Recensione Tomb Raider: è il momento del verdetto
Eccovi la nostra recensione del nuovo capitolo di Tomb Raider sviluppato da Crystal Dynamics, che si presenta come un reboot della serie con equilibri di gioco completamente rivisti, così come risulta nuovo lo stile della narrazione, molto vicino agli stilemi cinematografici classici. Versione testata: Xbox 360.
di Rosario Grasso pubblicato il 25 Febbraio 2013 nel canale VideogamesXboxMicrosoft
Free roaming?
A scanso di equivoci, diciamo subito che Tomb Raider non è un gioco free roaming. Come detto, infatti, Crystal Dynamics vuole creare un'avventura sempre intensa, accompagnando attimo per attimo il giocatore verso la conclusione delle vicende. Ciò non toglie che c'è la possibilità di tornare indietro sui propri passi, qualora lo si voglia, e di affrontare delle missioni facoltative. Insomma, lo sviluppatore da una parte vuole che il giocatore più superficiale arrivi subito alla fine, ma allo stesso tempo dare un certo livello di sfida a coloro che amano maggiormente l'approccio dei vecchi Tomb Raider.
Innanzitutto, nel corso dell'avventura il giocatore si ritroverà a che fare con delle tombe nascoste. Si tratta di veri e propri raid in sepolcri da saccheggiare. Una volta all’interno dei tumuli, si riproporrà la struttura classica a cui ci ha abituato la saga: enigmi ambientali che porteranno il giocatore all’incassare la ricompensa, raggiungendo i preziosi, custoditi nel sepolcro.
Le tombe molto spesso sono stretti cuniculi completamente bui. C'è sempre una certa tensione ad esplorarli, mentre la situazione è abbastanza realistica. Può venire fuori una belva o il terreno mostrare dei segni di cedimento, il che può incutere paura al giocatore. Una volta finita l'esplorazione, per completare il livello segreto, occorre sbloccare un meccanismo, con enigmi che ricordano da vicino quelli dei vecchi Tomb Raider.
Si tratta di un aspetto che sarà particolarmente gradito dai fan della vecchia serie, anche perché questi enigmi sono difficilissimi, ancor più di quelli originali! Non solo il giocatore deve capire come sbloccare il meccanismo ma deve fare tutto per tempo, individuando il ritmo di intervento giusto, esattamente come accadeva nel Tomb Raider tradizionale. Vi faccio un esempio, in modo da dare un'idea del livello di difficoltà di questi puzzle.
A un certo punto capita di ritrovarsi in una stanza collocata in cima a una montagna, attaccata ferocemente dal vento. La stanza ha delle grosse finestre che bloccano il vento, ma che rimangono chiuse solo per pochi secondi. C'è una piattaforma che può essere spinta verso l'alto azionando un altro meccanismo, mentre per procedere bisogna raggiungere un appiglio posto vicino al tetto della stanza. La piattaforma va in alto ma non fino all'appiglio: si nota, però, che quest'ultima può spostarsi, una volta in posizione sopraelevata, grazie alla spinta del vento che entra dalle finestre, quando queste sono aperte.
Allora capiamo subito che bisogna innanzitutto chiudere le finestre, azionare il meccanismo che porta in posizione sopraelevata la piattaforma, saltare su quest'ultima e aspettare che il vento la trascini verso l'appiglio, quando le finestre torneranno a essere aperte. Ehm...no! Non è così facile. Infatti il peso di Lara sulla piattaforma spinta dal vento impedisce a quest'ultima di andare così in alto fino a raggiungere l'appiglio. È molto più complicato di così!
Sostanzialmente bisogna saltare sulla piattaforma nel momento esatto in cui le finestre tornano a essere aperte, in modo che la piattaforma stessa riceva la spinta dal vento necessaria a raggiungere il tetto della stanza. La cosa non si può fare affidandosi semplicemente alla propria sensibilità, semplicemente perché si va fuori tempo. Ho provato per decine di volte a fare così e non ci sono riuscito, serve invece un cronometro. Dopo aver aperto le finestre, infatti, bisogna avviare il cronometro, azionare il secondo meccanismo e saltare sulla piattaforma esattamente a 20 secondi.
Un livello di difficoltà sicuramente non da giochi di nuova generazione, e probabilmente superiore anche a quello degli enigmi dei Tomb Raider originali. Ma, come detto prima, il nuovo gioco di Crystal Dynamics non obbliga in nessun caso i giocatori ad affrontare delle parti così difficili, che rimangono facoltative. Una volta risolta la tomba si otterrano diversi tipi di ricompensa, come documenti che svelano dettagli sulla storia dell'isola, reliquie e abilità per la protagonista.
Tornando al discorso free roaming, la struttura del mondo di gioco è ancorata ai cosiddetti campi base. Recandosi a uno di questi sarà possibile salvare la partita, oltre che distribuire gli skill point, spostarsi istantaneamente da un campo base all'altro e migliorare le armi e gli altri oggetti in dotazione a Lara. Si può sempre decidere di tornare a un campo base precedente, per recuperare dei documenti o delle relique, o per andare alla ricerca di 'salvages', gli oggetti che stanno alla base del funzionamento del crafting. Ma, in ogni caso, chi non vuole beneficiare del free roaming, continuerà ad avere un'esperienza lineare, con location di gioco sempre diverse e momenti con significato e intensità propria come abbiamo visto in altre parti dell'articolo.