La Terra di Mezzo L'Ombra di Mordor: finalmente un gioco su Il Signore degli Anelli ben fatto
Un'inaspettata novità da parte dei ragazzi di Monolith Productions che hanno portato nell'ormai consumato filone di videogiochi ambientati nel mondo del Signore degli Anelli una ventata di aria fresca. L'Ombra di Mordor, come vedremo nel corso della recensione, si rivela infatti un prodotto innovativo, divertente e di ottima qualità.
di Marco Fiore pubblicato il 06 Ottobre 2014 nel canale VideogamesNella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende
Ci troviamo nella terra di Mordor, l'ultimo dei posti dove avremmo pensato di conoscere il protagonista dell'Ombra di Mordor, Talion. Figlio di raminghi, ovvero uomini dotati di caratteristiche proprie degli Elfi come la capacità di comunicare con bestie ed uccelli, Talion intraprende la stessa strada ormai seguita da millenni dalla sua stirpe: proteggere e vegliare su Mordor dopo la sconfitta di Sauron per mano di Isuldur e dell'Alleanza tra Uomini ed Elfi (per intenderci, la storia raccontata all'inizio della Compagnia dell'Anello). Sono passati ormai molti anni da quella battaglia e ci troviamo, in linea temporale, dopo la fine delle vicende narrate ne Lo Hobbit e prima di quelle narrate nel Signore degli Anelli.
Mordor, un tempo saldamente in mano ai Raminghi di Gondor e terra ricca di risorse naturali e paesaggi fantastici, è nuovamente abitata dall'oscuro signore: Sauron sta lentamente riprendendo il suo antico potere e orde di Orchi razziano i villaggi circostanti raccogliendo quanti più schiavi possibile per prepararsi alla guerra. La lotta in atto è visibile costantemente nel gioco: la terra sta mutando e paesaggi ormai rovinati dal passaggio degli Orchi si alternano a brughiere e foreste ancora incontaminate e protette da tribù di uomini che combattono contro un destino inevitabile. Dopo ormai millenni in cui l'uomo ha protetto Mordor ora i raminghi sono allo stremo e cercano di proteggere alla meglio le poche roccaforti ancora rimaste: in una di queste Talion addestra suo figlio, per prepararlo un giorno a diventare un Ramingo come lui.
Qui inizia la storia narrata nell'Ombra di Mordor, una storia di vendetta, anzi di vendette: una notte la guarnigione di Talion viene assalita e sopraffatta dai Capitani Neri, i più fedeli a Sauron: a comandarli è la Mano Nera, che uccide prima la moglie e il figlio di Talion e poi Talion stesso, maledicendolo un istante prima. Talion inaspettatamente non muore (o almeno non del tutto) ma la sua anima viene legata e tenuta in vita da quella di un elfo alto, Celebrimbor, che ha perso la memoria e che chiede il nostro aiuto per recuperare la memoria offrendoci in cambio il potere della vendetta.
Inizia così un viaggio in una Mordor selvaggia, incredibilmente realistica e viva come non mai: abitata di giorno da orchi, uomini in schiavitù e creature selvagge come graug e caragor e di notte invasa da famelici ghoul, la terra di Talion è un "Melting Pot" (un miscuglio) di realtà tanto diverse tra loro. E sono, inoltre, percepibili come mai prima d'ora grazie al sistema Nemesi che dà un volto, una personalità e una vita ad ogni singolo Orco del mondo di gioco fornendo una prospettiva quanto mai nuova sulla stessa struttura gerarchica all'interno dell'esercito di Sauron.
L'Ombra di Mordor si configura come un gioco di ruolo in un ambiente aperto (open world) diviso in due mega-aree di gioco, a loro volta divise in numerosi territori ognuno dei quali dotato di caratteristiche, come roccaforti, flora e faune diverse.
Una via di mezzo tra vivi e morti (nel gioco viene definito dagli orchi "il Senzamorte"), e mai in grado di morire veramente grazie alla presenza di Celebrimbor, Talion dovrà affrontare un lungo percorso che lo porterà a costruire un vero e proprio esercito personale all'interno di quello di Sauron per cercare di scalare il potere fino a poter combattere contro la Mano Nera e vendicare la morte della famiglia. Come accennato prima, tutto ciò è stato reso possibile nel gioco dalla presenza del Sistema Nemesi.