tutti i membri della nostra famiglia e quella di tutti gli altri personaggi che invece non ne fanno parte. Il controllo è una misura delle nostre abilità politiche, del potere che esercitiamo sulle elite, ed è determinato dagli intrighi politici che metteremo in atto (o che gli altri personaggi metteranno in atto contro di noi) e da eventi esterni che influenzano in qualche modo la nostra fazione (ad esempio una carestia).

Dominio e controllo insieme costituiscono il "Potere", un valore generale che fornisce bonus e malus alla nostra fazione in base alla nostra influenza complessiva. Mantenere un elevato livello di potere è fondamentale per evitare ribellioni all'interno della nostra famiglia anche se sarà più facile che membri non appartenenti alla famiglia si ribellino. L'Imperium è ancora presente, ma viene utilizzato solo per fornire un certo malus di diplomazia con le altre fazioni per incrementare il numero di armate ed agenti reclutabili.

Un'altra novità presente in Attila sono gli uffici e i governatorati: garantire ad uno dei nostri familiari un posto presso uno degli uffici disponibili vuol dire accedere a bonus di vario livello per tutta la fazione ma allo stesso tempo comporterà far scendere a compromessi quel personaggio in particolare o addirittura il leader della fazione, visto che la promozione richiederà la spesa di un certo quantitativo di "influenza" che diminuirà quindi temporaneamente i parametri relativi a dominio (nel caso l'influenza fosse spesa dal membro della nostra famiglia) o controllo (qualora invece fosse il nostro leader a far ottenere il posto).

Il governatorato invece consente di inviare un personaggio con una certa influenza (anche della nostra famiglia) presso una capitale di una provincia totalmente in nostro controllo: il governatore da lì gestirà l'economia della provincia, incrementando l'ordine pubblico e gli introiti, potrà emanare editti (ogni fazione avrà i propri editti unici) e crescere di livello e di esperienza, oltre a guidare la guarnigione a difesa della capitale. Inutile dire che i governatori dovranno essere scelti sempre tra i membri più fedeli: se dovessero ribellarsi ci troveremmo a fronteggiare un esercito di grandi dimensioni nel cuore del nostro territorio e perderemmo il controllo della capitale della provincia.

Dal pannello di gestione della fazione infine potremo scegliere di cambiare o meno religione se più del 35% della popolazione sotto il nostro controllo appartiente ad un determinato credo (ovviamente cambiando religione risultano modificati anche gli edifici religiosi a nostra disposizione).

La componente di personalizzazione e di gestione dei personaggi e delle armate (le tradizioni) è stata ulteriormente sviluppata ed è tra le migliori mai viste in un Total War: ogni personaggio potrà essere equipaggiato con tre oggetti di vario tipo che incrementano le statistiche in combattimento o le abilità a governare. L'albero di potenziamenti poi ci permette di sviluppare il personaggio per farlo specializzare come guerriero o come governatore e i bonus garantiti sono tali da avere un deciso impatto sul gioco.

Così come i personaggi allo stesso modo le armate sono dotate di un nuovo albero di personalizzazione che consente di rendere unico ogni singolo esercito: la novità è nell'aggiunta di varie abilità che non hanno un impatto generale sulla partita quanto più l'obiettivo specifico di potenziare un esercito contro determinate fazioni storicamente "avversarie" (ad esempio gli Ostrogoti hanno un bonus al combattimento e al morale contro le unità romane acquisibile tramite le tradizioni).

 
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