Recensione Gta 5: perché un successo così dirompente?

Recensione Gta 5: perché un successo così dirompente?

Dopo aver passato gli ultimi giorni a "uccidere persone, contrabbandare persone, vendere persone", ecco finalmente il nostro giudizio definitivo su Grand Theft Auto V. L'ultimo free roaming di Rockstar va al di là del semplice media videoludico, ed è ormai un fenomeno culturale. Rispetto ai predecessori c'è una base psicologica concreta e interessante, oltre che una sferzante critica alla società moderna. Cerchiamo di capire insieme il perché di tanto successo per l'ultimo arrivato da Sam Houser e soci.

di pubblicato il nel canale Videogames
Grand Theft Auto
 
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98 Commenti
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Italia 127 Settembre 2013, 19:29 #31
L'ha preso un mio amico per ps3, per caso sapete se il multiplayer è multipiattaforma ? Io sarei intenzionato a prenderlo per pc. Della grafica non me ne può fregare di meno: non ricordo una combinazione "bello graficamente + longevo e divertente". Il primo che mi viene in mente è Far Cry semmai, giusto perchè era una mezza rivoluzione a quel tempo.
Coccitrone27 Settembre 2013, 19:47 #32
Perché un successo così dirompente?


Perchè è un gioco da coatti e i coatti sono tanti.
PaulGuru27 Settembre 2013, 20:10 #33
Originariamente inviato da: Coccitrone
Perchè è un gioco da coatti e i coatti sono tanti.


finalmente uno che lo ammette
Therinai27 Settembre 2013, 20:57 #34
Cribbio gli screenshot sono inguardabili, una scheda video da 50 soldi farebbe miracoli in confronto
Therinai27 Settembre 2013, 20:59 #35
Originariamente inviato da: Coccitrone
Perchè è un gioco da coatti e i coatti sono tanti.


Parole sante, questo è il gioco per "i tamarri del quartiere"
prra27 Settembre 2013, 22:10 #36
Originariamente inviato da: Coccitrone
Perchè è un gioco da coatti e i coatti sono tanti.


Originariamente inviato da: Therinai
Parole sante, questo è il gioco per "i tamarri del quartiere"


..allora non sono l'unico a pensarla così..
Nhirlathothep27 Settembre 2013, 22:43 #37
no vi sbagliate tutti voi parlate di saints row
stelestele27 Settembre 2013, 23:12 #38
Bravo Nhirlathothep! Chi vede la serie GTA una tamarrata coatta si ferma molto alla superficie e semplicemente si perde un 'fenomeno culturale' importante coem giustamente inquadrato dal sempre ottimo Rosario nella sua splendida rece. Ne ho lette diverse ma Rosario è SEMPRE una spanna sopra a tutti da ogni punto di vista. Di seguito le mie considerazioni nel merito.
pietroluca27 Settembre 2013, 23:28 #39

Ma cosa si fa in GTA?

Domana da 1 milione di dollaris:
Ma in GTA5 che bisogna fare? Il malvivente/delinquente?
Oppure si può fare anche il buono?
stelestele27 Settembre 2013, 23:36 #40
Un'aspetto della recensione che mi torna meno è quando sembra in parte sminuire la componente psicologica di GTA4

Ma la principale innovazione rispetto al passato, se vogliamo dal punto di vista "filosofico", è l'introduzione di una contestualizzazione psicologica, un senso alle vicende che va al di là dell'andare in giro e fare più danni possibile. In Gta IV si assisteva già a un primordiale tentativo in questa direzione, ma con il nuovo capitolo della serie abbiamo una profondità ben maggiore.


e nelle conclusioni si ribadisce il concetto:

Grand Theft Auto V costituisce un netto miglioramento rispetto ai suoi predecessori (...) anche e soprattutto perché rappresenta una critica feroce alla società moderna (...)


Ora io non ho giocato a GTA5 ma quello che viene detto della componente psicologica di gta5 c'è già tutto su gta4 specialmente se viene preso nella sua interezza ovvero con i suoi FONDAMENTALI DLC:

Tutta la serie GTA è moooolto di più della tamarrata coatta di cui si diceva prima. Quelli della Rockstar sono personaggi profondi in una narrazione densa in cui le azioni negative che compiono i personaggi hanno pesanti conseguenze prima su di loro. I personaggi ne soffrono e non sono affatto dei ganzi ma dei perdenti e questo alla fine si traduce in una feroce critica ad una società tratteggiata e parodiata in modo sublime

Spoiler
ATTENZIONE SPOILERs su RDR e GTA4+DLC

In RDR addirittura il protagonista nonostante tutti i suoi sforzi per uscire dalla violenza, per cambiare vita e voltare pagina... viene rimesso dentro a forza (rapiscono la sua famiglia per ricattarlo... i 'buoni'... l 'legge'), prova a fare i conti con il suo passato, lo autocondanna, cerca di uscirne e... non ci riesce. Viene uccciso. Cerca comunque di tenere fuori il figlio.. che invece ne raccoglie l'eredita'. R* ha ucciso il protagonista, lo ha punito severamente per azioni passate di cui era gia' pentito, ha trovato il modo per non finire il gioco.... e ha fatto ricardere la condanna della violenza del padre al figlio! Implacabile, severisssima, durissima 'morale' in un gioco meraviglioso dove ogni personaggio e' perfettamente tratteggiato... dai titoli iniziali (STUPENDI) a quelli di coda. Una genialata. Questo è quello che rende R* immensa (non l'estensione delle piante free roming) e una spanna sopra le altre sw. ( vi ricordate ad es. l'impiegato di banca che ignora Marston e prosegue a contare i soldi? Tutti dettagli meravigliosi e simbolici)

GTA4+DLC sono un unicoum narrativo che ha gettato le basi per l'attuale GTAV con i 3 personaggi. Come in RDR c'e' la stessa dura condanna alla violenza. Sono tutti e 3 personaggi PERDENTI. Il contrario di 'ganzi'. Nico Bellic chiude GTA4 prigioniero di questa violenza da cui non sa' uscirne, con un duro prezzo pagato (la fidanzata/il cugino morti uccisi)... colpito nel personale dalle sue stesse armi. Incapace di costruirsi degli affetti. Nel finale sotto la statua della 'spensieratezza' (non c'è ironia? critica? non è la stessa 'firma' di Life Invadres o FruitOS?) si chiede dove sia la 'vittoria'... la 'liberta'.... a 'liberty city' (un paradosso ovviamente cercato estravoluto!). E' propio questo il messaggio di fondo. Sono dei perdenti.... prigionieri. Nico, Luis, Jhonny... tutti perdenti.... si relazionano con persaggi volgari e pericolosi oppure innoqui ma ancora bambini, immaturi, oppure apparentemente rispettabili ma terribili, cinici e pronti a tutto, pazzi scatenati, deboli, drogati, infelici, maniaci... li guardano con distacco, spesso disprezzo, raramente divertiti, quasi distaccati... ma mai realmente capaci di prenderne le distanze. In realta' ubbidiscono. Questa sorta di fauna cittadina, spaccato di una societa' terribile, grottesca... diventano i 'mission givers' ai quali ubbidire come agnellini. Incapaci di costruirsi una alternativa, rassegnati.

Anche Luis che dei tre sembra il piu' scanzonato in realta' si autoinganna, mente... .dice e si ritiene un 'business man' anche se i suoi amici gli ricordano che e' solo il galoppino/kiler di Tony. Il capo che si e' scelto e' un personaggio debole. Consapevole della sua dipendenza dalla droga.... dalla approvazione degli altri, dei clienti, dei fornitori, dei blogger! Sa' che il suo compagno lo deruba e lo tradisce, lo sfrutta e lo prende in giro ma lui lo vuole accanto a se... che opinione ha di se stesso Tony? Un ganzo o uno che si svaluta non poco? E Luis cerca di ribellarsi, di svincolarsi di scrollare il capo ma riesce solo ad ingannare se stesso! Certo... Luis e' uno che 'tromba' parecchio... nessuna storia vera, tutte 'sveltine'... e qualcuna che gli si uccide davanti dopo avergli sbattuto in faccia il suo fallimento... bel vincente! con gli amici che gli devono ricordare da dove viene e chi e' mentre lui si racconta un'altra storia...

Per non parlare di Jhonny. Come sparare sulla croce rossa. Quello del finale della sede della fratellanza per cui lui ha dato la vita, casa sua, la sua esistenza, tutto quello in cui crede... in fiamme! Il 'fratello' a lui piu' vicino... morto. La ex-compagna incapace di amare, condannata dalla droga. Il gruppo disfatto, l'ex-capo-amico che ha dovuto uccidere.... e lui che si chiede con tutta la sua vita che gli si 'brucia' davanti con il fuoco... se ne 'valeva la pena'.

FINE SPOILERS

Spesso mi chiedo se i giochi li giocano, i giornalisti, prima di scrivere sui giornali e condannare senza appello la violenza nei videogiochi.... e prendono propio la serie che la condanna di piu!!! :_)) Poi magari invece passa 007. Lui si che è un 'vincente': ammazza tutti, e' un 'ganzo', pieno di donne e ricco. E i 1.000, 100.000 personaggi violenti di successo che passano in tv/cinema/pubblicita' tutti i giorni? Davanti ai 'poveri bambini indifesi che si fanno condizionare dai modelli negativi'. No. Il problema sono i videogiochi, la violenza di GTA.

Spesso ho l'impressione che alla base di tutto ci sia molta superficialita' oppure la solita equazione: ignoranza=paura=censura e nel caso di Niko Bellic specificamente ho notato tra i videogiocatori... mi duole ammeterlo... anche in certa e più diffusa di quantio pensassi... dose di razzismo per i suoi marcati tratti esteuropei.
Ma il problema non è il razzismo/violenza di cui siamo pieni. No, il problema sono quei prodotti culturali come gta che in qualche modo ne parlano, li portano in evidenza, li esorcizzano li sublimano e in ultima analisi li combattono e vincono!

R* ha avuto il coraggio di proporre un immigrato est-europeo come protagonista di gta4. Non saprei nella cultura americana, qui in Italia la scelta ha fatto storcere molti nasi. Molte critiche al personaggio e al gioco che ho sentito, letto e avvertito in giro... in realtà affondano le radici in una cultura fatta di pregiudizi se non di ignoranza o razzismo che è più diffusa di quanto pensassi.

Standing ovation da parte mia a R* per aver preso questa decisione e averla portata avanti in un modo non banale e con una profondità, incisività ed efficacia che (non a caso) ha dei risvolti opposti alle critiche che le vengono mosse spesso in modo molto approssimativo e superficiale.

Si dice che ci sia lo stile/tocco Nintendo... giochi come gta e rdr sicuramente lasciano il segno, una firma... che rende ai miei occhi R* degna della fiducia e del successo che riscuote. Se fosse solo spara spara e cazzeggio tamarro e coatto in un openworld basterebbe scorpio di JustCase o saints raw che, sebbene ottimi giochi, non sono comparabili minimamente alla qualità e quindi al successo della serie gta propio per la profondità dei personaggi. Come diceva uno che le storie le sapeva scrivere... "il personaggio è l'azione"!

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