Recensione Tomb Raider: è il momento del verdetto

Recensione Tomb Raider: è il momento del verdetto

Eccovi la nostra recensione del nuovo capitolo di Tomb Raider sviluppato da Crystal Dynamics, che si presenta come un reboot della serie con equilibri di gioco completamente rivisti, così come risulta nuovo lo stile della narrazione, molto vicino agli stilemi cinematografici classici. Versione testata: Xbox 360.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Tecnica di narrazione vs sfida

Insomma, tecnica di narrazione e di ripresa come mai prima d'ora ci era capitato di vedere in un prodotto gaming. Chi è appassionato di cinematograficità intesa in questo modo in Tomb Raider troverà tanti rimandi, oltre che citazioni di scene famose di precedenti film (anche Apocalypse Now!). I tanti elementi narrativi a cui il giocatore deve prestare attenzione per godere a pieno dell'avventura incrementano sensibilmente l'intensità della narrazione, rendendo Tomb Raider 2013 un prodotto estremamente coinvolgente da seguire dal primo all'ultimo momento dell'avventura.

Crystal Dynamics fa di tutto per indurre il giocatore a terminare Tomb Raider: è il principale obiettivo dello sviluppatore britannico, frustrato dalle statistiche che vedono sempre meno giochi portati a termine dai giocatori. Non lo fa solamente dal punto di vista dell'intensità della narrazione, ma anche rendendo la protagonista reattiva al controllo come mai prima d'ora in un videogioco. Tutto questo rende il livello di sfida del nuovo titolo Crystal Dynamics veramente molto basso (missioni facoltative escluse, le quali risultano invece difficilissime, come vedremo), il che crea un punto di forte distacco rispetto alla tradizione della serie.

Tomb Raider nasce, come sanno bene i fan di videogiochi di vecchia data, nel 1996. Si tratta di un gioco destinato a fare la storia perché permette al giocatore di agire liberamente in grossi ambienti di gioco. Il controllo della protagonista è estremamente approssimativo, semplicemente perché il modello poligonale non reagiva istantaneamente alle sollecitazioni del giocatore. Quante volte è capitato di cadere giù perché non si è calcolato che la protagonista avrebbe fatto un passo in più anche dopo aver lasciato il pulsante? Inoltre, Tomb Raider viene ricordato per la difficoltà degli enigmi, che spingevano il giocatore a ragionare e a realizzare le azioni con un tempismo assolutamente perfetto.

Tomb Raider 2013 è il nono gioco di una serie che, dopo i primi due capitoli, ha mostrato segni di stanchezza e di pesantezza, non riuscendosi a rinnovare, mentre molti altri giochi mutuarono gli elementi vincenti dei primi Tomb Raider, rendendo i successivi superflui per alcuni punti di vista. Anche per questo Crystal Dynamics, che ha in mano la serie da Tomb Raider Legend (2006), ha voluto modificare radicalmente l'approccio al gioco e concentrare il tutto sulla narrazione, come abbiamo visto.

Il nuovo titolo con Lara Croft non lesina, d'altronde, scene di grande spettacolarità, mentre sullo schermo si susseguono azioni epiche e situazioni catasfrofiche, con la distruzione degli scenari e degli altri oggetti sempre ben protagonista. Un caleidoscopio di sequenze d'azione al limite del realismo, in cui Lara eccede i limiti fisici di un essere umano per offrire delle immagini altisonanti, trascinanti e poetiche nella loro esasperazione.

Molte volte, insomma, si dice che il cinema mutua dai videogiochi quando deve riproporre delle sequenze d'azione di questo tipo. Si fanno i nomi di District 9 o di The Avengers. Bene, è il momento anche di fare i nomi dei videogiochi dai quali questi film attingono a piene mani.

Visto che si parla di narrazione, vi lascio qualche dettaglio sulla trama, senza svelare troppo ovviamente. Lara, insieme ai suoi compagni di viaggio, si trova sui mari giapponesi, con l'intendo di girare un reality show a sfondo archeologico. Il team vuole inserire nello show dei dettagli sulla storia della Regina Himiko, una sorta di sovrana ‘magica’, reggitrice di una misteriosa civiltà (gli Yamatai) che aveva colonizzato delle isole orientali. E di cui si conosce pochissimo, quasi un’Atlantide d’Asia.

La situazione, elettrica ma carica d’eccitazione, precipiterà abbastanza presto. Lara convincerà Roth, il Capitano della nave, a ‘forzare la navigazione’, con il chiaro intento di poter accedere con maggiore rapidità all’isola, dove la squadra di ricerca sembra convita di poter trovare tracce della Regina Himiko. Ma, a causa di una tempesta e dell’impervio tratto di mare attraversato (il micidiale Triangolo del Dragone), la nave farà naufragio proprio sull’isola misteriosa.

Sull'isola però inizierà la lotta di sopravvivenza per Lara, che dovrà scoprire i misteri di Himiko ma anche ritrovare i compagni di viaggio dispersi sulla brutale isola. Come se non bastasse, quest'ultima è popolata da loschi figuri, conosciuti come Solarii, guidati da un santone, Mathias. Quest'ultimo è intento a realizzare un rituale sacrificale per la Regina Himiko, ma non si conoscono bene i motivi che lo spingono ad agire in maniera così determinata e crudele.

 
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