Recensione Destiny: i motivi del fallimento

Recensione Destiny: i motivi del fallimento

Destiny ha battuto ogni record di incassi possibile e immaginabile per una nuova proprietà intellettuale, ma non è definitivamente entrato nei cuori dei giocatori. Principalmente perché presenta delle lacune importanti e per certi versi inattese dagli appassionati di gaming che si erano fidati delle promesse di Bungie.

di , Rosario Grasso pubblicato il nel canale Videogames
 

Continui aggiornamenti

Bungie ha promesso ai suoi fan di mantenere Destiny sempre aggiornato, con il rilascio periodico di nuovi contenuti, nuove sfide e nuove modalità di gioco. Diciamo che quella fino a oggi disponibile è l'impalcatura di base, uno scheletro che poi deve essere riempito con il passare del tempo. Quella che non cambierà è appunto ciò che abbiamo definito "impalcatura": Destiny sarà sempre e solo una serie di missioni, co-op o pvp, senza un vero e proprio collante fra di loro.

Oltre alle missioni principali i giocatori possono affrontare le cosiddette taglie. Per farlo, bisogna andare nell'hub sociale, la cosiddetta Torre, e raccogliere dei messaggi presso il centro di smistamento della corrispondenza. Successivamente recapitare il messaggio al cacciatore di taglie e, quindi, iniziare la sfida vera e propria. Le taglie possono prevedere l'uccisione di un certo numero di nemici o di un preciso boss, ma anche il conseguimento di certi obiettivi nella parte pvp. Si ottengono ricompense ed esperienza.

Sulla Torre si possono spendere anche i Lumen accumulati in nuovi pezzi di equipaggiamento, quindi per l'armatura o le armi stesse. A proposito di queste ultime, si può combattere con fucili automatici, da cecchino, shotgun, grossi mitragliatori, lanciarazzi, fucili a fusione, e così via. In particolare, i fucili a fusione richiedono qualche istante per la ricarica ma sono in grado di arrecare molti danni ai nemici. I giocatori hanno bisogno di munizioni speciali per usare i fucili a fusione e di munizioni pesanti per usare le armi pesanti.

Alternare i vari tipi di armi in missione, come dicevamo, è molto importante, e va fatto in funzione delle caratteristiche del nemico. Ad esempio, può essere conveniente attaccare i cavalieri o le megere dalla distanza, mentre i reietti, gli accoliti e i mostri dell'alveare vanno sovente uccisi da distanza ravvicinata. Tutto questo rende i combattimenti comunque adrenalinici, così come lo sono quelli di Halo, e, grazie anche alla musica cadenzata, danno al giocatore la sensazione di trovarsi in un rhythm game. Cambi l'arma a tempo e ricarichi secondo il tempo giusto, il tutto in maniera molto veloce e, come abbiamo visto, senza quasi mai ragionare. È proprio la velocità l'arma, ed è proprio il caso di dirlo, segreta, secondo la strategia di Bungie, per il suo Destiny.

Le armi rare (di colore verde) possono essere potenziate se si continua a utilizzarle mentre si accumula esperienza. È possibile installare nuovi mirini e accessori per aumentare la precisione o la velocità di fuoco. Considerate, poi, che Destiny, come Borderlands, non è uno shooter puro, visto che il giocatore riceve facilitazioni man mano che aumenta l'esperienza del personaggio e quindi la sua padronanza nel maneggiare le stesse bocche da fuoco.

A proposito di universo di gioco, dobbiamo però dire che lo scenario di Destiny è uno degli elementi più curati. Nonostante la povertà in termini di opportunità di interazione palesata dal mondo di gioco, dobbiamo dire che i pianeti su cui ci si trova a combattere, Terra, Luna, Marte e Venere, offrono scorci veramente suggestivi. Non c'è niente da esplorare però: ci ritroveremo semplicemente in posti belli da vedere come può succedere in un gioco lineare, appunto come Halo.

Inoltre, Bungie si è sforzata di creare molti ambienti chiusi, che potessero in qualche modo conferire enfasi e spessore a ciò che fa il giocatore. A differenza di Borderlands, in cui si "rusha" continuamente e non si fa molto altro, qui ci sono dei brevi momenti in cui ci si ferma e si ammira semplicemente lo scenario. Ma, appunto, il tutto rischia di perder senso se poi si ritorna in questi stessi luoghi per più e più volte.

La storia, invece, è parecchio banale, e quasi mai arriva ai momenti di solennità di Halo. Non ci sono sequenze di intermezzo e viene raccontata esclusivamente tramite righe di dialogo tra il Guardiano e lo Spettro, il suo fedele dispositivo elettronico. Come succedeva tra Spartan e Cortana c'è un continuo interscambio di battute tra i due, ma se il dialogo in Halo era solo una fra tante forme di narrazione, qui rimane l'unica.

L'unico aspetto veramente interessante della storia di Destiny è il Viaggiatore, questo corpo celeste che sovrasta ciò che rimane della civiltà umana. Ma non ci sono personaggi carismatici da conoscere e non c'è la possibilità di dialogare con nessun altro, Spettro escluso.

Destiny è ambientato in un futuro lontano 700 anni dall'epoca moderna in uno scenario post-apocalittico che segue la cosiddetta Età dell'Oro, un'epoca particolarmente fortunata per l'essere umano in termini di esplorazione, pace e progresso tecnologico. L'umanità si è espansa e ha colonizzato diversi pianeti del Sistema Solare ma un evento, conosciuto come "il Crollo", vede la misteriosa dissoluzione di queste colonie, porta alla fine dell'Età dell'Oro e pone l'umanità sull'orlo dell'estinzione. Coloro che sono sopravvissuti al Crollo devono la loro vita al Viaggiatore, un corpo celeste sferico che orbita intorno alla Terra e che aveva già consentito all'umanità di viaggiare nello spazio.

Quando le vicende di Destiny prendono inizio, il Viaggiatore si trova sopra l'ultima città umana rimasta, permettendo ai Guardiani della Città, gli ultimi difensori della razza umana, di controllare un potere dall'origine sconosciuta. Si scopre, inoltre, che delle ostili razze aliene hanno preso il controllo delle colonie extra-terrestri prima nelle mani degli umani e che adesso stanno organizzando un attacco per impossessarsi anche della Città.

 
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